
Dice
, stupito,il Ministro dell'Economia francese Bruno Le Maire : “ fin
dall'inizio FCA ha messo una pressione enorme sui tempi e ha cercato
di spingerci a decidere sul prendere o lasciare . Abbiamo subito
detto che noi non potevamo essere sottomessi ad una tale
pressione...” ; e ha teso a scaricare la responsabilità di questo
rallentamento della decisione su un presunto disaccordo in materia da
parte dei suoi partner giapponesi della Nissan. Alla insistenza di
John Elkann ( nipote italo-francese di Giovanni Agnelli ) per
chiudere l'accordo , ha risposto il Ministro Le Maire ; ha detto che
doveva andare in Giappone per sapere cosa ne pensava Nissan . Il CdA
di Renault sembrava tutto favorevole all'operazione , salvo due
astensioni ( i giapponesi di Nissan ) e un contrario, il
rappresentante sindacale della CGT ( CGIL francese ). Ma cosa c'entra
il Governo francese ? Lo Stato francese ha il 15 % del capitale di
Renault ed è il suo maggior azionista .
Una
parentesi ; nel novembre 2018 fu incarcerato a Pechino il capo di
Renault-Nissan, Carlos Ghosn, ( espressione del Governo francese )
per aver rubato soldi ( tanti) a Nissan , di cui Renault detiene il
44%, non un bruscolino ; la questione è ancora in corso , anche
perché degli ammanchi ora risulterebbero pure in Francia sul fronte
Renault. Il ministro Le Maire , seccato per la storia, è stato però
alla finestra ; ha registrato la situazione e ha fatto sostituire
Ghosn; responsabilità del Governo per la nomina di Ghosn ?
Naturalmente nessuna . Chiusa parentesi .
Ora
lo stesso Le Maire si mescola nell'affare fusione FCA-Renault. Anzi
lo blocca e chiede tempo. I proprietari di FCA , privati, non
sembrano gradire blocchi negli affari da parte di un interlocutore
politico di governo ; quindi fanno rapida macchina indietro , sapendo
anche che questo tipo di accordi è soggetto ai risultati elettorali
, con un Le Maire che oggi c'è e domani no. Forse si erano illusi
che i patti europei di non interferenza della politica e dei governi
sul libero mercato dell'Unione fosse una realtà . Ingenui ! Lo Stato
francese “partecipa” nell'economia del Paese ed esercita, anche
con vistosa prepotenza, questo suo potere ( già le imprese italiane
ne ebbero la prova con la trattativa per i cantieri di Saint Nazaire
) .
L'Italia
aveva partecipazioni di Stato nelle imprese ; gliele fecero cedere
malamente ,in nome delle regole liberiste europee ( e lo fecero fare,
per caso, ad un Ministro ex comunista …).Nell'Unione dunque ci sono
e ci sono stati Paesi di serie A , B e C.
Un'ultima
nota di gossip ; lo stato francese ha il 15% di Renault ; la famiglia
Agnelli ha il 29% di FCA ; nella fusione i due maggiori azionisti
avrebbero dimezzato le loro quote 7,5% lo Stato francese e il 14,5%
la famiglia Agnelli ; perciò, nell'immaginario popolare, l'italiano
Agnelli si sarebbe comprato la francese Renault . E questo sarebbe
stato mal digerito da Macron-Le Maire, che avrebbero perso voti. E
forse anche per sfuggire da questi intrugli elettorali, il giovane
“italiano” John Elkann, italo francese candidato alla Presidenza
del gruppo fuso, si è ritirato ( momentaneamente ? ).
In
poche parole e per dirla con Troisi , FCA credeva di aver trovato in
Francia l'amore ; e invece ha trovato un calesse.
Marcello Inghilesi
Pubblicato dal Moondo il 7 / 6 /2019
Pubblicato dal Moondo il 7 / 6 /2019
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