“ Mignonne, allons voir…” è un libro di Marc Lambron su Ségolène Royal. E’anche l’inizio di una poesia di Pierre de Ronsard :”..andiamo a vedere se la rosa che stamani aveva aperto il suo vestito di porpora al sole..”. Già : la rosa nel pugno dei socialisti francesi. Riuscirà Ségolène Royal a riaprirla, dopo lo smacco subito da Lionel Jospin alle precedenti presidenziali ?Riuscirà con un Partito Socialista, che cominciava a rivedere le tristi ombre del passato SFIO ( da cui trasse origine nel 1969, dopo che Deferre, capo SFIO, Sezione Francese Internazionale Operaia, racimolò il 5% dei voti presidenziali, contro il 21,3% dei comunisti ) ? Riuscirà a ripetere il miracolo Mitterand ?
Le radici di Ségolène possono essere sostanzialmente ricercate nella sua famiglia, all’ENA ( Scuola Nazionale di Amministrazione, forse la prima Accademia universitaria di Francia ) e nel Partito Socialista.
Figlia di un Tenente-Colonnello è nata e ha vissuto infanzia e adolescenza nei quartieri militari della Francia d’Oltremare. Il padre Jacques, figlio del generale Florian, amava dire “ ho cinque figli e tre femmine” : otto figli in nove anni .Alla Messa in fila per due. Niente riscaldamento o acqua calda.Niente dolci o zuccheri. Preghiera al mattino , a sera e prima dei pasti. Catechismo, musica e cucito durante il giorno. Caserma fuori e caserma in casa. Da questa educazione è uscita Ségolène Royal ed è arrivata all’Università prima e all’Ena dopo. Corso Diderot. Il più brillante del corso e capo della sinistra interna era François Hollande . Diventerà il suo compagno; ma la guiderà anche nei meandri del pensiero, degli studi e della politica: assieme socialisti, assieme alla corte di Mitterand. Tra Mitterand e la giovane Ségolène nasce un rapporto serio , di stima e affetto profondo , forse reciproco. Così rapidamente ella sale nelle gerarchie di partito e entra anche in Parlamento, dopo aver fatto la giudice amministrativa, uscendo dall’ENA. La famiglia, dunque, l’ENA, il Partito hanno generato la candidata alla Presidenza francese “2007”: la prima donna all’Eliseo. Come è stato possibile ?La reazione al padre-padrone militare( arriverà a denunciarlo per non averla mantenuta agli studi e vincerà la causa ), non vuol dire, di per sé, aver accumulato dentro una disciplina di ferro, in tutti i sensi. All’ENA si va da soli e si vince da soli. Vincendo il concorso nasce la stima per sé stessi. E’ scuola di pensiero, di organizzazione e di disciplina. Dal sistema della caserma è passata ad un altro sistema , quello ENA, opposto forse alla prima, ma parimenti duro e stringente. Nel Partito Ségolène non ha imparato né il marxismo, né la rivoluzione; ma il buon senso affidato ad una cattolica , non militante, ma intimamente formata, che sta con i poveri, gli emarginati, i più deboli; e nello stesso tempo le regole di una socialdemocrazia; il cinismo e gli schemi organizzativi della politica.Un altro sistema ancora. E poi l’Amministrazione e il Governo.
Il suo capolavoro,però, la sua esplosione è stata l’improvvisa, decisa e dura defenestrazione dei vecchi e forti “elefanti” del Partito che da anni o decenni stavano studiando per diventare Presidenti : i Jospin, gli Strauss-Khan, i Fabius,solo per ricordare gli ultimi candidati, assieme a tutte le loro corti di quadri e militanti. In pochi mesi ( almeno così è apparso ) li ha sbaragliati nelle primarie del Partito. Lì si è vista la sua capacità di leadership. Le viene rimproverato di aver un fratello militare, che ha contribuito a mettere una bomba sotto un battello di Greenpeace a Mururoa. Lei ha fatto saltare la biblica Arca socialista, piena di vecchi e sacri “elefanti” del Partito, come dice Lambron. Poi ha trattato con molti di loro. Li ha recuperati per aiutarla in campagna elettorale, senza visibili risultati. Cercherà di utilizzarne le capacità , se mai vincesse le elezioni. Ma l’Arca è saltata ; e difficilmente il partito socialista tornerà ad essere quello di prima ; anche perché il primo segretario , François Hollande , suo compagno di vita e di pensiero, non starà lì per nulla.
E quando uno riesce a sgombrare il campo in casa propria con tanta forza , energia e apparente semplicità , figurarsi gli sfraceli che è capace di produrre nei campi avversi. Proprio Lei, Ségolène Royal, bella, sorridente , dolce, con il tailleur bianco, apparentemente la donna ideale per la zia Amelia e per la buona borghesia francese. Eppure nella Regione Poitou Charente, dove è Presidente, dopo aver scalzato una maggioranza storica di destra, rappresentata alle ultime elezioni da Raffarin, ex Primo Ministro, la chiamano la Zapaterrore, tanto è il polso di ferro con cui dirige le cose pubbliche. Hollande all’ENA forse aveva pensato di corteggiare Cenerentola, come avevano tentato molti altri suoi compagni del corso Diderot. Si è trovato in casa una Thatcher.
Per capire bene la misteriosa Ségolène Royal, bisogna studiare il “Narciso doloroso” Lionel Jospin e rovesciarlo : così ecco Ségolène. Come bisogna invertire la frase di Churchill, “ho cominciato per ambizione e ho continuato per rabbia”,per capire un senso importante della sua vita.
10 marzo 2007-03-10 Marcello Inghilesi
pubblicato da Il Riformista il 17 marzo 2007
Le radici di Ségolène possono essere sostanzialmente ricercate nella sua famiglia, all’ENA ( Scuola Nazionale di Amministrazione, forse la prima Accademia universitaria di Francia ) e nel Partito Socialista.
Figlia di un Tenente-Colonnello è nata e ha vissuto infanzia e adolescenza nei quartieri militari della Francia d’Oltremare. Il padre Jacques, figlio del generale Florian, amava dire “ ho cinque figli e tre femmine” : otto figli in nove anni .Alla Messa in fila per due. Niente riscaldamento o acqua calda.Niente dolci o zuccheri. Preghiera al mattino , a sera e prima dei pasti. Catechismo, musica e cucito durante il giorno. Caserma fuori e caserma in casa. Da questa educazione è uscita Ségolène Royal ed è arrivata all’Università prima e all’Ena dopo. Corso Diderot. Il più brillante del corso e capo della sinistra interna era François Hollande . Diventerà il suo compagno; ma la guiderà anche nei meandri del pensiero, degli studi e della politica: assieme socialisti, assieme alla corte di Mitterand. Tra Mitterand e la giovane Ségolène nasce un rapporto serio , di stima e affetto profondo , forse reciproco. Così rapidamente ella sale nelle gerarchie di partito e entra anche in Parlamento, dopo aver fatto la giudice amministrativa, uscendo dall’ENA. La famiglia, dunque, l’ENA, il Partito hanno generato la candidata alla Presidenza francese “2007”: la prima donna all’Eliseo. Come è stato possibile ?La reazione al padre-padrone militare( arriverà a denunciarlo per non averla mantenuta agli studi e vincerà la causa ), non vuol dire, di per sé, aver accumulato dentro una disciplina di ferro, in tutti i sensi. All’ENA si va da soli e si vince da soli. Vincendo il concorso nasce la stima per sé stessi. E’ scuola di pensiero, di organizzazione e di disciplina. Dal sistema della caserma è passata ad un altro sistema , quello ENA, opposto forse alla prima, ma parimenti duro e stringente. Nel Partito Ségolène non ha imparato né il marxismo, né la rivoluzione; ma il buon senso affidato ad una cattolica , non militante, ma intimamente formata, che sta con i poveri, gli emarginati, i più deboli; e nello stesso tempo le regole di una socialdemocrazia; il cinismo e gli schemi organizzativi della politica.Un altro sistema ancora. E poi l’Amministrazione e il Governo.
Il suo capolavoro,però, la sua esplosione è stata l’improvvisa, decisa e dura defenestrazione dei vecchi e forti “elefanti” del Partito che da anni o decenni stavano studiando per diventare Presidenti : i Jospin, gli Strauss-Khan, i Fabius,solo per ricordare gli ultimi candidati, assieme a tutte le loro corti di quadri e militanti. In pochi mesi ( almeno così è apparso ) li ha sbaragliati nelle primarie del Partito. Lì si è vista la sua capacità di leadership. Le viene rimproverato di aver un fratello militare, che ha contribuito a mettere una bomba sotto un battello di Greenpeace a Mururoa. Lei ha fatto saltare la biblica Arca socialista, piena di vecchi e sacri “elefanti” del Partito, come dice Lambron. Poi ha trattato con molti di loro. Li ha recuperati per aiutarla in campagna elettorale, senza visibili risultati. Cercherà di utilizzarne le capacità , se mai vincesse le elezioni. Ma l’Arca è saltata ; e difficilmente il partito socialista tornerà ad essere quello di prima ; anche perché il primo segretario , François Hollande , suo compagno di vita e di pensiero, non starà lì per nulla.
E quando uno riesce a sgombrare il campo in casa propria con tanta forza , energia e apparente semplicità , figurarsi gli sfraceli che è capace di produrre nei campi avversi. Proprio Lei, Ségolène Royal, bella, sorridente , dolce, con il tailleur bianco, apparentemente la donna ideale per la zia Amelia e per la buona borghesia francese. Eppure nella Regione Poitou Charente, dove è Presidente, dopo aver scalzato una maggioranza storica di destra, rappresentata alle ultime elezioni da Raffarin, ex Primo Ministro, la chiamano la Zapaterrore, tanto è il polso di ferro con cui dirige le cose pubbliche. Hollande all’ENA forse aveva pensato di corteggiare Cenerentola, come avevano tentato molti altri suoi compagni del corso Diderot. Si è trovato in casa una Thatcher.
Per capire bene la misteriosa Ségolène Royal, bisogna studiare il “Narciso doloroso” Lionel Jospin e rovesciarlo : così ecco Ségolène. Come bisogna invertire la frase di Churchill, “ho cominciato per ambizione e ho continuato per rabbia”,per capire un senso importante della sua vita.
10 marzo 2007-03-10 Marcello Inghilesi
pubblicato da Il Riformista il 17 marzo 2007
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