viaaaa!!!
sabato 8 gennaio 2011
Cote d' Ivoire
“Pognon”, soldi ; ecco il motivo dello scontro politico in atto in Costa d’Avorio. I due avversari : Laurent Gbagbo ( presidente uscente ) contro Alassanne Ouattara, candidato da quasi venti anni alla presidenza. Tutti e due dicono di aver vinto le elezioni del 28 novembre scorso. La Francia, assieme a tutte le principali organizzazioni internazionali, africane e non ( ONU compresa ) , dicono che ha vinto Ouattara . Ma Gbagbo tiene duro ; non vuol lasciare la presidenza ; minaccia sfracelli, sostenendo che sono i neo-colonialisti stranieri a voler far vincere Ouattara. Il ritornello è il solito ; e la verità sul voto espresso non si conoscerà mai e resterà quella che ufficialmente è stata proclamata, con supervisione ONU : Ouattara 54% ; Gbagbo 46%. Il primo aspetta in un albergo, protetto da milizie ivoriane e caschi blu , che l’ex presidente se ne vada; l’altro si è barricato nella palazzo presidenziale e sta cercando di restare, se necessario con la forza. Tutti , compreso Ouattara, provano a offrire a Gbagbo un’uscita onorevole ( residenza nel Paese, ospitalità negli Usa ; e altro ancora ). Lui continua a rifiutare e aspetta, dopo aver nominato, tra l’altro, come suo porta -parola nel mondo, Roland Dumas, ottantottenne ,ex ministro degli esteri della Francia di Mitterand; su questo i francesi sono furiosi e non perdonano neppure ad alcuni esponenti socialisti di essersi compromessi non poco in una amicizia, anche esibita, con Gbagbo. ( oltretutto contro la direttiva dello stesso loro partito ) . La situazione potrebbe degenerare da un momento all’altro ; anche perché , dopo la morte nel 1993 del fondatore della repubblica Houphouet Boigny , voluto dai francesi all’indipendenza, nel 1960, una guerra civile, strisciante e non, c’è quasi sempre stata ( e dal 1992 ha visto, tra i protagonisti, proprio i due rivali di oggi ).
In effetti la Costa d’Avorio, ex colonia francese , è relativamente ricca ; e quindi è un miraggio per alcuni popoli poveri della regione. Nel Paese sono mescolate tribù e religioni ( il nord povero,in prevalenza islamico, il Sud ricco, in prevalenza cristiano) ; da stime fatte quasi il 30% della popolazione è straniera e il 50% circa delle piccole e medie imprese locali sono in mani estere. La Costa d’ Avorio è il primo produttore al mondo di cacao ; e la società franco-belga Barry Callebault, con sede in Svizzera, controlla circa il 50% del commercio di cacao nel mondo. Il Paese inoltre ha risorse di gas e di petrolio ( gestite in prevalenza dalla francese Total ) ; produce caffè, cotone e legno pregiato, con una popolazione di 21 milioni di persone. Il porto di Abidjan è considerato il primo dell’ Africa nord-occidentale e il secondo del continente.
Questo elementare quadretto geo-economico, da solo ,dice che i problemi ivoriani hanno una proiezione internazionale ; che l’esercito francese non è lì per gita ; e che anche i caschi blu devono garantire ,nel limite del possibile , la pace tra contendenti , motivati a scontrarsi per tante, forse troppe ,ragioni. Da ormai più di 40 giorni dalla proclamazione dei risultati elettorali , tutti sembrano fermi ad aspettare qualcosa ; se non fosse per le continue minacce, più o meno velate, fatte da una parte e dall’altra, e anche da Paesi terzi come la Francia o gli USA, che hanno congelato i rapporti di Gbagbo con il resto del mondo ( pur offrendogli vie di uscita ). Esperti francesi dicono che prima di andar via l’ex presidente deve mettere i conti a posto ; i propri conti, più di quelli del Paese ; quelli nel cacao, nel caffè, nel porto di Abidjan e via dicendo. E gli altri gli stanno dando il tempo di farlo. Poi però dovrà andarsene; perché giudicato inattendibile dai francesi , che nel 2004 hanno dovuto usare anche la forza contro lui ,che aveva fatto bombardare i soldati francesi , provocando nove morti; e soprattutto nemico mortale del vincitore Ouattara , che nel 1992 da primo ministro lo fece incarcerare ; e che nel 2002 dovette rifugiarsi, a sua volta, in casa di un diplomatico francese , per scappare a una squadra della morte di Gbagbo, incaricata di eliminarlo.
Il quadro è chiaro ? Non ancora . Chi glielo ha fatto fare a Gbagbo di andare ad elezioni ora , dopo anni di rinvii e di prove di forza , per perderle e non di poco ? Lo ha consigliato la società di sondaggi francese Euro RSCG, con il suo presidente Stéphane Fouks.; gli aveva garantito una sua sicura vittoria, forse addirittura al primo turno. Il signor Fouks è anche molto amico di Dominique Strauss-Khan ( detto DSK), che molti vedono come il candidato socialista alle elezioni presidenziali francesi del 2012 . E in caso sarà lo stesso Fouks a consigliare DSK nella sua campagna elettorale . Le questioni sono intricate; e le dietrologie si sprecano ; intanto però c’è il pericolo di una nuova guerra civile in Africa; dal 28 novembre ad oggi ci sono già stati 210 morti ammazzati in Costa d’Avorio.
pubblicato da " l ' Occidentale" il 10 gennaio 2011
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento