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mercoledì 31 agosto 2011

Magariha vince


Magariha : questa è stata la tribù decisiva nella guerra libica. E’ stata a lungo a cavallo tra i pro e i contro Gheddafi . Al proprio interno erano spaccati tra quelli che Gheddafi aveva punito e quelli che aveva esaltato. Della Magariha facevano parte militari, uomini di Stato e dei Servizi ( compresi i bombaroli ) di Gheddafi ; ma anche ex potenti carcerati, eliminati , emarginati. Tra tutti bisogna capire il ruolo di Abdessalam Jalloud , uno dei capi della Magariha e co-autore del colpo di stato di Gheddafi contro il re Idriss nel 1969 . Tripoli è caduta solo tre giorni dopo la fuga di Jalloud dalla Libia ; era in residenza sorvegliata e aveva già tentato più volte di andarsene ; guarda caso ci è riuscito solo quando tutto era stato predisposto per far cadere Tripoli: la sua tribù ha preso la decisione di schierarsi contro Gheddafi; ha probabilmente mandato all’estero Jalloud per preparare il terreno della nuova Libia; e ha messo a frutto la sua forza considerevole , anche armata , per conquistare Tripoli in tre giorni. La Magariha ha fatto intervenire le tribù dell’altopiano del Gebel Nefusa, berberi e arabi assieme ; queste sono fatte da uomini “che sparano davanti e in silenzio”, e non da allegri patrioti che per tre mesi hanno “sparato in aria”, come si è rimproverato ai bengasini cirenaici. Quindi l’uomo chiave della caduta di Tripoli e di Gheddafi si chiama Jalloud ; e la forza che ha definitivamente spostato gli equilibri si chiama tribù Magariha.


E ora ? E’ poco probabile che Jalloud sia messo alla testa della nuova Libia ; è stato troppo implicato nei traffici di Gheddafi e ha accumulato troppi nemici ; ma come lui stesso ha detto , sarà molto utile al nuovo potere nel tessere relazioni economiche internazionali, che conosce molto bene. Si dovrà trovare un nuovo equilibrio tra clan tribali , tra regioni e popoli , piccoli ma diversi per storie , culture e tradizioni. Si dovrà vedere come contenere le spinte degli islamisti , che hanno partecipato alla rivolta ( non dimentichiamo che le carceri sono state svuotate da fratelli mussulmani, jahadisti , terroristi, fanatici di al Qaida ). E soprattutto dovrà essere trovato un accordo sulla gestione e la spartizione di un patrimonio energetico enorme per un piccolo popolo, come quello libico.

Sbagliamo quando continuiamo a ragionare da europei occidentali sul nostro concetto di libertà e democrazia applicato a popoli questa volta vicini e mediterranei ,ma diversi , molto diversi da noi ; in Libia i legami tribali sono dominanti e probabilmente lo saranno per molto tempo ancora : quindi le rappresentanze statali saranno determinate dall’equilibrio tra forze tribali ( militari, economiche e territoriali ). Il punto chiave per tutte le tribù è partecipare alla divisione della ricchezza energetica del Paese ; ce ne può essere per tutti ; e quindi nessuno deve prevalere con prepotenza sugli altri. Questa è la sfida non facile da risolvere ( le tribù dovrebbero essere più di cento , anche se quelle importanti non più di una decina ); e potrà essere risolta solo con una trattativa ben lontana dalla nostra cultura politico-democratica.

E Gheddafi ? Jalloud disse alla TV italiana che ormai non avrebbe potuto più lasciare la Libia, per motivi logistici. Quindi probabilmente sta trafficando in qualche buco dell’immenso Paese ; incitava a respingere quei “ratti” dei rivoltosi, forse sentendo già odore di “ratto” per sé stesso. E Jalloud , spinto anche da vecchio e solido rancore nei confronti del suo ex capo, disse anche che Gheddafi non avrebbe avuto il coraggio di ammazzarsi , perché caratterialmente debole. Forse tra poco lo ritroveranno ( magari vestito da donna , come crudelmente ha detto Jalloud) ; anche se ormai vivo o morto non sembra più strategicamente così importante .

Non aspettiamoci neppure una pulizia “etnica” contro i “fedeli” di Gheddafi ; pagheranno i mercenari, quelli presi a suon di dollari solo per combattere e fare stragi disumane ; pagherà la famiglia , come sempre famelica e smodata nell’uso del potere del capo; pagheranno alcuni simboli della follia del Rais . Ma molti , moltissimi facevano parte dei beneficiati della ricchezza libica distribuita da Gheddafi e dai suoi … cari ; e ora saranno pronti a servire i nuovi “padroni”.

L’ Europa e l’Italia possono e devono solo trattare con la Libia interessi economici ; non si avventurino su principi politici di alcun genere; nel Sahara la convivenza delle genti è tuttora dettata da regole che non sono le nostre e che oltretutto, sinceramente , dimostriamo di non conoscere .

Pubblicato da "L'Occidentale" il 31 agosto 2011

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