Ci
conoscemmo nel 1965 , tramite Tristano Codignola , assieme a Roberto
Spano e Claudio Signorile. Volevate che facessi il presidente
dell'UGI , successore tuo e di Roberto Spano. Al Congresso di Napoli
, ove fui eletto, Renato Nicolini , giovane comunista , vi accusò ,
tu e Roberto, di aver trasformato l'UGI in monarchia , ove i regnanti
nominano i successori.
Lino
Jannuzzi sosteneva che i presidenti dell'UGI erano anche prìncipi di
goliardia ; e la goliardia era in effetti, da sempre, una...specie di
monarchia costituzionale. “Goliardia è cultura e intelligenza...è
culto dello spirito che genera un particolare modo di intendere la
vita alla luce di una assoluta libertà di critica, senza pregiudizio
alcuno , di fronte ad uomini ed istituti...” si leggeva tra
l'altro nel Manifesto di fondazione dell'UGI del 1946 ,presentato al
Caffé Florian della tua Venezia. E Tu quel “particolare modo di
intendere la vita” lo rappresentasti bene, con profondità e logica
raffinatissima ; e spesso ai più incomprensibile.
Cominciò
così il nostro viaggio assieme.
Venisti
al mio matrimonio , in Tunisia, dove lavoravo per le Nazioni Unite;
nella spiaggia della Marsa , mi dicesti “ Ma che ci fai tu qui a
perdere tempo ? Torna a casa !”.
In
effetti ! Decisi di rientrare e andai a lavorare nell'industria ,
cominciando da impiegato metalmeccanico di settima categoria. Tu eri
già dentro alla politica veneziana e veneta . I nostri sentieri si
erano separati . Ma non l'amicizia ; ogni tanto ci vedevamo.
Poi
sbarcasti a Roma nella politica nazionale ; diventasti subito un
importante punto di riferimento nel Partito Socialista. Ci
ritrovammo ; mi chiamaste a lasciare l'economia “ privata”, dove
avevo fatto strada, e ad entrare in quella “pubblica”. Lo feci ed
ebbi modo di vederti molto più spesso. Qui oggi ci sono molti
testimoni delle tue straordinarie doti politiche, di Partito, di
Governo e di Stato ; e ce ne porteranno testimonianza.
Voglio
solo ricordare una sensazione che mi è sempre rimasta nel cuore.
Lavoravo su problemi complessi : sull'energia o sulla economia
internazionale . Ne parlavamo ; tu ascoltavi, quasi con una certa
impazienza , muovendo la testa e intrecciando le dita nei capelli
lunghi; saettando i tuoi occhi , buoni , dolci, in qua e in là. Poi
mi parlavi , come un fiume in piena : avevi già capito tutto , come
se tu lo avessi sempre saputo. Avevi colto il cuore del problema, la
sua natura ; e senza esitazione o incertezza alcuna ; e con
irruenza, dicevi le tue tesi ,le tue soluzioni. Restavo sbalordito
!
Dopo
il “colpo di stato” (o il 93 ) cominciò il linciaggio.
Cercarono di affogarti , di soffocarti ( e lo fecero anche con
noi, tuoi amici e compagni ). Tornasti a galleggiare, ma non potesti
più navigare ; le correnti di un mare agitato ti portarono qua e là
; per poi abbandonarti nel vortice delle malattie che ti hanno
inghiottito.
Se
Fellini fosse stato qui avrebbe pensato ad un film magnifico su di te
. Sui tuoi colori, i tuoi eccessi, i tuoi giochi, le tue
eresie; la tua vita di attimi, di fughe, di lampi geniali, di
curiosità illimitate ; di riflessioni.
Una
vita di corsa ; e contagiosa
Ciao
Gianni
Marcello
Camera dei deputati Sala della regina il 14 / 6 / 2019