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mercoledì 12 luglio 2017

Immigrazioni

Il problema dell’immigrazione sta dividendo l’Italia e l’Europa ; e questa divisione sembra poggiare su argomentazioni assai fragili.
L’argomento morale ; aiutiamo i poveri ; quali ? tutti ? alcuni ? Non sembra peraltro che stiamo aiutando una gran parte di quelli che ci è dato vedere o incontrare . In breve, stavano meglio nelle loro terre di origine che nelle stazioni ferroviarie, nelle giungle urbane, dentro alle violenze e alle costrizioni quotiane. Sono stati trascinati da neo-schiavisti in avventure infernali con miraggi paradisiaci ; sono corse e stanno correndo masse enormi di soldi , che non sono andate ai poveri, ma  a mediatori , a mediatori dei mediatori , a burocrati , a gente del malaffare  e ad un nuovo banditismo. Qualcuno  può negare che le cose stiano così ? I poveri non si aiutano in questo modo.
L’argomento politico :il mondo deve essere sempre più aperto al “confronto” di culture e di genti ; a “integrazioni”. Sembra un argomento retorico , talmente è ovvio. Ma bisogna capire cosa si intenda per “confronto” e “integrazione” ;  quando sono imposizione ,sottomissione, necessità , non sono fenomeni accettabili ( come non lo furono le colonie , di converso ). Mentre fu ,per esempio, confronto e integrazione la sofferta emigrazione italiana in regioni del mondo  che la richiedevano e che la ricevevano , secondo procedure stabilite dai Paesi ospitanti e note a chi partiva.  La reciproca comprensione e integrazione dei popoli può e deve avvenire senza invasioni o violenze organizzate , senza infami commerci delle genti. La difesa e l’orgoglio degli Stati e delle loro culture non è nazionalismo, ma coscienza dello Stato di diritto, faticosamente conquistata e ancora da conquistare in millenni di storie dei popoli.
L’argomento socio-economico . Ci sono lavori che i cittadini del benessere non vogliono più fare ( e che gli immigrati si adattano a fare ) ; i contributi sociali  di questi lavoratori contribuiscono a mantenere in vita il sistema pensionistico dei Paesi ricchi. Il primo argomentare ha un vago senso di neo-schiavismo ;  la verità è che i lavori faticosi e umili vengono pagati poco e quindi i “ricchi” non vogliono farli ; se le retribuzioni aumentassero o lo Stato, per esempio, provvedesse a fare servizi sociali( come in molti Paesi del Nord Europa) , lasciati invece sulle spalle  dei cittadini , anche le disponibilità del lavoro indigeno aumenterebbero. Il secondo argomentare è curioso ; ogni pensionato è convinto di aver versato contributi per tutta la sua vita lavorativa , al fine di garantirsi una sua pensione ( non  una pensione pagata da altri ).  Ora viene spiegato che i contributi dei lavoratori odierni servono a pagare le pensioni di oggi ; un movimento di cassa insomma ; non un “sistema assicurativo” di Stato , in barba a tutte le regole della...matematica attuariale . Cioè  l’ assicurazione di Stato sulle pensioni, basata sui contributi dei lavoratori è fallita ; non esiste più ; c’è solo una cassa-continua , con entrate probabili e uscite certe. Ed è su questa “certezza” delle uscite che i geni della gestione pensionistica stanno cercando di racimolare risparmi, diminuendola ; forse gli immigrati versano contributi , ma poi non matureranno il diritto alla pensione ; e quindi i loro contributi potranno essere utilizzati per pagare altre pensioni. Siamo alla frutta sia in senso tecnico-scientifico , che in termini di politica sociale .
E poi la ciliegina sulla torta ; “abbiamo bisogno di immigrati anche per motivi demografici” ; cioè abbiamo bisogno di “torelli da monta”, per avere nuovi cittadini e nuovi bambini e aumentare così la popolazione. La crescita o decrescita della popolazione, come noto, dipende prevalentemente dallo stato economico e sociale di un Paese e dalle sue scelte. In un Paese ricco i figli costano cari, carissimi e quindi sono più “rari”( e ancor più rari quando il Paese ricco è in recessione ). Il costo di un bambino dipende molto  dallo Stato ; e lo Stato può anche scegliere di non pagare quel costo , ma di spendere eguali o più risorse per “comprare” nuova popolazione ; lo dica , senza inventarsi nuove teorie demografiche. Oltretutto non sta  scritto da nessuna parte che la popolazione debba aumentare ( o diminuire ) . Negli ultimi tempi tendono a prevalere le tesi del...controllo delle nascite...
Non sembra infine che l’Europa si opponga all’immigrazione ; si oppone alla “immigrazione economica” selvaggia. Salva innanzitutto i rifugiati politici ( una volta erano solo pochi Paesi che garantivano questa ospitalità ; ora sono quasi tutti ); per gli altri chiede procedure certe e compatibili con una accoglienza civile; e non barbara; e non schiavistica; e non “business oriented” , per dirla alla moda ( ed è soprattutto su questo che polemiza con l’Italia )

Questa è la realtà . Cosa fare ? Chi è pagato per prendere decisioni lo faccia ;e faccia saper con chiarezza quali sono le scelte. Il lasciar correre è diventato ormai pericoloso e anche un pò delinquenziale.

Pubblicato da Le Formiche il 12 luglio 2017      Marcello Inghilesi 

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