Abbiamo voglia di
bestemmiare addosso al senso comune della critica cinematografica.
Fellini non ci piace.
- i films sono quasi tutti lunghi, lenti;
- ci sono delle rappresentazioni la cui ripetitività tende a trasformarsi in banalità: come le figure dei prelati, delle mignotte, dei clowns,delle donne formose e sceme, dei cinematografari:
- i contadini umbri amavano spesso chiedersi: “ ma tu , che vuoi dì? e che ne so che vojo dì !”; ecco , questa può essere una questione frequente nel cinema di Fellini;
- troppo spesso c'è un'ossessione del rapporto fisico, dell'istinto e di disegni erotici animaleschi ( il Casanova raggiunge l'apice di queste storture mentali ) , con un'ironia talmente appassionata e avvitata, che a volte non pare più ironia;
- c'è un'ossessione dei valori della vita provinciale, elevati a valori universali, anche se tapini, meschini;
- Fellini ignora il mondo del lavoro o lo riduce a sistema banale , accessorio ; e il mondo è lavoro.
In sostanza , Fellini
gioca con valori spesso marginali nella vita quotidiana: ci si
crogiola e ci si arrotola dentro; sovente in maniera ripetitiva e
incomprensibile. E sembra compiacersene.
Chiediamo scusa al Maestro
di esserci introdotti in maniera così irrispettosa in un mondo che
non è il nostro.
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