viaaaa!!!

viaaaa!!!

lunedì 8 agosto 2011

Il ragionier Treconti



I piani di Tremonti sono sempre stati tutti , semplici, rigorosi e necessari. Ma sembrano sempre delle premesse , delle introduzioni a temi più complessi , che non svolge ; non sa ( c’è chi dice che il professore di “politica”, di quella vera, fatta di interessi dello Stato e di strategie per raggiungerli, non capisca niente ) o non vuole ( c’è chi dice che il professore sia incerto sulle strade concrete da percorrere per far progredire il Paese ) ? Il fatto è che lo svolgimento del tema “ progresso Italia” non è svolto. La premessa per il progresso , oggi nell’Euro, è fatta di conti a posto ; e fin qui ci siamo, più o meno e senza dover essere accademici ; sarebbero bastati dei bravi ragionieri, forse con buona conoscenza dell’inglese ( anche se non indispensabile ). E poi ? Ci sono dei nodi , che un governo in carica per cinque anni deve risolvere o quanto meno avviare a soluzione. A parte il fatto che l’attuale maggioranza aveva presentato agli elettori un programma e anche un programma economico , strapazzato poi dalle crisi internazionali ; e quindi i nodi stavano là e non dovevano essere inventati. Ma essi stanno sempre più stringendo le mani e le teste degli italiani . Vogliamo prenderne alcuni ? Eccoli.

Euro ; che fa l’Italia ? Tutti , non solo gli accademici, si rendono conto che questa moneta ha qualche problema, rappresentando sistemi economici diversi, molto diversi e talvolta competitivi e contrapposti tra loro; l’euro doveva servire ad una più rapida integrazione europea ; non è successo ; anzi per certi aspetti la sola moneta ha ottenuto effetti contrari alla integrazione di regioni economiche, di popolazioni e di culture, diverse o diversissime: quali siano i progetti politici italiani in materia non è dato sapere.

Rapporto finanza-economia. La finanza mondiale sta governando l’economia , con grave danno per i più e con soddisfazioni speculative per i …meno. E’ stata creata una nuova aristocrazia che sta governando il mondo. I fatti e le loro implicazioni sono noti ; e allora ? Siamo sicuri che non possiamo fare nulla ? Alcuni di questi aristocratici, alla questione, sorridono. E noi ? Che facciamo noi con delle banche che invece che a servizio dei cittadini , si stanno trasformando in loro padrone ?

Fisco ; una volta si diceva : “ pagare meno , pagare tutti”; sulla riforma e semplificazione fiscale si è fatto un gran bla bla ; e ora ? Siamo come prima o peggio di prima ( basti pensare alle accise sulle benzine ), con procedure complicate, incomprensibili ai cittadini ( capiscono come funziona il prelievo fiscale solo quando gli euro vengono presi alla fonte: cioè non vengono loro fatti neppure vedere ) e con centinaia di piccoli e grandi balzelli , la cui interpretazione e la cui gestione dà da vivere a migliaia di “professionisti”, normalmente intermediari parassitari , accademici e non , necessari per pagare meno possibile e stare in regola. Ma il “ pagare meno , pagare tutti “, con l’aggiunta del “ pagare facile”, sarebbe proprio una rivoluzione impossibile ? (A proposito , ma non esisteva un Ministero ad hoc per la semplificazione di qualcosa ? ).

Intervento dello Stato nella economia ; è interpretato come anti-liberale e quindi non è più di moda ; furono forse dette idiozie , quando si sostenne che l’ Italia fu traghettata dalle macerie della seconda guerra mondiale alla quarta potenza industriale del mondo in venti anni , grazie anche e soprattutto agli interventi dello Stato nella economia ? Non era forse un sistema che veniva studiato in tutto il mondo , come caso unico di capitalismo misto pubblico-privato in una economia di mercato ? Oggi quale è il progetto di investimenti pubblici in economia e quale il progetto per il loro controllo ?

Ecco : esempi presi qua e là . Tutto lascia pensare che si è scambiata la politica ( idee e strategie per gli interessi di uno Stato ) , con una specie di contabilità monetaria, economica ed elettorale. I dirigenti politici, scelti dal popolo per le loro idee e capacità, dovrebbero dirigere la gente e lo Stato ; non seguire le retoriche popolari ( come quelle recenti dell’antipolitica ).

Oltretutto in una situazione in cui l’opposizione esiste solo a berci sguaiati, incolti, sgrammaticati, confusi e il più delle volte solo settari e personalistici , quasi a coprire la mancanza di idee e , purtroppo, anche di ideali.

Pubblicato da " L' Occidentale" il 9 agosto 2011

Nessun commento:

Posta un commento