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giovedì 5 gennaio 2012

Mi chiamo Giorgio

Mi chiamo Giorgio e ci ho un problema.

Da studente fui nei GUF , Gruppi Universitari Fascisti ; sbagliai ; lo so e lo capii dopo; lo feci forse per goliardia ma anche per giochicchiare con le idee e la cultura . In ogni modo il fascismo perse ; mi iscrissi al Partito comunista.
Vissi il periodo post bellico nel Partito di Togliatti. Avevamo la tesi di essere pronti ad ogni azione politica o rivoluzionaria per prendere il potere e portare l’ Italia nell’area sovietica. Togliatti aveva vissuto la resistenza italiana al fascismo a Mosca ; e quindi aveva stabilito ottimi rapporti organizzativi e finanziari con la madre politica del comunismo. Andammo alle elezioni , tirandoci dietro anche i socialisti ; le perdemmo, anche se non avevamo tanta voglia di vincerle ( negli accordi di Yalta , Stalin aveva lasciato l’Italia nella sfera occidentale ) .Ancora non era il momento . Di diventare socialisti non ci passava nemmeno per la testa. Quindi fui nel PCI , filo sovietico, contro il socialismo occidentale . Fui addirittura d’accordo sulla invasione dei carri armati sovietici nei Paesi del Patto di Varsavia. Fui per il Patto di Varsavia contro la NATO e ovviamente anche contro gli USA in particolare. La storia mi avrebbe dato torto. Sbagliai.
Fui contro il primo centro sinistra di Fanfani e Nenni, la prima apertura dei democristiani ai socialisti e al rafforzamento dell’intervento dello Stato nell’economia e nelle politiche sociali ( fino ad allora obiettivi della “sinistra”). Sbagliai anche questa volta , lasciando il Partito comunista in un ghetto di opposizione.
Ci fu violenza rossa nel Paese ; trattammo i gruppi eversivi e sanguinari come “ compagni che sbagliano “; sbagliammo noi .
Il PCI tentò di mettersi d’accordo con la Democrazia Cristiana , per sostituire il Partito Socialista ( ed eliminarlo ) ; non ero d’accordo ; ma il centralismo democratico del mio partito me lo impose ; ed io mi adeguai. E sbagliai.
Cadde il muro di Berlino ; stavamo per essere eliminati dalla scena politica italiana ; potevamo tutti confluire nei socialisti ; i magistrati , con mani pulite , eliminarono tutti i partiti di governo, tra cui i socialisti stessi ; avevano così aperto una autostrada per la nostra gioiosa macchina da guerra diretta finalmente all’uscita dal ghetto e alla “presa del potere” ; e sbagliammo anche questa volta.
Cercammo, in tutte le maniere possibili, etiche, giuridiche ,poliziesche e parlamentari, di combattere ogni potere in carica diverso dal nostro ; e sbagliammo sia nei metodi che nei contenuti.
Nel frattempo io ho fatto carriera , dal GUF di Napoli , allo stalinismo, al comunismo, al riformismo, all’americanismo , ho preso poteri istituzionali sempre più importanti ; li ho interpretati e allargati , secondo antiche scuole politiche ( sono parlamentare dal 1953 - l’anno prossimo festeggio i miei 60 anni di Parlamento- e faccio politica dal 1945 ) e mi sono buttato in Europa ; ho fatto un governo di tecnici a servizio della mia politica . Ma mi sono dimenticato quale sia la mia politica ( qui il problema non è solo l’età ) ; e loro mi hanno preso la mano; e si sono messi nel giro di complicati interessi finanziari, coprendoli qua e là di buonismo formale ; ma si sono gettati contro l’economia e la socialità. Contro di me alcuni dicono che sto portando il Paese allo sfascio.
Mi chiamo Giorgio e ci ho un problema ; ho sbagliato anche questa volta ?

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