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giovedì 22 marzo 2012

Al Qaida in Francia


“ Che figura di merda” avrebbe detto in un fuori onda Emilio Fede.
Sarkozy dispose: “ prendetemelo vivo !” E glielo hanno portato morto.
Mohamed Merah , francese di origine algerina, ha ammazzato a Toulouse sette persone ; tre parà e ,dopo quattro giorni, quattro ebrei , tre bambini e un rabbino della scuola ebraica della città.
Dopo tre giorni dalla seconda strage la polizia lo ha individuato e lo ha messo in stato di assedio in un piccolo appartamento al primo piano di un immobile cittadino. Merah prima ha detto che si sarebbe consegnato ; poi ha rinviato per due volte i termini della sua resa ; con tutti i media francesi e del mondo a guardare. Sono passati due giorni . Quello da dentro nel frattempo ha ferito due poliziotti. Niente: lo stato di assedio si è prolungato. Hanno tirato anche con l’ “ artiglieria”, per sfondare porte e finestre e per rintontire l’assassino. Poi sono rimasti a guardare, ad aspettare. Finalmente sono entrati ; lo hanno trovato chiuso in bagno ; è uscito sparando all’impazzata ; ha ferito altri due poliziotti ; e allora gli hanno tirato su e lo hanno ammazzato.
Gli israeliani devono avere assistito a questa storia , senza credere ai loro occhi. Merah non aveva ostaggi ; stava al primo piano di una palazzina , che era stata svuotata ; era armato e quindi avrebbe deciso lui se vivere o morire . “ Prendetemelo vivo !” : una pura idiozia ; prendetelo e basta , e alla svelta ; cinque , massimo dieci minuti, molti pensano e dicono.
Questa vicenda è carica di implicazioni politiche , in piena campagna presidenziale francese.
C’è chi dice che Sarkò abbia chiesto di allungare il brodo solo per stare sulla scena mediatica nazionale per ore intere da Presidente e non da candidato .Commento sicuramente cinico , ma con qualche fondamento, tanta appare la stupidità dell’ordine dato ( non si capisce bene neppure perché , dati i poteri e le prerogative presidenziali).
Ci sono i trascorsi di Merah ; già conosciuto dalla polizia ; educato alla “guerra islamica” nelle carceri francesi; formato nei campi militari di Al Qaida in Afghanistan ; passato , arrestato e poi espulso dal Pakistan; rimpatriato in Francia ; denunciato da cittadini del suo quartiere di Toulouse , per movimenti sospetti ; armato fino ai denti, lui e il fratello; sotto controllo da parte delle autorità locali, ma anche , sembra , dei servizi nazionali ( e segnalato come possibile terrorista dagli americani ). Poi , oplà, compie due stragi in quattro giorni, nella sua città. Qualcosa non torna.
Il Ministro degli Interni , Guéant, da molto tempo “segretario” di Sarkò e ex direttore generale della Polizia , con volto stupefatto, durante l’assedio, ha fatto conferenze stampa esilaranti nel loro non senso.
I candidati presidenti Bayrou, Joly e Melenchon , dopo le stragi, se la sono presa con i neo-nazisti , presunti colpevoli e da lì con la candidata del Fronte Nazionale, Marine Le Pen ; la quale ha avuto buon gioco poi a trattarli di “salauds” ( qualcosa di più spregiativo, rispetto a “ mascalzoni” ) e a insistere sul pericolo Eurabia , da tempo da lei denunciato ( parafrasando anche Oriana Fallaci ).
Lo stesso Hollande , candidato socialista, si trova a fare i conti con la dottrina mitterandiana , sull’accoglienza nel territorio nazionale di terroristi e poco di buono da tutto il mondo, a patto che stiano buoni in Francia ( gli italiani si ricordano di Cesare Battisti , che i servizi francesi, sotto Sarkò e Carlà, aiutarono a espatriare in Brasile , dopo che il Governo aveva fatto finta di concedere l’estradizione ); questo permissivismo , presentato come multiculturalismo “repubblicano”, appartiene soprattutto a Hollande , che ora si affretterà a picchiare contro ogni violenza con una mano , mentre con l’altra sa di tollerare , se non sostenere, il serbatoio di voti del sottobosco multietnico delle grandi periferie urbane, da cui nascono e crescono i bubboni tipo Merah ( che oltretutto non sembra il solo francese della rete di Al Qaida ).
Ma nella sostanza chi da questa vicenda dovrebbe uscire con le ossa rotte è proprio il candidato Sarkozy ; era Ministro degli Interni con Chirac ; poi ha fatto per cinque anni il Presidente . Sembra non aver imparato nulla . Se non ci fosse stato lui, la questione Merah , sarebbe stata chiusa dalla polizia francese, una tra le più preparate al mondo, in qualche ora. E a peggiorare la situazione ci sta l’equivoco comportamento dei Servizi francesi , che normalmente sono molto efficienti e quindi non usi a tali smagliature . Cosa sarà successo in realtà ? Sarkozy lo sa ; i francesi no: e molti quindi, a meno di colpi di scena inattesi, gli voteranno contro .

Pubblicato da " l' Occidentale" il 23 marzo 2012

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