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sabato 5 febbraio 2011

Berlusconi- Mubarak

Sembra passato inosservato . Ma il colpo che il 4 scorso Berlusconi ha dato agli altri Paesi europei e agli Usa è stato micidiale. Di che si tratta ? Sulla questione egiziana i 26 europei hanno preso una posizione comune : nella sostanza: “ Mubarak è finito ; che gli egiziani trovino una soluzione transitoria, per arrivare a nuove elezioni democratiche , rispettose dei valori di libertà espressi dalla piazza” . Questa è la soluzione mediana , uscita da due ali estreme ; quella dell’inglese Cameron che chiedeva la immediata sfiducia a Mubarak da parte della UE , pena sanzioni europee all’Egitto . E quella di Berlusconi che ha confermato la propria fiducia su Mubarak per gestire questo periodo di transizione; ed è andato oltre : ha dichiarato che Mubarak è un vecchio saggio stimato e apprezzato finora in tutto l’ Occidente e saprà lui come portare a soluzione i problemi del proprio Paese.


Con questa posizione , Berlusconi ha centrato una serie di obbiettivi:

- ha confermato l’importanza dei rapporti, anche personali, di alleanza e fiducia tra Stati, in un momento difficile per il Presidente egiziano, scaricato con leggerezza da molti dei suoi ex amici.

- Ha sbugiardato una politica americana ,equivoca e scivolosa, sulla questione e spesso del tutto incomprensibile ; da che parte sta Obama, quando ha urlato davanti al mondo intero che Mubarak se ne doveva andare “now”, ora, subito ? Stava parlando del capo di un grande Paese alleato strategico e amico, non di un suo garzone di bottega.

- Ha messo all’angolo anche Francia e Inghilterra , che probabilmente si portano ancora addosso complessi coloniali, per cui pretendono di comandare in casa altrui con valori propri, rimangiandosi in un attimo e senza spiegazione, mille intese fatte fino a qualche giorno prima ( per esempio Mubarak presiedeva con Sarkozy la Conferenza dei Paesi del Mediterraneo, su proposta dello stesso Presidente francese ).

- E’ così diventato l’interlocutore privilegiato di Israele, che non riesce a raccapezzarsi in questo voltafaccia superficiale e sbrigativo di molti grandi Paesi occidentali .

- Sarà probabilmente il ponte privilegiato di molti Paesi arabi importanti verso l’Europa Russia compresa, avendo dimostrato di essere l’unico a saper mantenere patti e alleanze, contro ogni forma di ipocrisia ,particolarmente di moda in questi ultimi tempi.

- E, in ogni modo , nel realismo della politica, se Mubarak terrà , in maniera più o meno formale, fino a settembre , lui e i suoi saranno riconoscenti alla correttezza italiana; se perderanno, gli eventuali nuovi dirigenti dovranno ricostruire tutti i rapporti con l’Italia,ma anche con quei Paesi che hanno scaricato troppo sbrigativamente Mubarak.

La strada che sembra aperta in Egitto oggi è quella di una transizione gestita dagli uomini di Mubarak ( leggi forze armate ) con un orecchio attento alle persone e ai problemi dell’opposizione civile presente nel Paese ; più difficile sarà il rapporto con la componente confessionale dei “ fratelli mussulmani”. Resta tuttavia un grande punto interrogativo su tutte queste vicende, comprese quelle tunisine di qualche giorno fa . Mubarak,ma anche Ben Ali , erano stati capi dei Servizi segreti dei loro Paesi, quindi uomini che hanno lavorato per decenni a stretto contatto con la CIA , con gli americani e con gli israeliani. Perché sono stati scaricati improvvisamente e brutalmente da Obama ? Con quale logica e con quale prospettiva, visto che la macchia di presunta rivolta si sta estendendo ad altri Paesi arabi ( rivolta organizzata soprattutto attraverso internet , talvolta risoltasi anche con flop clamorosi, come quello siriano ; o rappresentata con milioni di partecipanti assiepati in una piazza del Cairo, capace di contenere non più di cento mila persone ). E ‘ altresì poco chiaro il silenzio dei “fratelli mussulmani” egiziani, che sono l’unico vero pericolo per le loro forze armate ( e quindi anche per Mubarak ) ; e che sono e restano, in quanto teocrati, i veri nemici dei valori di vita e di democrazia, occidentali. E allora cosa vuol fare ,con questo curioso slalom, Obama ? Ci sono cose che non sappiamo ? Ce le dica ,o ce le faccia capire, nel limite del possibile. Per ora bene ha fatto Berlusconi a smarcarsi dal gregge degli opportunisti,pseudo- americaneggianti.

Pubblicato da " l'Occidentale" il 7 febbraio 2011

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