viaaaa!!!

viaaaa!!!

venerdì 16 ottobre 2015

Basta menar le mani

La lotta sociale in Francia sta imbarbarendosi. Il 5 ottobre scorso due dirigenti di Air France sono stati aggrediti , strattonati , malmenati e hanno rischiato di farsi linciare da un gruppo di scioperanti dell’ Azienda , in prevalenza CGT ( CGIL transalpina ). Le immagini del direttore del personale con la camicia strappata a cavallo di una rete metallica, in fuga dai rivoltosi, ha fatto il giro del web. Qualche tempo fa alcuni dirigenti di un’altra azienda furono sequestrati nei loro uffici e presi in ostaggio , durante una vertenza sindacale. E molti episodi di violenze di questo tipo si stanno ripetendo da qualche tempo in Francia.
Il 5 ottobre il Comitato Centrale di Impresa di Air France stava discutendo sul futuro dell’azienda ; un gruppo di manifestanti ha fatto irruzione nella sala e ha violentemente interrotto la riunione ; si è detto che la discussione avrebbe trattato il problema di 2900 esuberi in azienda , da studiare e approfondire. I direttori presenti sono scappati ; due di loro sono stati presi e sono infine riusciti a fuggire, malconci. Sette persone sono rimaste ferite. Cinque dipendenti filmati nelle violenze sono stati arrestati e andranno a processo il 2 dicembre prossimo.
Ora il problema è diventato politico ; perché la CGT considera scandalosi questi arresti ; perché il leader del Partito della Sinistra , Jean Luc Melanchon , ha dichiarato in TV , che questi arresti sono vergognosi; che lui è pronto ad andare in prigione con i cinque ; che “per il momento è stata solo strappata una camicia ; ma la camicia è ancora nulla…”. Melanchon, naturalmente laureato in filosofia , pied noir nato a Tangeri da genitori spagnoli, di mestiere ha fatto solo politica ; per tutta la vita ha solo cercato voti “de sinistra”, per così dire ; e continua a cercarli. Un sondaggio fatto ieri dice che il 67 % dei francesi condanna l’accaduto , l’8% approva l’operato degli arrestati , il resto condanna , ma capisce. In sostanza il 10 % dei francesi sarebbe d’accordo nel menare le mani , su problemi sociali ( attenzione che in questo caso non c’era neppure una vertenza aperta ; solo un problema da studiare e valutare ) . Il Governo ha tenuto una linea dura nel condannare le violenze , anche se invita l’azienda al dialogo sull’argomento ( ovviamente).
Perché il fatto merita attenzione ? Eravamo convinti in molti che la violenza nei dibattiti e nei conflitti sociali fosse ormai bandita. Purtroppo non è più così ; e dobbiamo batterci per riconquistare il diritto al libero confronto, anche su questioni vitali come quelle legate al lavoro. A cominciare dal rispetto dei quadri e dei dirigenti che lavorano e sono dipendenti ; ma per finire anche al rispetto di quelli che una volta si chiamavano “padroni” e che oggi sono imprenditori , impegnati in larghissima parte nel lavoro aziendale. Dopo la seconda guerra mondiale in molti Paesi europei ci fu nella sinistra il dibattito su “riforme e rivoluzione “( si veda tra tutti Antonio Giolitti ,Einaudi 1957 ); nel 68 alcuni giovani idealisti riproposero le idee rivoluzionarie , che finirono per trasformarsi rapidamente in azioni terroristiche . Il romanticismo del Che in Europa rimase romanticismo. Credevamo che il riformismo, liberale o socialista che fosse, avesse chiuso il capitolo della violenza sociale o politica. Questi fatti odiosi , accaduti in Francia, non devono essere considerati marginali e non possono essere sostenuti a cuor leggero ad una parte politica e sindacale di una repubblica libera e democratica . Anche perché si innestano in situazioni di violenza internazionale, economica e religiosa, che hanno sempre più pesanti implicazioni nei Paesi della vecchia Europa . La miscela delle violenze “esterne” con quelle “interne”, può avere effetti devastanti per la tenuta democratica di tutti i nostri Paesi. La “repressione”può essere pericolosa. E’ necessario che le imprese , il sindacato, la politica condannino , senza incertezze , la violenza nei conflitti sociali ; la condannino nella pratica ; non solo nelle dichiarazioni . L’incitazione alla violenza alla Melanchon ( che ancora vuol giocare alla rivoluzione ) è nemica dello Stato , libero e democratico, anche quando deve affrontare il problema di 2900 soppressioni di posti di lavoro; non c'è populismo o ricerca di voti che tengano.
                                                                                       Marcello Inghilesi
Pubblicato da Le Formiche il 16 ottobre 2015