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giovedì 6 giugno 2019

FCA : Parigi : amore o calesse ?



La FCA ritira l'offerta di fusione con Renault. Ma perché , si chiedono i francesi ? Il vero perché lo sanno solo i vertici FCA.
Dice , stupito,il Ministro dell'Economia francese Bruno Le Maire : “ fin dall'inizio FCA ha messo una pressione enorme sui tempi e ha cercato di spingerci a decidere sul prendere o lasciare . Abbiamo subito detto che noi non potevamo essere sottomessi ad una tale pressione...” ; e ha teso a scaricare la responsabilità di questo rallentamento della decisione su un presunto disaccordo in materia da parte dei suoi partner giapponesi della Nissan. Alla insistenza di John Elkann ( nipote italo-francese di Giovanni Agnelli ) per chiudere l'accordo , ha risposto il Ministro Le Maire ; ha detto che doveva andare in Giappone per sapere cosa ne pensava Nissan . Il CdA di Renault sembrava tutto favorevole all'operazione , salvo due astensioni ( i giapponesi di Nissan ) e un contrario, il rappresentante sindacale della CGT ( CGIL francese ). Ma cosa c'entra il Governo francese ? Lo Stato francese ha il 15 % del capitale di Renault ed è il suo maggior azionista .
Una parentesi ; nel novembre 2018 fu incarcerato a Pechino il capo di Renault-Nissan, Carlos Ghosn, ( espressione del Governo francese ) per aver rubato soldi ( tanti) a Nissan , di cui Renault detiene il 44%, non un bruscolino ; la questione è ancora in corso , anche perché degli ammanchi ora risulterebbero pure in Francia sul fronte Renault. Il ministro Le Maire , seccato per la storia, è stato però alla finestra ; ha registrato la situazione e ha fatto sostituire Ghosn; responsabilità del Governo per la nomina di Ghosn ? Naturalmente nessuna . Chiusa parentesi .
Ora lo stesso Le Maire si mescola nell'affare fusione FCA-Renault. Anzi lo blocca e chiede tempo. I proprietari di FCA , privati, non sembrano gradire blocchi negli affari da parte di un interlocutore politico di governo ; quindi fanno rapida macchina indietro , sapendo anche che questo tipo di accordi è soggetto ai risultati elettorali , con un Le Maire che oggi c'è e domani no. Forse si erano illusi che i patti europei di non interferenza della politica e dei governi sul libero mercato dell'Unione fosse una realtà . Ingenui ! Lo Stato francese “partecipa” nell'economia del Paese ed esercita, anche con vistosa prepotenza, questo suo potere ( già le imprese italiane ne ebbero la prova con la trattativa per i cantieri di Saint Nazaire ) .
L'Italia aveva partecipazioni di Stato nelle imprese ; gliele fecero cedere malamente ,in nome delle regole liberiste europee ( e lo fecero fare, per caso, ad un Ministro ex comunista …).Nell'Unione dunque ci sono e ci sono stati Paesi di serie A , B e C.
Un'ultima nota di gossip ; lo stato francese ha il 15% di Renault ; la famiglia Agnelli ha il 29% di FCA ; nella fusione i due maggiori azionisti avrebbero dimezzato le loro quote 7,5% lo Stato francese e il 14,5% la famiglia Agnelli ; perciò, nell'immaginario popolare, l'italiano Agnelli si sarebbe comprato la francese Renault . E questo sarebbe stato mal digerito da Macron-Le Maire, che avrebbero perso voti. E forse anche per sfuggire da questi intrugli elettorali, il giovane “italiano” John Elkann, italo francese candidato alla Presidenza del gruppo fuso, si è ritirato ( momentaneamente ? ).
In poche parole e per dirla con Troisi , FCA credeva di aver trovato in Francia l'amore ; e invece ha trovato un calesse.

 Marcello Inghilesi
Pubblicato dal Moondo il 7 / 6 /2019



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