Il termometro delle libertà nacque ad Arezzo il 26 agosto 1940.
All’inizio fu un prototipo che grossolanamente misurava la libertà di un neonato ; il mercurio restava vicino a zero . Il neonato era totalmente condizionato dagli altri ; il pensiero sarebbe stato libero ; ma era ancora annebbiato, confuso, sopito.
Lo strumento perfezionato ora misura le libertà di ognuno rispetto ai fatti che gli vengono addosso.Le libertà di fare e di pensare.
Le libertà dal bisogno e dalla dipendenza dagli altri.
Il grado più alto di libertà il termometro lo registra nell’eremita , che sceglie liberamente il distacco dagli altri e dal mondo e vive in una sua totale anarchia di pensiero ( pensa come e quando vuole) e di azione ( fa quello che vuole ) .
Il grado più basso di libertà il termometro lo registra in un prigioniero di un carcere affollato ( il carcerato in isolamento è meno condizionato dalla pressione degli altri ) .
I ricchi sono più liberi ; i poveri meno ; ma non sempre.
Gli strumenti di tortura schiacciano a terra il termometro della libertà ; ma anche le sovrattasse, gli ordini idioti o impossibili, la libertà altrui imposta agli altri .
Il termometro della libertà misura tutto.E il termometro sta dicendoci che oggi siamo meno liberi di ieri. Fatto 100 il punto massimo di libertà ( diciamo che l’eremita si aggira su 90 ) , oggi in Italia i sondaggisti registrano un livello medio pari a 21,5 ; ieri , cioè nel 1955 per esempio, era a 45,6, nel 1960 a 46,5, nel 1993 scese a 29,2, nel 2000 si rialzò di poco, per poi sprofondare col vivere collettivo europeo , con superfetazioni di regole e balzelli , di soldi e di intrasoldi , al 21,5 attuale .
Ma ci si aspetta di peggio.
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