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martedì 9 agosto 2011

Union-euro ?


L’Europa ha due strade per uscire dalla crisi: fare un passo indietro e rompere l’unione economica, tornando alla piena sovranità degli Stati nazionali o fare un passo avanti e fondare davvero l’unione politica europea con un suo effettivo governo centrale. Oggi è nel mezzo, come si addice a chi costeggia il baratro. Ha i vincoli dell’unione monetaria ma non ha le prerogative della sovranità politica, è schiava del mercato e non è padrona del suo destino. È esposta a tutte le intemperie perché non ha una Casa e nessuno che possa decidere di aprire, socchiudere o chiudere la porta.

Prima ancora dei poteri forti che mangiano quote di sovranità popolare e nazionale, l’Europa soffre i poteri deboli di un consorzio economico privo di decisione politica unitaria e di autorevole legittimazione democratica. Deve affidarsi a provvisorie coppie reali, come la Merkel e Sarkozy, prive di un mandato effettivo di sovranità per dettare legge agli altri Stati sovrani, o deve scivolare nel baratro della dipendenza economica o trascinati dal carro americano.
A questo punto sono plausibili due vie: una di ripresa degli Stati nazionali con le loro piene sovranità politiche, popolari e monetarie , ammettendo che l’Euro non riesce ad attraversare la tempesta e dunque si scioglie. Fare il passo indietro, allacciare patti ma evitare le unioni. Oppure fare quel benedetto passo avanti. Come? Innanzitutto lavorando

Marcello Veneziani Il Giornale 9 agosto 2011

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