Guardi il dito o la luna ? Sembra che tutti guardino il dito
.
Premesso che il “caso Sallusti” è solo l’ennesimo caso di
mala-giustizia ; premesso che la
libertà di opinione, in qualsiasi stato di diritto, deve restare inviolabile (
non ci devono essere magistrati che tengano ; né interpretazioni leguleie
semplicemente cretine ) ; e premesso anche che non ci dovrebbe voler molto
tempo ad un Parlamento dire questo con chiarezza .
Fatte queste tre dovute premesse , la luna che i giornalisti
non vogliono mai vedere è la bugia ; la possibilità di scrivere bugie , che spesso colpiscono e
infangano persone , talvolta rovinandole, senza pagar nulla . Le bugie, come noto, sono
fatti non corrispondenti a verità ; non sono opinioni ; e quando fanno danni,
il più delle volte voluti, devono essere punite , anche penalmente . Nel codice
deontologico di un giornalista ci dovrebbe essere il giuramento a non scrivere
mai bugie , ma solo fatti e opinioni ; e se non si è certi dei fatti , bisogna
usare il condizionale ( per questo è necessario conoscere bene l’italiano, cosa non frequente tra i cosiddetti giornalisti ) e
bisogna essere pronti a correggere l’informazione , ove non risulti corretta.
Tempo fa un giornale titolò “ Invece di assistere
gli imprenditori , li taglieggiava” ; l’articolo poi parlava di altro : di affitti , di abusi e di omissioni
amministrative , con nome e cognome del reo ( assolutamente non presunto ) ,
messo alla berlina , con l’obiettivo di rovinarlo. Il giornale riferiva di
un’iniziativa giudiziaria, che si
rivelò infelice. Il reo, dopo 9 anni, non fu considerato reo ; affitti e ammennicoli vari erano solo
invenzioni. Quindi giudice e giornalista scoopettaro sbagliarono, rovinando una
persona normale ( ora si usa dire "perbene", non si capisce perché ). Bene :
giudice e giornalista non pagarono nulla per quella loro bugia ; anzi : fecero
carriere fulminanti. La bugia intenzionale di un giudice o di un giornalista
non può che essere punita dal codice
penale.
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