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giovedì 23 settembre 2010

La decrescita


Richard Cagny era un bravo imprenditore francese; ad un certo punto si è stancato; ha chiuso l’azienda e ha raggiunto l’ associazionismo per lo sviluppo “decrescente”.


“Ho scelto i figli e la famiglia. Lavoro solo quando ne ho bisogno. Il mito della crescita infinita in un mondo dalle risorse finite deve essere rivisto”.

Cagny ha partecipato assieme ad altre 200 persone al “quinto incontro estivo per la decrescita”. C’erano professori, ambientalisti, barboni,associazioni per il baratto locale, invece della moneta,o per il mantenimento di una agricoltura contadina, politici neo-rivoluzionari e così via. Si sono divertiti il 28 agosto a Marlhes, in Francia.

Naturalmente la bestia da abbattere è stato lo sporco capitalismo, che “sviluppa l’accumulazione di beni inutili” . Hanno mangiato, bevuto e cantato.

Dall’altra parte dei mari più di 4 miliardi di persone non conoscono il termine “decrescita”; la vivono, la soffrono e ci muoiono sopra.

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