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domenica 20 maggio 2012

Hollande tuttofare



“Rassembler” , riunire i francesi , aveva predicato Hollande prima e dopo la sua elezione a Presidente. “Ressembler” un corno ! Ha fatto un governo unicamente di socialisti, di partito, e di “suoi cari”( con tre  eccezioni ; su 34 ministri , una è verde e due radicali ); tutti assieme non rappresentano più del 25 % dei francesi , un francese su quattro ; pochino , per voler unire tutti francesi sotto il nuovo re repubblicano François Hollande. Poi aveva promesso parità tra uomini e donne ; si, è vero,  17 ministri sono donne , ma con portafogli di secondo ordine, come averle fatte entrare in casa e messe in cucina ( ad eccezione della Ministra della Giustizia ).
Quindi è già cominciato il borbottio contro Hollande . Ha diminuito del 30% le indennità dei Ministri , ma ne ha aumentato il numero del 70% ( da 20 del Governo precedente a 34 dell’attuale ), con tutte le spese collaterali che accompagnano la vita di un ministro. Ha fatto la scena del cambio da un Presidente Sarkò, bling bling , a quello di uomo di Stato, forte e ligio ai doveri di servizio alla Francia , fino a farsi annacquare come un pulcino da un temporale che lo ha colto in giacca e cravatta nella sfilata ufficiale agli Champs Elisées in auto scoperta , in piedi come un soldato , ovviamente senza impermeabile , né protezione alcuna ; nudo e forte per senso dello Stato !  Mah !
Già si disse nell’Occidentale che le elezioni presidenziali e quelle legislative del 10 e 17 giugno erano legate più di quanto non si pensasse. Ecco, questo legame ora si sta evidenziando . Hollande ha fatto un largo governo di socialisti di partito ( e mancano ancora i Segretari e Sotto-segretari di Stato ) soprattutto in vista delle elezioni legislative; il suo obiettivo è quello di passare da 197 seggi attuali a 288, su 577 deputati da eleggere, con sistema maggioritario ( i due candidati più votati al primo turno vanno al ballottaggio ). E così ha utilizzato il Governo , come “strumento” elettorale . E’ venuto fuori quello che un po’ tutti temevano ; l’astuto uomo di partito  che ha prevalso sulle apparenze dell’uomo di stato. Il Primo Ministro, suo compagno fidato , ha detto subito che i ministri candidati e non eletti dovranno dimettersi dal Governo ; di 34 ministri , 5 soli sono in collegi tranquilli ; gli altri 24, che si sono  candidati, rischiano tutti il posto.
E’ peraltro comprensibile che Hollande cerchi una sua maggioranza più forte possibile in Assemblea Nazionale , per evitare o ricatti parlamentari o addirittura una coabitazione con un Governo politicamente diverso dal suo progetto. A complicare le cose ci sono le richieste dei suoi alleati : il Partito Comunista Francese , usata l’immagine allegra e istrionica dell’ex socialista Melenchon, è tornato quello di prima ( non invita neppure il povero Melenchon alle riunioni sulle legislative ) ; aveva 19 deputati ( su 20 del Fronte della Sinistra ) e ne chiede 30 ; i verdi e i radicali di sinistra ne chiedono 15 ciascuno ( minimo per fare il gruppo parlamentare ) ; qualche deputato lo chiede anche Chevenement , ritiratosi dalla corsa presidenziale e già deluso e borbottante. Gli accordi pre-elettorali ,che dovevano essere chiusi prima del 18 scorso , sono falliti ; i comunisti li volevano fare su 29 circoscrizioni e i socialisti su almeno 50. Tra 50 e 70 circoscrizioni c’è il pericolo, per la sinistra divisa, di non arrivare al secondo turno di ballottaggio, data la forza del Fronte Nazionale di Marine Le Pen. In conclusione la situazione elettorale è delicata e Hollande spera di risolverla anche con l’uso dei posti di Governo ; e tutto ciò non pare elegante, soprattutto per chi si era impegnato ad essere uomo di Stato e non di parte ( per essere uomo di Stato non basta la sfida, semi-umoristica, alla pioggia per deporre una corona al milite ignoto ) . In realtà la Sinistra francese spera di vedere la politica dopo le elezioni legislative ; e anche la Destra del dopo Sarkozy è impegnata sullo stesso obiettivo, con l’importante nodo da sciogliere relativo al Fronte Nazionale , che in realtà in alcuni collegi sembra più forte dell’UMP , partito della destra presidenziale.
Per il momento , Hollande, ancora zuppo come un pulcino dopo la sfilata agli Champs Elisées, è volato dalla Merkel , colpito anche da un fulmine in aria. Aveva fatto minacce in campagna elettorale ; Merkozy ( gli accordi di acciaio tra Germania e Francia) sarebbe finito ; l’incontro si è invece concluso con grandi strette di mano e un nuovo accordo : in Europa  la Germania consentirà che al rigore sia affiancato lo sviluppo ( Dio solo sa cosa voglia dire questo paradigma rigore-sviluppo ! ) . Tutti i drammatici  problemi dell’eurozona restano aperti e non si riesce a capire quale sia la posizione di Hollande in materia. Anche perché il Presidente è volato subito in America , da Obama , che, tra l’altro , gli ha proposto tra una pacca sulla spalla e un’altra , un cheesburger di Chicago, onde rompergli il suo “demi- phisique du role” , conquistato in cinque anni di duro lavoro. Hollande ha stabilito un’intesa con Obama sul “vogliamoci bene” e sul ritiro dei francesi dall’Afghanistan a dicembre 2012 , invece che a giugno 2013 ( obiettivo travolgente per la vita dei francesi !) Alla riunione del G8 a Camp David , tra i tapis roulant di Obama e Cameron e i salottini , con camicie , camicette e golfini della Merkel  e di Monti, Hollande è stato accettato nel club ( d’altra parte la domanda non poteva essere rifiutata ). Hanno ripetuto le stesse cose , ma sull’ eurozona ci sono stati movimenti ; Hollande e Monti ( sostenuti sembra da Obama ) hanno predicato lo “sviluppo”; la Merkel e Cameron il rigore dei conti. Nel frattempo il sistema finanziario internazionale ha continuato a menare randellate a più non posso, per accumulare ricchezze monetarie e ignorare le ricchezze produttive; nonostante il “club” di Camp David e il neofita Hollande , che aveva dichiarato in campagna elettorale “il mio avversario non è il signor Sarkozy , ma la signora Finanza!” 
Il rimpianto per i De Gaulle , i Churchill, gli Adenauer, i De Gasperi, gli Shumann o i Roosvelt è grande ; ce ne dovremo  fare una ragione.

Pubblicato da "l'Occidentale" il 21 maggio 2012          

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