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domenica 3 aprile 2011

Bersani, al presente




Pierluigi Bersani è un incrocio tra Maurizio Ferrini ( il comunista sovietico-romagnolo di “quelli della notte” ) e Giuseppe Bottazzi , detto Peppone , mitico Sindaco comunista di Brescello, nella bassa padana. Di Ferrini ha l’ eloquio della ovvia evidenza ad uso popolare, anche se diretta alla dimostrazione degli asini che volano. Di Peppone ha invece il piglio del capo-partito comunista padano, duro e bonario sindaco, di professione meccanico, forse più di auto che di trattori ( in effetti il Bersani, come molti funzionari- dirigenti comunisti di una volta, si è laureato in filosofia e ha fatto il Partito, non riuscendo forse a fare il Professore ). Di tutti e due ha la scivolosa parlata emiliana , che traduce presunti concetti complicati ( “ …come dice la parola stessa”), in parole chiare per le masse, secondo gli insegnamenti della leggendaria Scuola delle Frattocchie.

E’ oggi a capo del maggior partito di opposizione al Governo ; quindi potrebbe essere il leader dell’alternativa a Berlusconi. Dovrebbe portare con sé tutte le opposizioni, in un fronte comune , come fece De Gasperi in Italia o Mitterand in Francia , su opposti schieramenti. Oggi non è facile con questa “sinistra” , dove c’ è di tutto ; ideali diversi , se non opposti ( integralisti cattolici, cattolici semplici e socialdemocratici, ex comunisti semplici e anche loro socialdemocratici, pariolini, comunisti nuovi, anarchici movimentisti , liberali gauscisti,  caciaroni e altri) ; politiche istituzionali diverse ( dal giustizialismo militante al collettivismo municipale ) , con qualche sbavatura neo fascista. Bersani corre in qua e là a cercare accordi con questi e quelli ; si trova nella bava di Casini e nei berci di Di Pietro; nell’Azione Cattolica militante della Bindi e nel radicalismo circonvoluto e vagheggiante di Vendola. Va dovunque a dire e fare la qualunque ; con un unico chiodo , quello di picchiare addosso a Berlusconi, solo collante di questa armata Brancaleone ( d'altronde anche Ferrini aveva un chiodo fisso : quello dell'immensità dell'Unione Sovietica . E anche Peppone aveva il suo : dare addosso alla DC e ai preti).

Ora chiede elezioni ; e con quale progetto , con quale programma si presenterà ? Quello di “mandare a casa Berlusconi”, che di case ne ha alcune decine ? E poi ? Sicuramente si divertirà a comporre un puzzle di proposte , di incarichi, di governi e sottogoverni, da rompicapo . Per qualche anno è stato il Ministro ombra dell’ Economia del suo PD. Ora forse è il capo di quel Governo ombra . Ma esiste ancora o è stato sotterrato al grido di “ a morte Berlusconi” ! Ha prodotto qualcosa ? Quali idee, quali progetti ? Tutti radicalmente alternativi a quelli di questo Governo ? Perché ?

Quello che più preoccupava di Bersani era sicuramente la sua sola formazione burocratica di Partito e di Amministrazione. Ma ora è anche quella di vederlo peripatetico tra idee, movimenti e conventi altrui , a fare la questua contro qualcosa, più semplice di quella per qualcosa.

Molti in Italia sognano che un giorno Peppone-Ferrini-Bersani , con il suo scivoloso emiliano, dica il Programma della cosiddetta sinistra per il governo del Paese ; e dica anche che vuole realizzarlo con tutti quelli che lo accettano ; e che nel programma non ci sia il Paradiso e l’ Inferno ; ci sia questa terra , questa Europa, questa Italia ; e che nel programma non ci sia mai scritto , neanche indirettamente, il nome di Berlusconi. Magari che ci sia scritto il nome del leader proposto , con una squadra di Governo, credibile, attendibile . E magari anche che non si proponga lui a leader , con la barzelletta delle primarie , dei dieci milioni di firme nei gazebo ( ma dove sono andati a finire quelli là ? ) , o altre amenità del genere ; non si proponga con la coscienza del suo passato remoto, del suo passato prossimo e del presente. Tutt’al più , tenuto conto del suo know-how, si proponga all’organizzazione del Partito .




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