“Rassembler” , riunire i francesi , aveva predicato Hollande
prima e dopo la sua elezione a Presidente. “Ressembler” un corno ! Ha fatto un
governo unicamente di socialisti, di partito, e di “suoi cari”( con tre eccezioni ; su 34 ministri , una è verde e due
radicali ); tutti assieme non rappresentano più del 25 % dei francesi , un
francese su quattro ; pochino , per voler unire tutti francesi sotto il nuovo
re repubblicano François Hollande. Poi aveva promesso parità tra uomini e donne
; si, è vero, 17 ministri sono donne ,
ma con portafogli di secondo ordine, come averle fatte entrare in casa e messe
in cucina ( ad eccezione della Ministra della Giustizia ).
Quindi è già cominciato il borbottio contro Hollande . Ha
diminuito del 30% le indennità dei Ministri , ma ne ha aumentato il numero del
70% ( da 20 del Governo precedente a 34 dell’attuale ), con tutte le spese
collaterali che accompagnano la vita di un ministro. Ha fatto la scena del
cambio da un Presidente Sarkò, bling bling , a quello di uomo di Stato, forte e
ligio ai doveri di servizio alla Francia , fino a farsi annacquare come un
pulcino da un temporale che lo ha colto in giacca e cravatta nella sfilata
ufficiale agli Champs Elisées in auto scoperta , in piedi come un soldato ,
ovviamente senza impermeabile , né protezione alcuna ; nudo e forte per senso
dello Stato ! Mah !
Già si disse nell’Occidentale che le elezioni presidenziali
e quelle legislative del 10 e 17 giugno erano legate più di quanto non si
pensasse. Ecco, questo legame ora si sta evidenziando . Hollande ha fatto un
largo governo di socialisti di partito ( e mancano ancora i Segretari e
Sotto-segretari di Stato ) soprattutto in vista delle elezioni legislative; il
suo obiettivo è quello di passare da 197 seggi attuali a 288, su 577 deputati
da eleggere, con sistema maggioritario ( i due candidati più votati al primo
turno vanno al ballottaggio ). E così ha utilizzato il Governo , come
“strumento” elettorale . E’ venuto fuori quello che un po’ tutti temevano ;
l’astuto uomo di partito che ha
prevalso sulle apparenze dell’uomo di stato. Il Primo Ministro, suo compagno
fidato , ha detto subito che i ministri candidati e non eletti dovranno
dimettersi dal Governo ; di 34 ministri , 5 soli sono in collegi tranquilli ;
gli altri 24, che si sono candidati,
rischiano tutti il posto.
E’ peraltro comprensibile che Hollande cerchi una sua
maggioranza più forte possibile in Assemblea Nazionale , per evitare o ricatti
parlamentari o addirittura una coabitazione con un Governo politicamente diverso
dal suo progetto. A complicare le cose ci sono le richieste dei suoi alleati :
il Partito Comunista Francese , usata l’immagine allegra e istrionica dell’ex
socialista Melenchon, è tornato quello di prima ( non invita neppure il povero
Melenchon alle riunioni sulle legislative ) ; aveva 19 deputati ( su 20 del
Fronte della Sinistra ) e ne chiede 30 ; i verdi e i radicali di sinistra ne
chiedono 15 ciascuno ( minimo per fare il gruppo parlamentare ) ; qualche
deputato lo chiede anche Chevenement , ritiratosi dalla corsa presidenziale e
già deluso e borbottante. Gli accordi pre-elettorali ,che dovevano essere
chiusi prima del 18 scorso , sono falliti ; i comunisti li volevano fare su 29
circoscrizioni e i socialisti su almeno 50. Tra 50 e 70 circoscrizioni c’è il
pericolo, per la sinistra divisa, di non arrivare al secondo turno di
ballottaggio, data la forza del Fronte Nazionale di Marine Le Pen. In
conclusione la situazione elettorale è delicata e Hollande spera di risolverla
anche con l’uso dei posti di Governo ; e tutto ciò non pare elegante,
soprattutto per chi si era impegnato ad essere uomo di Stato e non di parte (
per essere uomo di Stato non basta la sfida, semi-umoristica, alla pioggia per
deporre una corona al milite ignoto ) . In realtà la Sinistra francese spera di
vedere la politica dopo le elezioni legislative ; e anche la Destra del dopo
Sarkozy è impegnata sullo stesso obiettivo, con l’importante nodo da sciogliere
relativo al Fronte Nazionale , che in realtà in alcuni collegi sembra più forte
dell’UMP , partito della destra presidenziale.
Per il momento , Hollande, ancora zuppo come un pulcino dopo
la sfilata agli Champs Elisées, è volato dalla Merkel , colpito anche da un
fulmine in aria. Aveva fatto minacce in campagna elettorale ; Merkozy ( gli
accordi di acciaio tra Germania e Francia) sarebbe finito ; l’incontro si è
invece concluso con grandi strette di mano e un nuovo accordo : in Europa la Germania consentirà che al rigore sia
affiancato lo sviluppo ( Dio solo sa cosa voglia dire questo paradigma
rigore-sviluppo ! ) . Tutti i drammatici
problemi dell’eurozona restano aperti e non si riesce a capire quale sia
la posizione di Hollande in materia. Anche perché il Presidente è volato subito
in America , da Obama , che, tra l’altro , gli ha proposto tra una pacca sulla
spalla e un’altra , un cheesburger di Chicago, onde rompergli il suo “demi-
phisique du role” , conquistato in cinque anni di duro lavoro. Hollande ha
stabilito un’intesa con Obama sul “vogliamoci bene” e sul ritiro dei francesi
dall’Afghanistan a dicembre 2012 , invece che a giugno 2013 ( obiettivo
travolgente per la vita dei francesi !) Alla riunione del G8 a Camp David , tra
i tapis roulant di Obama e Cameron e i salottini , con camicie , camicette e
golfini della Merkel e di Monti,
Hollande è stato accettato nel club ( d’altra parte la domanda non poteva
essere rifiutata ). Hanno ripetuto le stesse cose , ma sull’ eurozona ci sono
stati movimenti ; Hollande e Monti ( sostenuti sembra da Obama ) hanno
predicato lo “sviluppo”; la Merkel e Cameron il rigore dei conti. Nel frattempo
il sistema finanziario internazionale ha continuato a menare randellate a più
non posso, per accumulare ricchezze monetarie e ignorare le ricchezze
produttive; nonostante il “club” di Camp David e il neofita Hollande , che
aveva dichiarato in campagna elettorale “il mio avversario non è il signor
Sarkozy , ma la signora Finanza!”
Il rimpianto per i De Gaulle , i Churchill, gli Adenauer, i
De Gasperi, gli Shumann o i Roosvelt è grande ; ce ne dovremo fare una ragione.
Pubblicato da "l'Occidentale" il 21 maggio 2012
Pubblicato da "l'Occidentale" il 21 maggio 2012
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