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domenica 25 marzo 2012

Mario , the gardener


Signor Presidente Mario Monti,
forse ricorderà la storia di Chancy il giardiniere , nell’ultimo film di Peter Sellers , “Oltre il giardino” ; Chancy, modestissimo giardiniere, con le regole della Natura , dava consigli ai grandi magnati americani . In questo periodo si potano olivi. C’è una regola fondamentale in questo lavoro ; mantenere il giusto equilibrio tra legno e frasca.Il legno sviluppa la pianta ; la frasca , pulita e areata, con linfa discendente, porta il frutto. Sembra un lavoro facile ; e invece un buon potino è raro e il mestiere è tramandato da padre in figlio .
Sembra che Lei si sia dedicato a quella che in gergo degli olivicoltori si chiama “potatura di riforma” . Essendo stata la pianta troppo abbandonata o maltrattata nel tempo, si procede a tagli radicali del legno , con poca o nessuna attenzione alla frasca. La frasca tornerà tra qualche anno e nel frattempo la pianta sarà “rieducata”, ma non darà frutti. Se un contadino vivesse solo della sua oliveta e procedesse ad una potatura di riforma su tutti i suoi olivi , per cinque o sei anni non avrebbe reddito per sopravvivere. Quindi normalmente la potatura di riforma viene fatta, quando necessaria , solo su alcune piante ; se possibile non su tutte assieme. Quindi proceda pure a potare ; con qualche potatura di riforma , ma per lo più con potature stagionali, normali.
Le Sue attuali potature non toccano a sufficienza il “legno” ; dovrebbe levare le spese pubbliche superflue , non alcune soltanto e simboliche; levare gli enti inutili , che restano a migliaia ; eliminare i parassitismi dello Stato e delle Amministrazioni degli enti locali. Guardi , signor Professore , che lei è stato messo nella condizione invidiabile di avere mano libera per fare cose che i Partiti non possono fare , per veti contrapposti e per elettori da contentare . Lei non deve essere eletto da nessuno ; Napolitano ha provveduto a sistemarla in una nicchia del Senato da cui non potrà mai più essere rimosso. Quindi tagli i “legni” inutili e dannosi per la pianta ; subito e con decisione ;ora è il momento ; altrimenti la Natura la farà aspettare almeno un altro anno; non servono taglietti ; il ramo non si taglia a metà : o lo si leva o lo si lascia. Non esiti e non tratti ; il potino deve essere rapido e deciso nel suo lavoro ( ispirandosi lui alla sua scuola di riferimento, Roventini, Tonini o Breviglieri che sia , come Lei , bocconiano , alla Sua scuola economica ).
Sulla “frasca” bisogna lavorare di fino ; facilissimo sarebbe eliminare ; la frasca dà i frutti, quindi è produzione e consumo ; se Lei la tagliuzza qua e là senza criterio , mette in pericolo la sopravvivenza della pianta , almeno nel breve-medio periodo. Con tasse e balzelli , sfronda produzioni e consumi ; con imposte indirette irragionevoli ( pensi a quella generalizzata sui combustibili), impedisce i consumi stessi o li rende più difficili ; quando spesso essi ( pensi sempre ai combustibili ) sono fattore di produzione per molti settori dell’economia ; le tasse mal poste , come anche alla Bocconi insegnano, possono condizionare o ammazzare lo sviluppo.
Ci vuole dunque saper fare , equilibrio e decisione. Anche su questo problema del mercato del lavoro ; si metta dalla parte della pianta e non del contadino ; essa ha bisogno di concime ; lasci da parte le discussioni da osteria sul tipo di concime alla moda , se quello vecchio o uno nuovo. Gli dia il concime che Lei responsabilmente sceglie ; le consulte le ha già fatte; tenga in ogni modo da parte gente che della pianta non sa nulla e vuol parlare ( in particolare quelli che non hanno mai lavorato né nell’oliveta né altrove ; anzi mi permetto di consigliarLe, a questo proposito, di dare un distintivo ai suoi interlocutori, che evidenzi chi ha “sudato” , per differenziarlo da quelli che non hanno mai fatto o prodotto nulla, se non chiacchiere; solo per riconoscerli).E’ tempo di agire ; la pianta vuol bere e mangiare ; non è per niente interessata alle discussioni ; se poi qualcuno vuole farla deperire o morire ,Lei faccia pure un passo indietro ; che l’ignoranza e la malafede vengano fuori , con chiarezza ; oppure che si presentino soluzioni alternative migliori , con qualcuno disponibile a dimostrarlo e a responsabilizzarsi con la maggioranza parlamentare dovuta.
Da “Oltre il giardino” a “ Non ci resta che piangere” . Lei non avrà dimenticato il gabelliere di Benigni e Troisi : “chi siete ? cosa portate ? …un fiorino!” . Ecco , faccia in maniera che all’uscio gli italiani non trovino un gabelliere che chiede loro un fiorino , per entrare ed uscire di casa . Guardi che non siamo troppo lontani da quella situazione ; alcuni gabellieri hanno già piazzato il loro tavolino…

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