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domenica 3 luglio 2011
La demondializzazione di Montebourg
Ecco : finalmente tutti problemi della economia europea e della sua società saranno risolti.Come ? Con un “protezionismo europeo,assieme alla sua necessaria dimensione ecologica “. Perché questa proposta ? Per combattere “ la deindustrializzazione ,la precarietà, l’impoverimento e il declassamento, l’esplosione delle diseguaglianze, la distruzione dei servizi pubblici, l’aumento del debito, le delocalizzazioni…” Con quale politica? Con la “demondializzazione “, in chiave europea.
Una farneticazione ? No : la proposta del capo della sinistra del Partito Socialista francese Arnaud Montebourg , candidato alla Presidenza della Repubblica e autore di un libello, suo manifesto politico : “votez pour la demondialisation !”
La mondializzazione dell’economia e dei mercati sta impoverendo la Francia . La voglia di ristabilire le frontiere è tanta ; secondo lui il 53 % dei francesi sarebbe favorevole al protezionismo ; ben il 67% nella fascia 18-24 anni e il 63 % tra gli operai. Ma un socialista non potrebbe mai appiattirsi su una proposta già fatta, da tempo e contro l’ Europa , dalla destra nazionalista di Le Pen. E allora cosa si è inventato il nostro ex giovane Montebourg ? Le dogane europee, barriere per le uscite dei capitali e per le entrate delle merci.
Montebourg ha trovato la data di nascita della “mondializzazione” : il 1994 , con la creazione dell’ OMC ( Organizzazione Mondiale del Commercio ). Il Trattato istitutivo dell’OMC, tuttavia, permette delle eccezioni al libero scambio internazionale ; per esempio : le importazioni che possono danneggiare l’ambiente; o la salute delle persone e degli animali , la salvaguardia dei vegetali e delle risorse naturali esauribili.
Attraverso la chiave ecologico-ambientale , si possono quindi ricostruire delle barriere di regolamentazione e di controllo. Con l’obbiettivo di “… consumare dei beni che possiamo fabbricare noi stessi in loco, senza doverli far viaggiare inutilmente per 10 o 20 mila chilometri..” ( elementare Watson ! Il mercato e i suoi prezzi non contano, ndr )
Naturalmente Montebourg oltre ad una demondializzazione fatta di barriere sanitarie e ambientali , aggiunge un’ altra barriera , fondamentale per un socialista : quella sociale , attraverso il rispetto delle norme sul lavoro stabilite dall’ Organizzazione dell’ ONU che si occupa della questione ( ILO) ; in particolare il divieto del lavoro dei bambini e del lavoro forzato,il diritto alla presenza di organizzazioni sindacali , l’abolizione delle discriminazioni nel lavoro. Le merci ( comprese le materie prime ? ndr ) provenienti da Paesi che non rispettano queste regole non dovranno essere accettate nel mercato europeo ( naturalmente cominciando da quelle provenienti dalla Cina, dall’India o da gran parte dei Paesi arabi , africani e del sud America ndr )
“Ma come ogni progetto europeo ambizioso, esso dovrà appoggiarsi su un accordo franco-tedesco “ ( Europa delle Nazioni ?ndr ) Certo oggi è difficile , stante una destra liberale e nazionale al Governo della Germania finalizzata alla politica del “cavaliere solo” ( come “..si può vedere anche in Italia, con Berlusconi o nel Regno Unito..”, sic )
E’ ormai finito “il vecchio socialismo della redistribuzione” , come quello “della riparazione”. Dobbiamo mettere sotto controllo il liberismo, il libero scambio mondiale , le ragioni stesse del mercato ( e cioè ? ndr)
Queste, molto brevemente, le tesi e le proposte di Montebourg . Sarebbero divertenti se discusse in un forum di giovani matricole di Scienze Economiche o Politiche. Diventano tecnicamente e politicamente infantili se presentate in un sistema socio-economico e finanziario complesso, come quello francese o europeo.
Eppure nel mondo della “intellighenzia gauscista” francese (che si scalda ormai da quasi un anno per le prossime presidenziali del 2012) il bravo Montebourg, deputato delle campagne della Borgogna , quella del Sud ( come lui stesso precisa ), fa notizia e fa anche accoliti. Questa “intellighenzia” sembra continuare a contentarsi di poco…
Pubblicato da "L'Occidentale " il 4 luglio 2011
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