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sabato 20 agosto 2011

Bagnasco e le tasse


La Chiesa italiana va all’attacco di chi non paga le tasse. «Le cifre dell’evasione fiscale sono impressionanti», scandisce da Madrid il presidente della Cei, card. Angelo Bagnasco.


L’Unione Europea mette sotto accusa lo Stato italiano. Le esenzioni fiscali concesse alla Chiesa Cattolica violerebbero le regole della concorrenza in quanto i beneficiari operano anche nel mercato turistico e sanitario e quindi godrebbero di una situazione vantaggiosa rispetto agli altri operatori. L’ “azienda Chiesa”, infatti, grazie ad una norma introdotta dal Governo Berlusconi nel 2005, rivista l’anno dopo da Prodi, non paga l’Ici e solo il 50 per cento dell’Ires, con un’agevolazione di circa due miliardi di euro.

La procedura, che sarà avviata a metà Ottobre dal Commissario alla Concorrenza Joaquin Almunia, dopo la denuncia dei radicali Maurizio Turco e del fiscalista Carlo Pontesilli (segretario di anticlericale. net), mette sotto accusa il mancato pagamento dell’Ici e l’articolo 149 (4 comma) del Testo unico delle imposte sui redditi che conferisce a vita la qualifica di enti commerciali a quelli ecclesiastici permettendogli dunque di pagare meno tasse.
Per quanto riguarda lo sconto del 50% dell’Ires concesso agli enti della Chiesa che operano nella sanità e nell’istruzione la Commissione chiede una serie di informazioni approfondite, per chiarirne la legittimità, essendo risalente agli anni ’50, prima della nascita della Cee.
Non è la prima volta che l’Europa è chiamata ad esprimersi su questo argomento: il vecchio Commissario Neelie Kroes aveva già archiviato per due volte il caso e i denuncianti si erano appellati alla Corte di Giustizia di Bruxelles. Se il Vaticano non riuscirà a dimostrare la regolarità degli aiuti dello Stato per i suoi ospedali, scuole private, alberghi e altre strutture commerciali dovrà rimborsare all’Erario le tasse non pagate fino ad oggi e cesseranno i privilegi conquistati.


L’Italia tirerà la cinghia. Ma queste Eminenze ricco-vestite e ricco-vissute vorranno dare qualche minimo contributo , diverso dalle prediche , a questo povero Paese?

1 commento:

  1. l'Italia ha il triste orivilegio di una predica costante.Molti dei nostri difetti derivano dalla Curia e dalle sue abitudini. Quanti evasori fiscali hanno trovato complicità delle strutture della Chiesa? Cippico,Marcinkus, etc. Quanti IOR hanno dato un approdo sicuro a liquidità sospette? Quanti "LdS" Ladri di Stato,sono stati giustificati? Ed ora,pure la perdica? Accettiamo linsegnamento,ma voremmo che anche il docvente imparasse Ezio della Torre

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