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domenica 18 marzo 2012

In Francia vincerebbe Bayrou


Se non ci fosse Sarkozy di mezzo il centro-destra vincerebbe agevolmente le elezioni in Francia: questo dicono gli ultimi sondaggi. Tutta la sinistra assieme non dovrebbe superare il 40 % dei voti ; il resto va al centro ( Bayrou) - destra ( Sarkozy , Le Pen ). In poche parole i voti di Bayrou ( 13 %) possono essere determinanti ; e Bayrou è una costola del vecchio gollismo ; il suo centrismo è un modo di dire ; egli non vuole Sarkozy ; gli rimprovera una politica di spettacolo più che di fatti ; un senso dello Stato troppo da varietà . Ci sono anche differenze sui programmi ; ma potrebbero essere limate e potrebbero dar vita facilmente ad un programma comune. Oggi Bayrou avrebbe forti possibilità di essere eletto Presidente , se Sarkozy si ritirasse.

Ma non è così . Sarkò non si ritirerà ; e probabilmente si schianterà sulla corazzata della sinistra , in sostanza appoggiata anche da molti avversari del suo campo, a cominciare da gran parte degli elettori di Bayrou. Corazzata , perché la rete dei vecchi partiti socialista e comunista è fortemente mobilitata ; e, nonostante le divisioni interne , il “centralismo democratico” funziona ; i conti sono rinviati a dopo la vittoria.
C’è chi pensa che nello stesso partito di Sarkozy, l’ UMP, una eventuale sconfitta non sarebbe presa male. In effetti candidati alternativi oggi non ci sono ; tra cinque anni forse si , soprattutto dopo una presidenza socialista , come quella di Hollande , sulla carta, debole . E quindi alcuni giovani possibili candidati UMP per il 1917 stanno già sgomitando , pur facendo finta di sostenere Sarkò.
La campagna elettorale si sta srotolando secondo le previsioni. Sarkò accusa Hollande di essere bugiardo e suoi fedeli lo definiscono “prete mellifluo e gattamorta”. Hollande si atteggia a successore di Mitterand, a uomo di Stato capace di mediare sulle necessità del Paese, con slalom verbali e anche con contraddizioni programmatiche ; ma sta dietro alla grande macchina organizzativa , alle reti dei rapporti e delle lobbies, alla gestione della sua immagine pubblica. Melenchon , leader della sinistra socialista e comunista, sta avendo un buon seguito con la sua proposta di una “Assemblea costituente per la sesta Repubblica, sociale, laica ed ecologica”; ha portato per le piazze decine di migliaia di persone; i suoi voti saranno determinanti al ballottaggio ; e quindi il suo programma dovrà essere negoziato con Hollande. Nel frattempo la Joly , leader dei verdi, sembra crollata ; si parla anche di un suo possibile ritiro a favore di Hollande ; ma lei smentisce. Chi invece si è ritirato è de Villepin, ex primo ministro di Chirac ; sembra che non sia riuscito ad avere le 500 firme dei sindaci per potersi candidare ; ma c’è chi dubita che non le abbia neanche volute, dato il suo flop nei sondaggi ( attorno all’1 % delle intenzioni di voto ); sicuramente non si darà da fare per Sarkò , suo avversario storico; ma in ogni modo non sarà determinante e i suoi pochi voti arricchiranno le astensioni, salvo qualche dispetto con voto per Hollande. Marine Le Pen sta continuando per la sua strada, con un programma semplice, nazionalistico e con un certo appeal sugli elettori di stretta tradizione francese. Bayrou sta avendo più successo delle attese ; i suoi voti ( sembra per più di due terzi ) si riverseranno su Hollande , se Sarkò resterà candidato.
Quindi , tutti i conti fatti e al di là dei dettagli percentuali sulle intenzioni di voto ( al primo turno sembra che la sfida tra Sarkozy e Hollande si faccia più serrata di quanto sembrava all’inizio ) , ad oggi il socialista è ancora dato vincente delle elezioni presidenziali con circa il 55% dei voti . E Sarkò dovrebbe ritirarsi tra le braccia della bellissima Carlà e dei suoi cari.

Pubblicato da " l' Occidentale" il 19 marzo 2012

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