Il compito a casa che Merkel-Sarkò hanno dato a Monti non è quello di cui tutti parlano : salvare l’Italia nell’Euro . E’ invece come uscire tutti assieme dall’Euro. Ovviamente Merkel e Sarkò non possono dirlo ; sono politici con elezioni a breve e non possono smentire sé stessi. Quindi chi meglio di un bravo prof , per di più italiano ( facile da irridere ) , per la bisogna ?
Che l’ Euro non funzioni lo dicono i fatti ; il fiume di parole di politici e tecnocrati, che non possono smentire più di 10 anni di loro prediche convinte ( in qualche caso interessate ), ormai se l’è portato via la piena di questi ultimi mesi. Come : “ senza Euro saremmo al disastro ; l’Euro ci ha salvati dal sottosviluppo ; l’Euro senza il Sud-Europa sarebbe una moneta fortissima ; la stabilità del valore monetario è la chiave dello sviluppo ; senza euro , catastrofi economiche e addirittura possibilità di guerre civili” ;e così via . Tutte parole e tesi da dimostrare ; il più delle volte indimostrabili; quasi sempre tecnicamente e politicamente superficiali o sbagliate.
L’Euro fu fatto sostanzialmente con due obbiettivi : come strumento di integrazione europea ; e come valuta forte , sulla quale far convergere finanze da tutto il mondo , in alternativa a dollaro e yen.
I due obbiettivi sono stati mancati.
Dal momento della creazione della moneta unica , nessun processo importante di integrazione europea è stato fatto ( non in campo sociale; non in quello fiscale ; non in quello educativo o sanitario ; non in quello commerciale; e neanche in quello economico-finanziario ) ; facile sarebbe dimostrare questi fallimenti . Non c’è stata neppure una migliore integrazione politica ; tutto come prima , se non peggio ( il costo crescente della mirabolante macchina politico-burocratica di Strasburgo-Bruxelles ; e anche una incomprensibile estensione geografica di una regione euro inventata )
L’Euro non poteva essere una moneta forte, per la semplice ragione che non rappresentava un sistema politico sociale unico , ma Stati-Nazione profondamente diversi tra loro e al loro interno ; una moneta quindi non rappresentativa di un unico sistema economico-sociale e soprattutto ingestibile, come i fatti hanno dimostrato. Dollaro , yen, yuan e altre monete di Paesi emergenti , rappresentano patrimoni, economie, Stati , ben definiti ; e sono monete gestite , con politiche nazionali mirate. L’ Euro no. Un fatto clamoroso di questi giorni è stato il mancato collocamento di metà delle obbligazioni tedesche in euro ; la Germania non era a parole la locomotiva di questo Euro ? Cosa vuol dire che il mercato ( compreso quello interno tedesco ) ha rifiutato di sottoscrivere un prestito alla Germania in Euro?
Come ne usciamo ? Il problema non è l’Italia e neppure la Spagna, il Portogallo o la Francia ; il problema è l’ Euro . Quindi all’unico Presidente non politico e non eletto della vecchia Europa è stato dato il compitino a casa . Forse lui ha capito che deve ancora mettere a posto i conti italiani ; esattamente come aveva fatto Tremonti. No : non si tratta di questo . Il “prof” deve dirci quale è la strada migliore per sostituire l’euro .Migliorarlo con un fondo salva Stati ( gli Stati più ricchi “salverebbero” quelli più poveri ) è in sé un’utopia etica , a meno che quelli più ricchi, con questo strumento, si pappino i più poveri ( come forse sta succedendo in Grecia ).
L’altro giorno un monetarista è tornato a proporre un serpente monetario ; l’ Euro resterebbe moneta di riferimento ( come lo fu l’Ecu) per gli Euro-nazionali, che potrebbero oscillare su fasce percentuali, anche ampie, attorno ad esso . La politica monetaria tornerebbe agli Stati membri , finché gli Stati-Nazione non abbasseranno le proprie bandiere di fronte al progetto degli Stati Uniti d’Europa. Stupidaggine ? Perché ?
Pubblicato da "l'Occidentale" il 28 novembre 2011
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