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sabato 22 giugno 2019

La terre de Liliane





                                                             
                        

                                                      Coat Meal
                                                  Bosco di Miele?
                                               No : Bosco Minerale

domenica 16 giugno 2019

CIAO GIANNI



Ci conoscemmo nel 1965 , tramite Tristano Codignola , assieme a Roberto Spano e Claudio Signorile. Volevate che facessi il presidente dell'UGI , successore tuo e di Roberto Spano. Al Congresso di Napoli , ove fui eletto, Renato Nicolini , giovane comunista , vi accusò , tu e Roberto, di aver trasformato l'UGI in monarchia , ove i regnanti nominano i successori.

Lino Jannuzzi sosteneva che i presidenti dell'UGI erano anche prìncipi di goliardia ; e la goliardia era in effetti, da sempre, una...specie di monarchia costituzionale. “Goliardia è cultura e intelligenza...è culto dello spirito che genera un particolare modo di intendere la vita alla luce di una assoluta libertà di critica, senza pregiudizio alcuno , di fronte ad uomini ed istituti...” si leggeva tra l'altro nel Manifesto di fondazione dell'UGI del 1946 ,presentato al Caffé Florian della tua Venezia. E Tu quel “particolare modo di intendere la vita” lo rappresentasti bene, con profondità e logica raffinatissima ; e spesso ai più incomprensibile.

Cominciò così il nostro viaggio assieme.

Venisti al mio matrimonio , in Tunisia, dove lavoravo per le Nazioni Unite; nella spiaggia della Marsa , mi dicesti “ Ma che ci fai tu qui a perdere tempo ? Torna a casa !”.
In effetti ! Decisi di rientrare e andai a lavorare nell'industria , cominciando da impiegato metalmeccanico di settima categoria. Tu eri già dentro alla politica veneziana e veneta . I nostri sentieri si erano separati . Ma non l'amicizia ; ogni tanto ci vedevamo.

Poi sbarcasti a Roma nella politica nazionale ; diventasti subito un importante punto di riferimento nel Partito Socialista. Ci ritrovammo ; mi chiamaste a lasciare l'economia “ privata”, dove avevo fatto strada, e ad entrare in quella “pubblica”. Lo feci ed ebbi modo di vederti molto più spesso. Qui oggi ci sono molti testimoni delle tue straordinarie doti politiche, di Partito, di Governo e di Stato ; e ce ne porteranno testimonianza.

Voglio solo ricordare una sensazione che mi è sempre rimasta nel cuore. Lavoravo su problemi complessi : sull'energia o sulla economia internazionale . Ne parlavamo ; tu ascoltavi, quasi con una certa impazienza , muovendo la testa e intrecciando le dita nei capelli lunghi; saettando i tuoi occhi , buoni , dolci, in qua e in là. Poi mi parlavi , come un fiume in piena : avevi già capito tutto , come se tu lo avessi sempre saputo. Avevi colto il cuore del problema, la sua natura ; e senza esitazione o incertezza alcuna ; e con irruenza, dicevi le tue tesi ,le tue soluzioni. Restavo sbalordito !

Dopo il “colpo di stato” (o il 93 ) cominciò il linciaggio. Cercarono di affogarti , di soffocarti ( e lo fecero anche con noi, tuoi amici e compagni ). Tornasti a galleggiare, ma non potesti più navigare ; le correnti di un mare agitato ti portarono qua e là ; per poi abbandonarti nel vortice delle malattie che ti hanno inghiottito.

Se Fellini fosse stato qui avrebbe pensato ad un film magnifico su di te . Sui tuoi colori, i tuoi eccessi, i tuoi giochi, le tue eresie; la tua vita di attimi, di fughe, di lampi geniali, di curiosità illimitate ; di riflessioni.
Una vita di corsa ; e contagiosa

Ciao Gianni
                                                                             Marcello
 Camera dei deputati Sala della regina il 14 / 6 / 2019


giovedì 6 giugno 2019

FCA : Parigi : amore o calesse ?



La FCA ritira l'offerta di fusione con Renault. Ma perché , si chiedono i francesi ? Il vero perché lo sanno solo i vertici FCA.
Dice , stupito,il Ministro dell'Economia francese Bruno Le Maire : “ fin dall'inizio FCA ha messo una pressione enorme sui tempi e ha cercato di spingerci a decidere sul prendere o lasciare . Abbiamo subito detto che noi non potevamo essere sottomessi ad una tale pressione...” ; e ha teso a scaricare la responsabilità di questo rallentamento della decisione su un presunto disaccordo in materia da parte dei suoi partner giapponesi della Nissan. Alla insistenza di John Elkann ( nipote italo-francese di Giovanni Agnelli ) per chiudere l'accordo , ha risposto il Ministro Le Maire ; ha detto che doveva andare in Giappone per sapere cosa ne pensava Nissan . Il CdA di Renault sembrava tutto favorevole all'operazione , salvo due astensioni ( i giapponesi di Nissan ) e un contrario, il rappresentante sindacale della CGT ( CGIL francese ). Ma cosa c'entra il Governo francese ? Lo Stato francese ha il 15 % del capitale di Renault ed è il suo maggior azionista .
Una parentesi ; nel novembre 2018 fu incarcerato a Pechino il capo di Renault-Nissan, Carlos Ghosn, ( espressione del Governo francese ) per aver rubato soldi ( tanti) a Nissan , di cui Renault detiene il 44%, non un bruscolino ; la questione è ancora in corso , anche perché degli ammanchi ora risulterebbero pure in Francia sul fronte Renault. Il ministro Le Maire , seccato per la storia, è stato però alla finestra ; ha registrato la situazione e ha fatto sostituire Ghosn; responsabilità del Governo per la nomina di Ghosn ? Naturalmente nessuna . Chiusa parentesi .
Ora lo stesso Le Maire si mescola nell'affare fusione FCA-Renault. Anzi lo blocca e chiede tempo. I proprietari di FCA , privati, non sembrano gradire blocchi negli affari da parte di un interlocutore politico di governo ; quindi fanno rapida macchina indietro , sapendo anche che questo tipo di accordi è soggetto ai risultati elettorali , con un Le Maire che oggi c'è e domani no. Forse si erano illusi che i patti europei di non interferenza della politica e dei governi sul libero mercato dell'Unione fosse una realtà . Ingenui ! Lo Stato francese “partecipa” nell'economia del Paese ed esercita, anche con vistosa prepotenza, questo suo potere ( già le imprese italiane ne ebbero la prova con la trattativa per i cantieri di Saint Nazaire ) .
L'Italia aveva partecipazioni di Stato nelle imprese ; gliele fecero cedere malamente ,in nome delle regole liberiste europee ( e lo fecero fare, per caso, ad un Ministro ex comunista …).Nell'Unione dunque ci sono e ci sono stati Paesi di serie A , B e C.
Un'ultima nota di gossip ; lo stato francese ha il 15% di Renault ; la famiglia Agnelli ha il 29% di FCA ; nella fusione i due maggiori azionisti avrebbero dimezzato le loro quote 7,5% lo Stato francese e il 14,5% la famiglia Agnelli ; perciò, nell'immaginario popolare, l'italiano Agnelli si sarebbe comprato la francese Renault . E questo sarebbe stato mal digerito da Macron-Le Maire, che avrebbero perso voti. E forse anche per sfuggire da questi intrugli elettorali, il giovane “italiano” John Elkann, italo francese candidato alla Presidenza del gruppo fuso, si è ritirato ( momentaneamente ? ).
In poche parole e per dirla con Troisi , FCA credeva di aver trovato in Francia l'amore ; e invece ha trovato un calesse.

 Marcello Inghilesi
Pubblicato dal Moondo il 7 / 6 /2019