Re Giorgio sta entrando nella fase dell’oblio , senza
peraltro essere uscito da quella delle logorrea mediatica. Non si rende più
conto come e dove vive.
Non si è reso conto che il fare o non fare la sfilata per il
due giugno non era questione di sua competenza (e non rientra nel suo bilancio); avrebbe solo dovuto “obbedire”
alle decisioni del Governo,che doveva e poteva organizzare la festa o meno , in
funzione di opportunità e bilanci di sua stretta responsabilità..
Non si è reso conto che la festa del due giugno non può essere un’occasione per ulteriori
esibizioni nazionali del "generone" romano ; esso deve essere in caso festa del
popolo , fatta anche di lavoratori , di giovani, di pensionati , di tute blu e
di colletti bianchi ; di rappresentanze sindacali e categoriali ; in Francia
per la festa nazionale aprono i giardini del potere al popolo ; in Italia Re
Giorgio li apre ai sobri "pariolini" e alle variopinte caste pubbliche e private.
Non si è reso conto che il Presidente, se pur autofattosi
Re, non può polemizzare, a suon di comunicati stampa, con forze politiche
parlamentari o comunque rappresentate
in consessi democratici ; rappresenta
l’unità dello Stato , non una maggioranza da lui sottobanco decisa; e vive in una repubblica costituzionale, che per sua allegria gli lascia fare il Re ; ma solo per allegria.
Non si è reso conto che non può annunciare di andare a
vedere una partita di calcio dell’Italia
, senza preoccuparsi di sapere innanzitutto se si gioca e poi se il
Governo sia d’accordo o meno che rappresentanti italiani vadano in Georgia ,
ove esistono gravi problemi di democrazia interna ; problemi che hanno indotto
alcuni Paesi ad annunciare la partecipazione sportiva , ma non la presenza
politica ai giochi.
Non si è reso conto…..
Già : non si rese conto neppure che non poteva parlare al
telefono con la signora Merkel di problemi di Governo italiano ; né si rese
conto che non poteva intervenire di
conseguenza
Lo usano e lo lasciano fare ; fino a dove e fino a quando ?.
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