Il problema dell’immigrazione sta dividendo l’Italia e
l’Europa ; e questa divisione sembra poggiare su argomentazioni assai fragili.
L’argomento morale ; aiutiamo i poveri ; quali ? tutti ?
alcuni ? Non sembra peraltro che stiamo aiutando una gran parte di quelli che
ci è dato vedere o incontrare . In breve, stavano meglio nelle loro terre di
origine che nelle stazioni ferroviarie, nelle giungle urbane, dentro alle
violenze e alle costrizioni quotiane. Sono stati trascinati da neo-schiavisti
in avventure infernali con miraggi paradisiaci ; sono corse e stanno correndo
masse enormi di soldi , che non sono andate ai poveri, ma a mediatori , a mediatori dei mediatori , a
burocrati , a gente del malaffare e ad
un nuovo banditismo. Qualcuno può negare
che le cose stiano così ? I poveri non si aiutano in questo modo.
L’argomento politico :il mondo deve essere sempre più
aperto al “confronto” di culture e di genti ; a “integrazioni”. Sembra un
argomento retorico , talmente è ovvio. Ma bisogna capire cosa si intenda per
“confronto” e “integrazione” ; quando
sono imposizione ,sottomissione, necessità , non sono fenomeni accettabili (
come non lo furono le colonie , di converso ). Mentre fu ,per esempio,
confronto e integrazione la sofferta emigrazione italiana in regioni del
mondo che la richiedevano e che la
ricevevano , secondo procedure stabilite dai Paesi ospitanti e note a chi
partiva. La reciproca comprensione e
integrazione dei popoli può e deve avvenire senza invasioni o violenze
organizzate , senza infami commerci delle genti. La difesa e l’orgoglio degli
Stati e delle loro culture non è nazionalismo, ma coscienza dello Stato di
diritto, faticosamente conquistata e ancora da conquistare in millenni di
storie dei popoli.
L’argomento socio-economico . Ci sono lavori che i
cittadini del benessere non vogliono più fare ( e che gli immigrati si adattano
a fare ) ; i contributi sociali di
questi lavoratori contribuiscono a mantenere in vita il sistema pensionistico
dei Paesi ricchi. Il primo argomentare ha un vago senso di neo-schiavismo
; la verità è che i lavori faticosi e
umili vengono pagati poco e quindi i “ricchi” non vogliono farli ; se le
retribuzioni aumentassero o lo Stato, per esempio, provvedesse a fare servizi
sociali( come in molti Paesi del Nord Europa) , lasciati invece sulle spalle dei cittadini , anche le disponibilità del
lavoro indigeno aumenterebbero. Il secondo argomentare è curioso ; ogni
pensionato è convinto di aver versato contributi per tutta la sua vita
lavorativa , al fine di garantirsi una sua pensione ( non una pensione pagata da altri ). Ora viene spiegato che i contributi dei
lavoratori odierni servono a pagare le pensioni di oggi ; un movimento di cassa
insomma ; non un “sistema assicurativo” di Stato , in barba a tutte le regole
della...matematica attuariale . Cioè l’
assicurazione di Stato sulle pensioni, basata sui contributi dei lavoratori è
fallita ; non esiste più ; c’è solo una cassa-continua , con entrate probabili
e uscite certe. Ed è su questa “certezza” delle uscite che i geni della
gestione pensionistica stanno cercando di racimolare risparmi, diminuendola ; forse
gli immigrati versano contributi , ma poi non matureranno il diritto alla
pensione ; e quindi i loro contributi potranno essere utilizzati per pagare altre
pensioni. Siamo alla frutta sia in senso tecnico-scientifico , che in termini
di politica sociale .
E poi la ciliegina sulla torta ; “abbiamo bisogno di
immigrati anche per motivi demografici” ; cioè abbiamo bisogno di “torelli da
monta”, per avere nuovi cittadini e nuovi bambini e aumentare così la
popolazione. La crescita o decrescita della popolazione, come noto, dipende
prevalentemente dallo stato economico e sociale di un Paese e dalle sue scelte.
In un Paese ricco i figli costano cari, carissimi e quindi sono più “rari”( e
ancor più rari quando il Paese ricco è in recessione ). Il costo di un bambino
dipende molto dallo Stato ; e lo Stato può
anche scegliere di non pagare quel costo , ma di spendere eguali o più risorse
per “comprare” nuova popolazione ; lo dica , senza inventarsi nuove teorie
demografiche. Oltretutto non sta scritto
da nessuna parte che la popolazione debba aumentare ( o diminuire ) . Negli
ultimi tempi tendono a prevalere le tesi del...controllo delle nascite...
Non sembra infine che l’Europa si opponga
all’immigrazione ; si oppone alla “immigrazione economica” selvaggia. Salva
innanzitutto i rifugiati politici ( una volta erano solo pochi Paesi che
garantivano questa ospitalità ; ora sono quasi tutti ); per gli altri chiede
procedure certe e compatibili con una accoglienza civile; e non barbara; e non
schiavistica; e non “business oriented” , per dirla alla moda ( ed è
soprattutto su questo che polemiza con l’Italia )
Questa è la realtà . Cosa fare ? Chi è pagato per
prendere decisioni lo faccia ;e faccia saper con chiarezza quali sono le
scelte. Il lasciar correre è diventato ormai pericoloso e anche un pò
delinquenziale.
Pubblicato da Le Formiche il 12 luglio 2017 Marcello Inghilesi