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giovedì 4 aprile 2024

 ZELE'

Il nemico del mio nemico è mio amico. È questa la frase che sintetizza meglio i rapporti tra il governo ucraino e Denis Kapustin, un russo di estrema destra definito senza mezzi termini neonazista dal Bnd, il servizio federale di intelligence tedesco, alla guida del Corpo dei Volontari Russi (Cvr), la più grande delle tre milizie russe anti-Cremlino che combattono per l’Ucraina e che hanno come obiettivo rovesciare Vladimir Putin. In un’intervista rilasciata a Politico in un albergo nel centro di Kiev, Kapustin spiega di non volere neri e omosessuali nella sua milizia e si definisce «decisamente di destra», ma respinge l’etichetta di neonazi. Di certo il suo ruolo nella guerra è un’arma a doppio taglio per Kiev. «Noi siamo i cattivi, ma combattiamo contro quelli davvero cattivi», scherza Kapustin, che nelle scorse settimane ha guidato un’operazione in grande stile dei paramilitari nella regione russa di Belgorod, con scontri andati avanti per giorni.

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