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domenica 10 ottobre 2010

Ernesto Pascale

Oggi giravo con la "Brillante"; stava arrivando un temporale. Sono stato assediato dal ricordo di un mio amico, che se ne andò il 15 giugno 2005 ; oh se mi manchi Ernesto !



"Addio Ernesto. Addio vuol dire che ci ritroveremo: sicuramente ci ritroveremo. A casa di Dio, che non so quale sia, ma da qualche parte sei andato e lì verrò anch’io. Abbiamo lasciato troppi discorsi in sospeso, troppa amicizia da goderci, troppa stima da approfondire.


Sei stato un uomo straordinario. Con il volto scolpito dalla Roma antica ; con un sorriso fatto dalla Natura per piegare il cemento armato; con la semplicità in cui sapevi trasformare tutto e tutti; con un passo sicuro, supportato da lunghissime leve, diretto sempre verso un obiettivo; con il ragionamento raffinato e concreto di chi sa e non fa finta di sapere; con la curiosità disarmante della forte intelligenza. Oh, se mi mancherai.

Ti ricordi ? Mi invitavi a pranzo il mercoledì, all’una. Le prime volte, fissavo appuntamenti per il primo pomeriggio. Poi mi accorsi che il conversare, il discutere, la voglia di continuare, quasi a levarsi la parola l’uno all’altro, ci portava almeno al secondo pomeriggio. Di cosa parlavamo ? Mai chiacchiericci. Dell’Italia, del suo passato, che avevamo vissuto e del suo futuro, secondo le nostre previsioni, molto spesso discordanti. Dei nuovi capi, che spesso trovavamo di coglioneria monumentale : alcuni li avevamo conosciuti nel lavoro e quindi parlavamo con cognizione di causa; altri li misuravamo sui fatti, a volte positivi o molto positivi, a volte disastrosi. Discutevamo i fatti e i loro autori, mai con giochi salottieri . E del mondo: della Cina in particolare. Ti ricordi quel capo cinese che ti chiamava “grandi orecchi”e tu gli spiegasti, con gran sorriso ed interprete, che forse era meglio scegliere un nome diverso da “recchione” ? Con lui impostasti un bellissimo e importantissimo lavoro, che avrebbe onorato l’Italia e la sua cooperazione con la Cina.

Sei stato un grande “capo”: i tuoi ti volevano bene , ti stimavano, sapevano che, con il tuo passo, sapevi bene dove stavi andando e dove stavano andando loro che venivano con te. Avevi una grandissima dignità nel lavoro: la dignità del rispetto della parola data : della coerenza ad un progetto, ad una idea; dell’attenzione vera, se pur celata, ai problemi dei più deboli. Si per tutta questa dignità di vita, ho ricordi, esperienze , prove, date , nomi e fatti. Oh se mi mancherai !

Un mercoledì sera ci fu una cena, tra nuovi potenti. Uno di loro chiese la tua testa da manager di Stato : ci fu qualche resistenza non sul fatto , ma sui tempi. Il giovedì la richiesta divenne un’ingiunzione. Il venerdì mattina ti fu comunicata la decisione di sostituirti, senza alcun motivo : ragioni politiche. Questa è una mia ricostruzione dietrologa, che tu non hai mai condiviso: perché era dietrologa; perché la politica è fatta di sostituzioni; perché la forma con cui avvengono è solo la testimonianza del cervello di chi le fa. Quindi trovasti la cosa normale ( forse pensasti ingiusta e barbara : ma dentro ai tuoi pensieri cercavo di navigare io, sicuramente sbagliando ). Dopo qualche tempo siamo tornati indietro anni luce , rispetto al sistema e ai risultati, che avevi lasciato: con l’aggiunta di qualche strascico misterioso, relativo a strane operazioni per le quali sicuramente Tu potevi essere un ostacolo. Il tuo allontanamento quindi forse fu politico, ma forse fu anche un po’ sporco.

Addio Ernesto ! Immagino che Tu sia libero da quei dolori che ti hanno perseguitato negli ultimi tempi della Tua vita qui, e a cui sicuramente hanno contribuito anche le pene che ti hanno fatto sopportare gli italici usurpatori di regime. Che Tu sia libero nei sensi e nell’anima. Che Tu abbia saputo tutto di Te, anche quelle cose meravigliose che avevi e che non volevi ammettere di avere. Hai sempre guardato le cose dall’alto della testa e dei sentimenti : ora le vedrai ancora più dall’alto ; e quanto Ti sembrerà ridotto male questo Paese , a cui hai dedicato gran parte della tua vita ; e quanto Ti sembreranno piccoli tanti omuncoli che corrono qua e là, in preda a frenesia di “nuova” politica. Forse riuscirai a vedere la storia , a leggerla e finalmente a capirla per intero , senza le nostre meravigliose e forse ingenue discussioni.

Oh , se ci mancherai, Ernesto !"

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