viaaaa!!!
mercoledì 21 gennaio 2015
martedì 13 gennaio 2015
La Francia dopo Charlie
Sono Charlie : penso, dico
, scrivo e disegno quello che voglio ; viva la libertà. Nelle strade
e nelle piazze di tutta la Francia più di 4 milioni di persone
hanno urlato il loro diritto alla libertà. E ora ? Due problemi
emergono subito ; e sono imbarazzanti.
Per avere più libertà
bisogna lasciare allo Stato e alle sue polizie maggiori spazi di
intervento, di controllo e di repressione ; cioè , meno libertà per
la gente , che potrà essere controllata e fermata, a discrezione
delle autorità di polizia. Controlli telefonici ; dove cominciano e
dove terminano ? Arresti : con quali limiti ? Isolamento carcerario
degli islamisti ; come a Guantanamo ? Riaprono le tropiche prigioni
della Guyana francese ? Limitazione dei movimenti nello spazio
europeo ; rinegoziazione del trattato di Schengen ? Sua revisione ?
Frontiere ? Insomma tutte queste misure, che sono allo studio del
Governo francese, vanno a limitare quella libertà urlata dal popolo
; anche se il popolo ha unito il suo grido libertario all'applauso
sincero e a volte entusiasta alla polizia ( che per la prima volta
forse si è sentita amata dalle piazze ) .Queste, sulla limitazione
dei diritti e delle libertà, sono misure delicate ; forse il
Governo, anche interpretando lo spirito delle grandi manifestazioni
popolari unitarie ( la stessa Le Pen ha invitato la sua gente a
scendere in piazza contro il fanatismo islamico e per la libertà ),
potrebbe concordare con l'opposizione questi provvedimenti che,
passata l'ondata del “je suis Charlie Hebdo”, potrebbero
rivelarsi liberticidi nella Francia repubblicana della liberté,
egalité, fraternité.
La grande presenza di
solidarietà internazionale , ma soprattutto europea, alla
manifestazione di Parigi ha evidenziato, per contro, alcune assenze
del mondo arabo , non facilmente interpretabili o spiegabili. Armi,
risorse e organizzazione del brigatismo islamico vengono
probabilmente dall'area araba del Medio Oriente, da quelle guerre e
soprattutto dall'offensiva sunnita nello scontro infra-mussulmano con
gli sciiti. Il Qatar possiede la squadra di calcio di Parigi , oltre
a grandi palazzi, alberghi e proprietà diffuse in tutto l'esagono
;un qatarino e un francese ( Al Attya-Baumel) stanno vincendo in
coppia la Paris- Dakar, in Argentina; il Qatar ha un accordo
finanziario solido con la Francia . E ora ? Ha mandato un cadetto
della famiglia del principe a rappresentarlo ; come dire , negli
affari e nei giochi, tutto bene ; per il resto , non chiedeteci
altro. Più o meno la stessa cosa ha fatto l'Arabia Saudita. I dubbi
sul loro sostegno materiale al brigatismo islamico cominciano ad
avere delle prove a sostegno. La matassa dei sostegni economici e
logistici al brigatismo islamico è intricata ; ma il bandolo
comincia a comparire. D'altro lato i sistemi anti-democratici e
aberranti adottati nei loro Paesi ( è di ieri la notizia che tal
Raif Badawi è stato condannato a dieci anni di prigione e mille
frustate, di cui 50 date subito, per blasfemia in Arabia Saudita ),
mal si conciliano con possibilità di dialogo politico con gli Stati
europei e le loro democrazie . Molti dei manifestanti di questi
giorni lo hanno pensato ; e hanno avuto una gran voglia di urlare
basta ! Basta giocare ; basta con i beni di questi regimi in
Francia ; se non fosse per il petrolio. Già il petrolio, motore del
mondo e quindi strumento di tutti poteri, di tutte le politiche , di
quasi tutte le guerre, oggi combattute sulla terra. Fino a quando ?
Anche lo Yemen non c'era
ieri a Parigi ; eppure qualcuno dei brigatisti veniva da là, da quei
campi di addestramento, da quelle scuole di brigatismo islamico. E
nei cortei francesi che urlavano per la libertà , in tanti hanno
pensato anche a quei campi ; ad andare a smantellarli , con le buone
o con le cattive; ad andare alle fonti del terrorismo per combatterle
sul serio e non per parata ; per vincere, non per partecipare. Altro
che la Siria di Assad ! Nelle strade di Francia il popolo ha pensato
anche a questo : e i raid aerei francesi sull'Isis in Iraq e Siria
sono stati intensificati.
Ecco :dai cortei francesi
non vengono buone notizie ; una guerra sembra avviata e il Governo
francese comincia a lamentarsi di essere stato lasciato solo dagli
altri Paesi dell'Unione Europea, che marciano per le strade , ma non
combattono. Un po' come quello italiano , a Lampedusa.
domenica 11 gennaio 2015
Hollande e le brigate islamiste
La Francia del giorno dopo
sembra un operato che si sveglia dopo l'intervento , ancora sotto gli
effetti delle medicine e delle anestesie. Sono peraltro cominciati i
borbottii tradizionali e tipici di questo popolo poco accomodante.
Ci sono alcune cose in tutta questa storia di violenza e di attentati
contro la sicurezza dello Stato che vengono mal digerite.
Come è possibile che due
fratelli, brigatisti islamici, in azione terroristica , armati fino
ai denti, esecutori implacabili , perdano una carta di identità su
una macchina che abbandonano dieci minuti dopo la strage ? Sono
apparsi più dei brigatisti cretini, che dei militari islamici
combattenti . E contro di loro si è mossa poi una macchina da guerra
impressionante , tutta ripresa in una diretta TV, tanto appassionante
, quanto un tantino imbarazzante, non trattandosi certo di uno
spettacolo di intrattenimento.
Questi due fratelli
Kouachi, di origine algerina, stavano in una lista nera dei “servizi”
da tempo ; sono stati in carcere, ove hanno avuto la loro formazione
...”teologica”; e poi nelle aree di addestramento e di guerra in
Yemen e Iraq, con alcune andate e ritorno; e poi in squadre islamiste
di formazione e di lotta , note e denunciate. Come è stato possibile
che siano potuti passare all'azione ?
L'altro brigatista, di
origine maliana , Coulibaly, è passato all'attacco in contemporanea
e in accordo con i Kouachi , in altra zona di Parigi ; ha poi fatto
un'intervista telefonica ad una importante TV nazionale, mentre era
dentro al supermercato ebraico di Vincennes , aveva già ucciso tre
ostaggi e aveva il mitra fumante ancora in mano ; in questa
intervista diffusa al termine delle operazioni ,Coulibaly (
convertitosi all'Islam in carcere) ha dichiarato di essere amico e
in accordo con i fratelli Kouachi; e che il suo dante causa era
l'Isis ; sua moglie , ora ricercata perché altrettanto pericolosa ,
è algerina e amica dell'algerina moglie di uno dei due Kouachi.
Insomma si è trattato di una azione di guerra fatta ...in famiglia,
tra un kebab e l'altro ; un mitra e l'atro . E lo Stato ?
Tutti questi traffici ,
che richiedono abitazioni parigine, viaggi, abiti, alimenti , vita
quotidiana e non solo : anche armi, munizioni , coperture
,passaporti, luoghi di incontro e quindi , nel caso specifico,
verosimilmente di culto; tutti questi traffici , con quali risorse
sono stati fatti ? Con quali stipendi ? Con quali rendite ? Cherif
Kouachi ,anche lui in un'intervista telefonica TV in piena azione
terroristica , ha dichiarato che loro lavoravano per Al Qaida
yemenita . Già : Al Qaida , Yemen; Isis, Iraq, Siria, sunniti ;
anche sauditi ed emirati ?
Nella Francia del giorno
dopo le televisioni sono letteralmente occupate dalle rituali figure
governative che si presentano come salvatrici della patria, ripetendo
ritornelli retorici sulla Francia “repubblicana” , sulla
tolleranza , sulla unità della Nazione, sulla forza dello Stato (
il Presidente ha addirittura fatto sottolineare di essere stato lui a
dare l'ordine dell'assalto finale... alla tipografia e al
supermercato !) Ma poi sotto banco hanno voluto eliminare dalla loro
“festa” politica prevista per l'11 prossimo, il Fronte Nazionale
, che è repubblicano e nazionale , come loro ( o no ? ), rompendo
con quello che oggi è il più importante partito francese (
risultati delle ultime elezioni europee 2014 ). Faranno una grande
marcia di fermezza contro la violenze islamista , presenti diversi
capi di governo occidentali , compreso il nostro Renzi; ma assenti i
loro unici e importanti oppositori (e da sempre oppositori
dell'estremismo islamico) che sono orientati a manifestare altrove
in piena e totale autonomia, essendo stati... costretti a rompere la
grande unità nazionale . Nasce il dubbio di un disegno per sfruttare
la tragedia a fini di parte ; nel caso ,un disegno perverso , sia dal
punto di vista etico che da quello politico: il Governo aveva la
possibilità di riportare ad unità ,da sé stesso gestita ,
un'opposizione crescente in una Francia in grande crisi
economico-sociale e ora anche “istituzionale” ; e non lo ha
fatto.
La Francia è in guerra
contro gli islamisti nell'Africa sub-sahariana, in Iraq, Siria ,
Afganistan ; e ora sente che la guerra le è stata riportata in casa
propria . Si valutano a qualche migliaia i brigatisti islamici
francesi , pronti a passare all'azione . C'è una grande
preoccupazione in giro, per la gestione della sicurezza interna e
come per quella della politica militare estera. Le guerre si fanno
per vincerle ; non per partecipare con le bandiere o per far piacere
a qualcuno. E non sembra che ,allo stato attuale, le armate nazionali
impegnate nei diversi scacchieri abbiano possibilità di uscirne
vincenti. Sempre che le guerre si debbano fare ; la Francia è stata
tra i promotori della guerra nell'Africa sub -sahariana, in Libia e
in Siria; forse i francesi avrebbero voluto volentieri fare a meno di
questi focolai infetti. Ed e' soprattutto da questi focolai , che
sta arrivando il sistema brigatistico in Francia , come da tempo era
stato minacciato.
Pubblicato da Formiche l'11 gennaio 2015
Pubblicato da Formiche l'11 gennaio 2015
venerdì 9 gennaio 2015
Charlie Hebdo
La Francia è Charlie :
Charlie Hebdo il settimanale ove due fanatici islamici hanno fatto
una strage di giornalisti e poliziotti. Ora tutta la Francia sembra
essere d'accordo: tutti insieme contro il terrorismo islamico ;
comprese le due ali ,di destra e sinistra , non rappresentate
all'Assemblea Nazionale , il Fronte Nazionale di Marine Le Pen ( che
peraltro è il primo partito di Francia e quindi ) e il Parti de la
Gauche , con i comunisti e la sinistra di Melanchon. Questa unione
innaturale può essere un fatto unico nella storia della Francia
contemporanea. Sui fatti accaduti le letture e le politiche proposte
ovviamente restano molto diverse.
Marine Le Pen accusa
sinistra e destra di vivere il problema del fanatismo islamico in
Francia e nel mondo , con leggerezza, tolleranza, sufficienza,
debolezza e paura. I comunisti con Melanchon, sono più su una linea
neo-maoista, la religione in sé “ è l'oppio dei popoli”; la
Francia “repubblicana” ( liberté,egalité. fraternité) e laica
deve essere dura contro queste guerre di religione.
Quindi la tragedia della
strage a Charlie Hebdo produrrà due effetti esplosivi nella vita
politica francese ; il primo, con l'unità nazionale contro il
fanatismo islamico ( vivono in Francia circa 6 milioni di mussulmani
), forse ricondotta ad una unica manifestazione domenica prossima ;
il secondo, con il probabile e forte attacco politico alle
formazioni di “centro”, socialista o “gollista” che sia ,
così visto dalla nazionalista Le Pen e dai comunisti . Attacco che
sarà costruito da ora alle elezioni presidenziali del 2017, passando
dalle prossime regionali del marzo 2015,con l'obiettivo di far
arrivare al ballottaggio presidenziale non due forze del centro,
socialisti e “gollisti”, ma una del centro e una dell'opposizione
, verosimilmente i “frontisti”, con la Le Pen.
Lo scontro sull'islamismo
ormai coinvolge la Francia profonda , la Francia “d'en bas”, con
una maggioranza silenziosa, tendenzialmente non votante , ma
nazionalista e conservatrice , che non sopporta più la violenza
degli “stranieri” e dei loro valori nella propria terra.
L'attacco portato alla gestione ,fatta finora, dell'ordine pubblico,
dei “servizi segreti” , delle carceri e della giustizia, non
lascia più indifferenti.
Poliziotti che vengono
ammazzati per strada , ma anche all'interno dei commissariati,
affogati in procedure e burocrazie , carenti di forze e di
risorse,vittime di disorganizzazione e talvolta di confusione.
Servizi segreti , tra i
più importanti del mondo , che sembrano sapere tutto, ma solo dopo
che i fatti si sono verificati ; e che non si rendono conto
dell'enorme traffico di armi e di esplosivi e dell'esistenza di campi
di addestramento militare eversivi , che stanno sotto i loro occhi
(in questo contesto non bisogna altresì mai dimenticare che la
Francia è l'unica potenza nucleare dell' Europa continentale ).
Carceri che sono
diventati, tra l'altro, scuole di formazione militare eversiva
islamica ; vi entrano giovani mussulmani accusati di delitti minori ;
ne escono militanti islamici fanatici , pronti a guerre ed attentati.
Magistrati , che
affrontano le condanne per estremismo islamico con leggerezza e
buonismo, rilasciando pericolosi estremisti destinati a compiere
azioni violente e nuovi delitti; spesso i magistrati sono anche
accusati di intralciare le azioni operative di repressione del
crimine , con le loro lentezze procedurali e burocratiche.
In alcune moschee francesi
si insegna la violenza religiosa ;tutto è noto; niente è fatto.
Ecco su questi fatti la
Francia “d' en bas” ,quella profonda, chiederà il conto alle
forze politiche che hanno governato il Paese finora . Ed è su questa
Francia, nazionalista e conservatrice , che Marine Le Pen conta e
conterà per vincere; gli islamisti le stanno dando una grande mano.
E' proprio nel giorno
della uscita del libro “Sottomissione”, di Michel Houellebecq ,
ove si romanza sulla presa del potere degli islamisti in Francia nel
2022, è avvenuta la strage di Charlie Hebdo ; il libro era stato
bollato come fascistoide dai benpensanti intellettuali francesi ; ora
il successo delle sue vendite sembra assicurato. “Sottomissione”
è la traduzione del termine “islam” dall'arabo ; lasciando
perdere il suo probabile significato teologico originario, viene da
chiedersi “sottomissione” di chi a chi ,oggi in Francia , in
Europa e nelle democrazie moderne ?
Pubblicato dalle Formiche il 9 1 2015
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