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domenica 11 gennaio 2015

Hollande e le brigate islamiste


La Francia del giorno dopo sembra un operato che si sveglia dopo l'intervento , ancora sotto gli effetti delle medicine e delle anestesie. Sono peraltro cominciati i borbottii tradizionali e tipici di questo popolo poco accomodante. Ci sono alcune cose in tutta questa storia di violenza e di attentati contro la sicurezza dello Stato che vengono mal digerite.



Come è possibile che due fratelli, brigatisti islamici, in azione terroristica , armati fino ai denti, esecutori implacabili , perdano una carta di identità su una macchina che abbandonano dieci minuti dopo la strage ? Sono apparsi più dei brigatisti cretini, che dei militari islamici combattenti . E contro di loro si è mossa poi una macchina da guerra impressionante , tutta ripresa in una diretta TV, tanto appassionante , quanto un tantino imbarazzante, non trattandosi certo di uno spettacolo di intrattenimento.

Questi due fratelli Kouachi, di origine algerina, stavano in una lista nera dei “servizi” da tempo ; sono stati in carcere, ove hanno avuto la loro formazione ...”teologica”; e poi nelle aree di addestramento e di guerra in Yemen e Iraq, con alcune andate e ritorno; e poi in squadre islamiste di formazione e di lotta , note e denunciate. Come è stato possibile che siano potuti passare all'azione ?



L'altro brigatista, di origine maliana , Coulibaly, è passato all'attacco in contemporanea e in accordo con i Kouachi , in altra zona di Parigi ; ha poi fatto un'intervista telefonica ad una importante TV nazionale, mentre era dentro al supermercato ebraico di Vincennes , aveva già ucciso tre ostaggi e aveva il mitra fumante ancora in mano ; in questa intervista diffusa al termine delle operazioni ,Coulibaly ( convertitosi all'Islam in carcere) ha dichiarato di essere amico e in accordo con i fratelli Kouachi; e che il suo dante causa era l'Isis ; sua moglie , ora ricercata perché altrettanto pericolosa , è algerina e amica dell'algerina moglie di uno dei due Kouachi. Insomma si è trattato di una azione di guerra fatta ...in famiglia, tra un kebab e l'altro ; un mitra e l'atro . E lo Stato ?



Tutti questi traffici , che richiedono abitazioni parigine, viaggi, abiti, alimenti , vita quotidiana e non solo : anche armi, munizioni , coperture ,passaporti, luoghi di incontro e quindi , nel caso specifico, verosimilmente di culto; tutti questi traffici , con quali risorse sono stati fatti ? Con quali stipendi ? Con quali rendite ? Cherif Kouachi ,anche lui in un'intervista telefonica TV in piena azione terroristica , ha dichiarato che loro lavoravano per Al Qaida yemenita . Già : Al Qaida , Yemen; Isis, Iraq, Siria, sunniti ; anche sauditi ed emirati ?



Nella Francia del giorno dopo le televisioni sono letteralmente occupate dalle rituali figure governative che si presentano come salvatrici della patria, ripetendo ritornelli retorici sulla Francia “repubblicana” , sulla tolleranza , sulla unità della Nazione, sulla forza dello Stato ( il Presidente ha addirittura fatto sottolineare di essere stato lui a dare l'ordine dell'assalto finale... alla tipografia e al supermercato !) Ma poi sotto banco hanno voluto eliminare dalla loro “festa” politica prevista per l'11 prossimo, il Fronte Nazionale , che è repubblicano e nazionale , come loro ( o no ? ), rompendo con quello che oggi è il più importante partito francese ( risultati delle ultime elezioni europee 2014 ). Faranno una grande marcia di fermezza contro la violenze islamista , presenti diversi capi di governo occidentali , compreso il nostro Renzi; ma assenti i loro unici e importanti oppositori (e da sempre oppositori dell'estremismo islamico) che sono orientati a manifestare altrove in piena e totale autonomia, essendo stati... costretti a rompere la grande unità nazionale . Nasce il dubbio di un disegno per sfruttare la tragedia a fini di parte ; nel caso ,un disegno perverso , sia dal punto di vista etico che da quello politico: il Governo aveva la possibilità di riportare ad unità ,da sé stesso gestita , un'opposizione crescente in una Francia in grande crisi economico-sociale e ora anche “istituzionale” ; e non lo ha fatto.

La Francia è in guerra contro gli islamisti nell'Africa sub-sahariana, in Iraq, Siria , Afganistan ; e ora sente che la guerra le è stata riportata in casa propria . Si valutano a qualche migliaia i brigatisti islamici francesi , pronti a passare all'azione . C'è una grande preoccupazione in giro, per la gestione della sicurezza interna e come per quella della politica militare estera. Le guerre si fanno per vincerle ; non per partecipare con le bandiere o per far piacere a qualcuno. E non sembra che ,allo stato attuale, le armate nazionali impegnate nei diversi scacchieri abbiano possibilità di uscirne vincenti. Sempre che le guerre si debbano fare ; la Francia è stata tra i promotori della guerra nell'Africa sub -sahariana, in Libia e in Siria; forse i francesi avrebbero voluto volentieri fare a meno di questi focolai infetti. Ed e' soprattutto da questi focolai , che sta arrivando il sistema brigatistico in Francia , come da tempo era stato minacciato. 

Pubblicato da Formiche l'11 gennaio 2015 



   

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