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sabato 19 settembre 2009

W la France ! La borghese Royal ha perso

Citoyenne Royal, vorrei dirLe, umilmente e da viandante toscano con appendici bretoni, perché Lei ha perso le elezioni. Lei ha vinto le primarie nel Suo Partito. Subito dopo , Machiavelli , che il Suo Maestro Mitterand aveva studiato bene, avrebbe o eliminato definitivamente gli avversari o li avrebbe ridotti in schiavitù. Lei li ha tenuti a corte convinta che tirassero la carretta a Suo servizio. Non è stato così ; anzi: erano sopra il carro, ma alcuni palesemente, altri di nascosto, al freno. Sulla tecnica di conquista e “unificazione” del Partito avrebbe dovuto studiare quello che aveva fatto il Suo avversario Sarkozy, in tempi anche assai recenti. Ora stia attenta alle legislative : lasci perdere le parole; stia ai fatti ; deve capire chi è o chi sono i reali “padroni” del Partito; non consideri il PS un accessorio: non è più alle primarie.
Nonostante l’ENA , Lei deve imparare a far di conto. Al primo turno , l’effetto Ségolène non c’è stato. Rispetto al tragico 2002 di Jospin, Lei non ha guadagnato quasi niente in termini di voti utili : ha ripreso i voti del socialista Chevenement e ha tratto beneficio da piccoli spostamenti di voti di sinistra, trotzkisti, comunisti e verdi, verso i socialisti . Non ha preso nulla dall’enorme serbatoio del centro borghese , conservatore e progressista assieme. Questa analisi superficiale, potrebbe essere verificata con una calcolatrice e , senza scomodare gli scientifici del settore, con la rete del Partito. Partito, che Lei invece ha teso a snobbare, forte della bella vittoria alle primarie. Le reti ( Mitterand insegnò ) devono essere usate umilmente e pervicacemente. Constatato che l’effetto Royal aveva fatto buca, avrebbe dovuto concludere che le elezioni erano ormai fortemente compromesse e che quindi doveva tirare fuori l’orgoglio dell’appertenenza e delle origini politiche ( storia di popolo e ideali ) e un grande Progetto socialista , costruito sulle grandi riforme democratiche e popolari e non su 100 cose da fare , oltretutto spesso neanche di matrice socialista. Non avrebbe vinto, ma avrebbe gettato le basi per una speranza futura, per una Francia pacatamente e strutturalmente alternativa.
No , cercando di vincere tutto e subito, è andata dall’attuale campione della piccola borghesia terriera e artigianale di Francia, Bayrou, fino al giorno prima dileggiato da Lei stessa e dal Suo Partito, come infido terminale della Destra francese, a discutere su come mettersi d’accordo per vincere su Sarkozy. Bayrou era ed è padrone di tutti i suoi voti ? Se Bayrou avesse detto ai suoi di votarLa , Lei era sicura che l’avrebbero votata ? Ma via ! Dopo appena una settimana dal Suo tentativo, già i due terzi dei deputati del partito di Bayrou, avevano dichiarato di appoggiare Sarkozy. Lei ha confuso il successo di un movimento di idee, con una rete politica elettorale. Bayrou aveva preso oltre ai suoi voti , certamente non socialisti, quelli di chi, moderato, era contro Lei e Sarkozy e oltretutto sposava l’idea di una sesta repubblica francese,diversa dall’attuale. Ma poteva, Lei, in piena corsa cambiare cavallo di battaglia ? L’ha fatto in maniera maldestra e ne ha pagato le conseguenze , non solo nei voti, ma anche nell’immagine.
Ha così aperto le porte alla sfida delle sfide : facciamo nostro il referendum contro Sarkozy, proposto subito dai trozkisti. Quindi si è trovata a guidare non più un progetto, ma una confusa armata del “tutti contro Sarkozy”. Un indubbio vantaggio elettorale (tutti contro uno ), che tuttavia Le è costato moltissimo come immagine.
Ha lasciato intravedere il cosiddetto “terzo turno”, quello della piazza , della rivolta contro il Presidente eletto. Cosa che per il momento sta avvenendo , in termini per lo più provocatori, accuratamente predisposto dai trozkisti. Questo Le tirerà contro non il 53, ma il 95% almeno dei francesi !
Infine ha voluto insistemente presentare una Francia povera , bisognosa e stracciona, dove niente va, da cieca oppositrice di un governo; la Francia , come Lei può insegnare, non è quella da Lei presentata in termini partigiani: è uno dei Paesi più ricchi del mondo e per di più a benessere diffuso: e di questo i francesi sono orgogliosi, al di là dei governi.
In questo quadro ha affrontato il duello televisivo finale, che impostato sul referendum contro il Suo avversario, avrebbe potuto dare frutti. Le è andata bene, anche se forse non lo ha vinto. Le è andato bene perché donna, bella e rappresentativa della Sua Francia e perché ha dimostrato carattere. Ma ha dimenticato Gandhi e la cortesia, le Grandi Scuole e l’ironia dell’intelligenza; e soprattutto, invece di invischiarsi su cifre e fatti, che conosceva poco e male forse anche a giusto titolo, doveva volare in alto sul Progetto politico, sulle idee per la Francia di questo secolo e per la Francia nel mondo. Ma quel carattere, potenzialmente molto positivo, spesso l’ha trasformata in persona autoritaria, presuntuosa, rissosa e sgradevole agli occhi di tanti francesi che potevano ancora votarla.
E ora la strada Le si fa tutta in salita : non segua gli schiamazzi o …lo stormir di fronde… La cosiddetta Sinistra in Francia è in minoranza: e non da oggi ! Lei , discepola di Mitterand, studi bene, ancora meglio, il metodo usato per divenire l’unico presidente di Sinistra in una terra della cosiddetta Destra. Destra e Sinistra sono concetti in gran parte superati.Costruisca un Progetto sul quale poter credere, come ha fatto il Suo avversario Sarkozy. E lo gestisca , come ha fatto lui. Lei forse potrebbe essere più brava di tutti, più credibile e più aperta al mondo dei bisogni e del lavoro, dei meriti e delle necessità.

maggio 2007 Marcello Inghilesi

pubblicato dal Riformista il 10 maggio 2007

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