viaaaa!!!

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mercoledì 12 marzo 2014

Grondacci , grondaccini e la luna



Tra grondacci e grondaccini da potare , il sole a destra se ne stava andando e la luna era già alta a sinistra . La luna .



Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai,
Silenziosa luna?
Sorgi la sera, e vai,
Contemplando i deserti; indi ti posi.
Ancor non sei tu paga
Di riandare i sempiterni calli?
Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga
Di mirar queste valli?
Somiglia alla tua vita
La vita del pastore.
Sorge in sul primo albore
Move la greggia oltre pel campo, e vede
Greggi, fontane ed erbe;
Poi stanco si riposa in su la sera:
Altro mai non ispera.
Dimmi, o luna: a che vale
Al pastor la sua vita,
La vostra vita a voi? dimmi: ove tende
Questo vagar mio breve,
Il tuo corso immortale?

Vecchierel bianco, infermo,
Mezzo vestito e scalzo,
Con gravissimo fascio in su le spalle,
Per montagna e per valle,
Per sassi acuti, ed alta rena, e fratte,
Al vento, alla tempesta, e quando avvampa
L'ora, e quando poi gela,
Corre via, corre, anela,
Varca torrenti e stagni,
Cade, risorge, e più e più s'affretta,
Senza posa o ristoro,
Lacero, sanguinoso; infin ch'arriva
Colà dove la via
E dove il tanto affaticar fu volto:
Abisso orrido, immenso,
Ov'ei precipitando, il tutto obblia.
Vergine luna, tale
E' la vita mortale.

Nasce l'uomo a fatica,
Ed è rischio di morte il nascimento.
Prova pena e tormento
Per prima cosa; e in sul principio stesso
La madre e il genitore
Il prende a consolar dell'esser nato.
Poi che crescendo viene,
L'uno e l'altro il sostiene, e via pur sempre
Con atti e con parole
Studiasi fargli core,
E consolarlo dell'umano stato:
Altro ufficio più grato
Non si fa da parenti alla lor prole.
Ma perchè dare al sole,
Perchè reggere in vita
Chi poi di quella consolar convenga?
Se la vita è sventura,
Perchè da noi si dura?
Intatta luna, tale
E' lo stato mortale.
Ma tu mortal non sei,
E forse del mio dir poco ti cale.

Pur tu, solinga, eterna peregrina,
Che sì pensosa sei, tu forse intendi,
Questo viver terreno,
Il patir nostro, il sospirar, che sia;
Che sia questo morir, questo supremo
Scolorar del sembiante,
E perir dalla terra, e venir meno
Ad ogni usata, amante compagnia.
E tu certo comprendi
Il perchè delle cose, e vedi il frutto
Del mattin, della sera,
Del tacito, infinito andar del tempo.
Tu sai, tu certo, a qual suo dolce amore
Rida la primavera,
A chi giovi l'ardore, e che procacci
Il verno co' suoi ghiacci.
Mille cose sai tu, mille discopri,
Che son celate al semplice pastore.
Spesso quand'io ti miro
Star così muta in sul deserto piano,
Che, in suo giro lontano, al ciel confina;
Ovver con la mia greggia
Seguirmi viaggiando a mano a mano;
E quando miro in cielo arder le stelle;
Dico fra me pensando:
A che tante facelle?
Che fa l'aria infinita, e quel profondo
Infinito Seren? che vuol dir questa
Solitudine immensa? ed io che sono?
Così meco ragiono: e della stanza
Smisurata e superba,
E dell'innumerabile famiglia;
Poi di tanto adoprar, di tanti moti
D'ogni celeste, ogni terrena cosa,
Girando senza posa,
Per tornar sempre là donde son mosse;
Uso alcuno, alcun frutto
Indovinar non so. Ma tu per certo,
Giovinetta immortal, conosci il tutto.
Questo io conosco e sento,
Che degli eterni giri,
Che dell'esser mio frale,
Qualche bene o contento
Avrà fors'altri; a me la vita è male.

O greggia mia che posi, oh te beata,
Che la miseria tua, credo, non sai!
Quanta invidia ti porto!
Non sol perchè d'affanno
Quasi libera vai;
Ch'ogni stento, ogni danno,
Ogni estremo timor subito scordi;
Ma più perchè giammai tedio non provi.
Quando tu siedi all'ombra, sovra l'erbe,
Tu se' queta e contenta;
E gran parte dell'anno
Senza noia consumi in quello stato.
Ed io pur seggo sovra l'erbe, all'ombra,
E un fastidio m'ingombra
La mente, ed uno spron quasi mi punge
Sì che, sedendo, più che mai son lunge
Da trovar pace o loco.
E pur nulla non bramo,
E non ho fino a qui cagion di pianto.
Quel che tu goda o quanto,
Non so già dir; ma fortunata sei.
Ed io godo ancor poco,
O greggia mia, nè di ciò sol mi lagno.
Se tu parlar sapessi, io chiederei:
Dimmi: perchè giacendo
A bell'agio, ozioso,
S'appaga ogni animale;
Me, s'io giaccio in riposo, il tedio assale?

Forse s'avess'io l'ale
Da volar su le nubi,
E noverar le stelle ad una ad una,
O come il tuono errar di giogo in giogo,
Più felice sarei, dolce mia greggia,
Più felice sarei, candida luna.
O forse erra dal vero,
Mirando all'altrui sorte, il mio pensiero:
Forse in qual forma, in quale
Stato che sia, dentro covile o cuna,
E' funesto a chi nasce il dì natale. 


Giacomo Leopardi . Canto notturno di un pastore errante dell'Asia , 1830


giovedì 6 marzo 2014

Languide viole


“La grande bellezza”: le viole ( viole, violini , violoncelli e contrabbassi ) in questi giorni si sprecano. Lasciamo da parte il film , che è semplicemente …”esteta”; vediamone solo alcune implicazioni e reazioni.
  • Roma : osannata come la più bella città del mondo , esaltata dalle scene e dalle foto del film; la “più bella del mondo”, ad essere intelligenti o semplicemente ragionando , è un’aggettivazione priva di senso, a meno che non vogliamo seguire i sentieri del fanatismo cretino.
  • La maggior parte delle immagini della Roma fantastica , si riferiscono a riprese , con atmosfere mattutine o con luci notturne ; una volta ( non molto tempo fa, non secoli fa ) era bella , bellissima sempre, a tutte le ore. L’industria turistica sta organizzando visite guidate della Roma della “grande bellezza” ; sarà una delusione senza pari per i poveri pellegrini , a meno di non azzeccare quelle quattro ore , notturne o…albine , in cui le luci esaltano lo splendore della città.
  • Da qualche tempo si sta scatenando in Italia una furia nazionalistica insopportabile ; con l’Oscar alla Grande bellezza , essa sta superando ogni limite. Una volta questo nazionalismo estremo sarebbe stato tacciato di idiozia fascista ( come si soleva dire ) ; e in effetti lo è in senso letterale e in senso storico.
  • Alla cerimonia degli Oscar , il regista Sorrentino , assieme alla famiglia ha ringraziato… Maradona ; come dire che la sua interpretazione del film è un inno allo spettacolo della meravigliosa depravazione , in una scenografia ormai solo immaginaria.
Teofilo è toscano e non considera nessuna città la più bella del mondo.
Teofilo ha visto e vissuto, in Italia e nel mondo, immagini urbane e non, anche molto più belle di quelle della “grande Bellezza”.
Teofilo odia i “nazionalismi” ; sta dall’altra parte ( forse ad eccezione delle manifestazioni sportive ).
A Teofilo non piace l'uomo Maradona ; e neppure la depravazione ; ama l’essere e odia l’apparire.
Sul film "La grande bellezza" si può discutere.

Olé !!!     

lunedì 3 marzo 2014

W la Russia





Sembra che questi venti di guerra ucraini siano dovuti solo a traffici non ucraini.
L’Ukraina è tra la Russia e l’ Unione Europea ; le sue lotte interne sono in sostanza tra filorussi e filooccidentali ; tra i filoocidentali ci stanno anche nazionalisti e filonazisti.
Nel 2010 alle elezioni presidenziali vinse il filorusso Yanukovych ; il quale , preso il potere, credette bene di mettere in prigione la sua avversaria politica Tymoshenko , filooccidentale . Le manifestazioni di piazza di questi ultimi mesi , accompagnate da una divisione dei poteri forti tra i due campi , hanno prodotto la destituzione di Yanukovych e la presa del potere da parte degli altri ; sono state indette nuove elezioni per la fine di maggio.
I russi hanno basi militari importanti in Crimea , regione autonoma dell’Ukraina sul Mar Nero ; e in Ucraina ci sono anche industrie militari importanti per la Russia.
La Crimea era una repubblica  dell’Unione Sovietica ; lo fu fino al 1954 : in quell’anno infatti Krusciov (di origini ucraine e dicono in stato di ubriachezza) ”regalò” la Crimea all’Ukraina , sua terra di origine. Quindi la Crimea c’entra poco o nulla con l’Ukraina, se non fosse per un labile confine geografico. La Crimea è invece fortemente condizionata dai russi , che ci abitano da molto tempo ; in Crimea si parla molto più il russo dell’ucraino . Le navi russe , il cui comando è da sempre fissato a Sebastopoli , controllano strategicamente dal Mar Nero anche il Mediterraneo.
I russi quindi non possono avere dei “nemici” in casa propria ; a loro una Repubblica indipendente della Crimea, dove si parla russo e dove la maggior parte delle attività economiche sono russe, va bene ; in effetti chiedono l’autodeterminazione del popolo della Crimea , sapendo che esso è largamente a suo favore.
I tedeschi vogliono che l’Ukraina sia loro amica ed entri nell’Unione Europea , perché sono interessati alle sue risorse economiche e infrastrutturali ( soprattutto il gasdotto proveniente dalla Russia ) .
Gli americani vogliono solo destabilizzare la presenza russa nel Mediterraneo.
L’Ukraina è a rischio di fallimento economico. Sarebbero necessari 20-30 miliardi di euro per salvarla . I russi erano pronti a concedere subito una linea di credito di 11 miliardi di euro. Gli europei , come al solito, si sono sbracciati ed hanno organizzato comitati e commissioni per stabilire quanto dare e a carico di chi. Gli americani hanno solo parlato , minacciando.

Conclusione : è probabile che vada a finire così ; l’Ukraina farà nuove elezioni , senza la Crimea , che nel frattempo organizzerà un referendum sulla propria indipendenza . In Ucraina vinceranno i filo-europei ; in Crimea gli indipendentisti filo russi. Sarà necessario ricoprire il debito ucraino ; la Germania chiederà all’UE di farlo ; e così il povero Teofilo dovrà pagare per riempire non solo il frigorifero  dei propri parassiti, ma anche quello di nuove appendici europee, di interesse tedesco. Basta ! Viva Putin e abbasso la Merkel ! Ecco !!!