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sabato 29 settembre 2012

Gli scoopettari



Guardi il dito o la luna ? Sembra che tutti guardino il dito .
Premesso che il “caso Sallusti” è solo l’ennesimo caso di mala-giustizia ;  premesso che la libertà di opinione, in qualsiasi stato di diritto, deve restare inviolabile ( non ci devono essere magistrati che tengano ; né interpretazioni leguleie semplicemente cretine ) ; e premesso anche che non ci dovrebbe voler molto tempo ad un Parlamento dire questo con chiarezza .
Fatte queste tre dovute premesse , la luna che i giornalisti non vogliono mai vedere è la bugia ; la possibilità di  scrivere bugie , che spesso colpiscono e infangano persone , talvolta rovinandole, senza pagar nulla . Le bugie, come noto,  sono fatti non corrispondenti a verità ; non sono opinioni ; e quando fanno danni, il più delle volte voluti, devono essere punite , anche penalmente . Nel codice deontologico di un giornalista ci dovrebbe essere il giuramento a non scrivere mai bugie , ma solo fatti e opinioni ; e se non si è certi dei fatti , bisogna usare il condizionale ( per questo è necessario conoscere bene l’italiano, cosa non frequente tra i cosiddetti giornalisti ) e bisogna essere pronti a correggere l’informazione , ove non risulti corretta.
Tempo fa un giornale titolò “ Invece di assistere gli imprenditori , li taglieggiava” ; l’articolo poi parlava di altro : di  affitti , di abusi e di omissioni amministrative , con nome e cognome del reo ( assolutamente non presunto ) , messo alla berlina , con l’obiettivo di rovinarlo. Il giornale riferiva di un’iniziativa giudiziaria, che  si rivelò infelice. Il reo, dopo 9 anni, non fu considerato reo ;  affitti e ammennicoli vari erano solo invenzioni. Quindi giudice e giornalista scoopettaro sbagliarono, rovinando una persona normale ( ora si usa dire "perbene", non si capisce perché ). Bene : giudice e giornalista non pagarono nulla per quella loro bugia ; anzi : fecero carriere fulminanti. La bugia intenzionale di un giudice o di un giornalista non può che essere  punita dal codice penale.  

giovedì 27 settembre 2012

W Espana





Concierto de Aranjuez ; composto nel 1939 a Parigi da Joaquin Rodrigo, pianista cieco , che così sentì i giardini di Aranjuez, con la chitarra. 
Qui suona Francisco Sanchez , figlio di Lucia Gomez, andaluso di Algeciras, chiamato dalla sua gente Paco, hijo de Lucia o Paco el de Lucia ; quindi è Paco de Lucia alla chitarra.

mercoledì 26 settembre 2012

Gai intrattenitori

 Dalle 10.30 alle 11.30 del 25 settembre scorso a rai 1 , radio di stato, alcuni gai intrattenitori, maschi e femmine, ( giornalisti ? ) ,si sono divertiti al gioco delle tre palle e un soldo, al luna park della "politica" e dei "politici" ; cioè se la sono presa contro "quella" e "quelli" , che colà li hanno messi e mantenuti .A un certo punto hanno anche sognato che qualcuno aprisse la porta e dicesse: " basta :ora risolvo tutto io ! ". Cioè ?

martedì 25 settembre 2012

Angelo Bagnasco


Angelo Bagnasco , di professione cardinale, fa la predica ai politici sulle ruberie e sulle loro esibizioni ; e ai cittadini sulle unioni civili, disgregatrici del mondo. Bagnasco porta tutto il giorno il saio francescano , con sandali e infradito ; ogni tanto veste ed esibisce ricchezza clamorosa,  incomprensibile ed inutile. Quando è con il saio e senza le lussuose lenti, non vede traffici e ladrocini che gli stanno intorno ; non vede neppure i delitti civili di unioni perverse dei propri confratelli , in giro per il mondo. " Siate santi!" urlò in piazza Giovanni Paolo II ; già cercate di esser santi... e solo dopo fate prediche.

domenica 23 settembre 2012

Festa della Gitane

 Per i suoi primi 500 Km , la Gitane ha avuto un regalo : una retro-borsa di plastica vera , porta pesci e cose varie.

venerdì 14 settembre 2012

Beppino dietrologo



Tema . Il filmino contro il Profeta
Svolgimento
Il filmino sul Profeta l’ha fatto fare Al Qaida.
Poi ha organizzato o agevolato la rivolta degli islamisti più agguerriti.
Poi ha fatto ammazzare i diplomatici americani.
Ora aspetta la reazione americana , mentre infiamma alcuni estremisti religiosi.
Le tensioni tra americani e islamisti aumenteranno.
L’ islam del petrolio, a influenza diretta americana, si indebolirà.
Al Qaida ,o chi per lei, si avvicinerà così ai pozzi, al denaro .
Colpire gli americani, significa colpire gli islamici loro amici , che hanno la borsa dei soldi: quindi il filmino è stato un’arma di lotta interna islamica ; ancora una volta economica .
La religione non c’entra nulla.
Beppino .
Scuola della Madonna Addolorata . III C.
Cianciulli Toscana

mercoledì 12 settembre 2012

Grecia-Germania 2-0


Crisi greca, Atene agli sgoccioli tenta la carta dei danni (tedeschi) di guerra
Secondo il Financial Times Deutschland il vice ministro dell’economia avrebbe istituito un gruppo di lavoro per valutare i documenti ufficiali presenti negli archivi storici. Nel 2011 i conteggi dell'economista francese Jacques Delpla, stimavano che la Germania dovrebbe corrispondere alla Grecia 575 miliardi
Che i denari “riparatori” dei danni post secondo conflitto mondiale non fossero mai arrivati nelle casse di Atene era cosa risaputa. Ma adesso, alla vigilia dell’ultimo report della Troika che potrebbe anche mettere fine alle speranze di salvataggio del Paese, il ministero delle Finanze greco vuole fare sul serio per ottenere quel risarcimento. Lo scrive, oggi dopo mesi di petizioni e richieste da parte di varia stampa internazionale, anche il Financial Times Deutschland secondo cui il vice ministro dell’Economia greco avrebbe istituito un gruppo di lavoro per valutare i documenti ufficiali presenti negli archivi storici. E con essi (i risultati tecnici sono attesi per la fine dell’anno) proporre ai rappresentanti di Bce, Fmi e Ue una sorta di integrazione al pacchetto di salvataggio contenuto nel memorandum.
I fatti: Hitler invase la Grecia nell’Aprile 1941, saccheggiandola e devastandola in lungo e in largo. Ha scritto la Croce Rossa Internazionale nel suo rapporto ufficiale sulla questione che tra il 1941 e il 1943 almeno 300.000 cittadini greci morirono letteralmente di fame, in virtù proprio di quelle razzìe da parte dei tedeschi. Inoltre sia la Germania che l’Italia, oltre a pretendere cifre elevatissime per le spese militari, ottennero forzatamente dalla Grecia anche quello che venne definito un prestito d’occupazione, consistente in 3,5 miliardi di dollari. Lo stesso Fuhrer riconobbe in quella circostanza il valore legale del prestito e avallò il risarcimento. Ma alla Conferenza di Parigi nel 1946 qualcosa andò storto e alla Grecia furono riconosciuti 7,1 miliardi di dollari come risarcimento, invece dei 14 richiesti. E mentre l’Italia ripagò regolarmente la propria parte del prestito, la Germania si rifiutò costantemente di farlo. Come se le riparazioni post belliche non fossero necessarie.
Ma a quanto ammonta oggi quella cifra? Prendendo come metro di valutazione l’interesse medio dei Buoni del Tesoro americani dal 1944, (il 6%) ballerebbero cifre enormi: 163,8 miliardi di dollari per l’occupazione 332 miliardi di dollari per i danni. E secondo un rapporto redatto nel luglio del 2011 dall’economista francese Jacques Delpla, la Germania dovrebbe corrispondere alla Grecia 575 miliardi, molto di più dei 355 miliardi di euro circa che oggi costituiscono il macigno di debiti sul futuro di Atene. 
Certo, per dirla con le parole di chi quella richiesta l’ha avanzata molto tempo prima dell’articolo pubblicato sull’edizione tedesca del Financial Times, con petizioni che hanno chiamato a raccolta intellettuali, storici e giornalisti, la Grecia per anni è servita da pied-à-terre mediterraneo con prestiti massicci delle banche, con la telefonia in mano alla Deutsche Telekom, con l’aeroporto di Atene realizzato dai tedeschi, con i trasporti marittimi, con le commesse militari. Kostas Karamanlisfido alleato della Cancelliera ha comprato 170 carri armati Leopard, 223 cannoni di seconda mano, 4 sottomarini della ThyssenKrupp (di cui uno che pendeva a destra). Mica due Cinquecento e un paio di Panda. Consola che oggi il governo di Atene stia almeno provando a rialzare la testa affidandosi alla storia. Ma certificando di fatto una scomoda oggettività: che alternative praticabili non ve ne sono.

Il Fatto Quotidiano, 11 settembre 2012

Quindi la Germania deve alla Grecia 575 miliardi di euro ; quasi il doppio di quanto la Grecia deve al mondo intero . Allora i tedeschi potrebbero lavorare solo un paio di mesi per risarcire almeno i danni morali  fatti ai greci in tre anni di atrocità . Solo due mesi : essiano bbbuoni ! lo facciano !

martedì 11 settembre 2012

Io, Presidente


Non c'è di peggio che dire ad un capo «  sei moscio ». A quello gli vien subito voglia di far vedere i muscoli che non ha ; e quindi appare ancor più moscio, nel suo pretendere. E' quello che sta succedendo a François Hollande , presidente dei francesi . In tre mesi ha perso il 10 % dei favori del popolo . Secondo i sondaggisti oggi è attorno al 44% : non era mai successo che un Presidente dopo 100 giorni dalla sua elezione perdesse tanta fiducia popolare.

« Io Presidente faro' questo...faro' quello » aveva detto in campagna elettorale: 60 impegni, per la precisione. Si è dato da fare in questi 100 giorni : ma ha fatto soprattutto delle « commissioni »; delle riunioni; delle consultazioni . Come a dire ; basta col decisionismo sarkozista ; io Presidente le cose le faccio , ma con partecipazione e accordo di tutti ; cosa notoriamente impossibile in tempi nefasti come questi. Il suo Passera , che si chiama Montbourg ( sinistra nazionalista ) , d' accordo con lui, di fronte alla prospettiva di massicci licenziamenti alla PSA ( Citroen- Peugeot ), aveva detto due mesi fa che si sarebbe consultato per salvare tutti i posti di lavoro in questione . Oggi ha detto che, dopo essersi consultato , la PSA ha buone ragioni per ristrutturarsi. I sindacati non hanno gradito ; e neppure i licenziati; e neppure gli elettori.

«  Il mio avversario non è monsieur Sarkozy . Il mio avversario è madame la Finance » , aveva gridato Hollande aprendo la sua campagna elettorale. Inutile dire che invece ci è dovuto andare subito a letto e madame, forse impalmata, è scomparsa dalla scena; non se ne parla più.

Si parla invece di tasse : 30 miliardi di euro da trovare subito ,per dare respiro al debito pubblico francese. Decisione ( qui senza consultazioni ) : 10 miliardi si levano dalla spesa pubblica ; altri 10 si fanno con tasse sulla gente ; e 10 si tolgono alle imprese. Per la spesa pubblica si sfilano soprattutto dai « progetti », dagli investimenti ( a cominciare da quelli « culturali » , cavallo di battaglia dei socialisti alle elezioni) e molto poco dalle spese della macchina statale ( comuni, aggregazione di comuni, dipartimenti, regioni e stato ). Per le tasse sulla gente si colpisce quasi unicamente il ceto medio , in maniera progressiva fino al 45% del reddito , per saltare poi al 75 % , per i grandi « fortunati », su introiti superiori al milione di euro annui ( duemila persone circa, che servono come prede da esibire al popolo cosiddetto « gausciste ») . Per le tasse sulle imprese , si predica che bisogna investire in Francia , che conviene farlo : e poi si dà solo una grande pedata agli imprenditori , nella convinzione che la caccia al ricco voglia dire anche questo . Un disastro , che si sta trasformando in ulteriore perdita di credibilità di « Io Presidente ».

Il più « fortunato «  dei francesi , Bernard Anaud, a capo dell'industria del lusso nazionale e tra i primi 5 uomini più ricchi del mondo , ha deciso di prendere la residenza in Belgio . Apriti cielo ! Il giornale socialista Liberation , a tutta pagina ha scritto «  casse-toi, riche con «  ,più o meno «  levati di torno, ricco coglione «  Arnaud non ha gradito e ha querelato il giornale. Non solo : ha detto anche che resterà fiscalmente francese , pur non condividendo le scelte governative. A «  sinistra » trattano Arnaud di parassita e c'è perfino chi rivendica l'esproprio dei suoi beni. Se sapessero che il capo economico della « sinistra » italiana risiede , anche fiscalmente, in Svizzera, lo decapiterebbero. A « destra » l'ala nazionalista gli dà del traditore. Ma l'odio contro il « ricco » non è poi molto capito e seguito; anzi.

«  Moi President » , «  Io Presidente », non sembra ancora aver trovato la strada giusta per governare . Va in giro con giacche attillate , due spacchi e sedere di fuori, a predicare nazionalismo, socialismo e partecipazione: fa molto politichese e poco governo . Anche nel politichese si sta incartando ; con la segretaria del partito socialista Martine Delors , in Aubry, sta scegliendo il nuovo segretario . Qualcuno ha ricordato che la monarchia e l'aristocrazia in Francia non ci sono più ; e che forse sarebbe meglio che il capo del partito sia scelto dagli iscritti .

Insomma François Hollande , Io Presidente, per il momento non convince né gli elettori né gran parte dei suoi compagni . Anzi : appare moscio, insicuro e contraddittorio.

Pubblicato da "l'Occidentale" il 12 settembre 2012 

domenica 9 settembre 2012

Il maquereau

Teofilo non è andato in vacanza . Ha avuto ed ha un colloquio profondo con un maquereau. Lui dice che il colloquio non è ancora finito. Il maquereau la pensa diversamente: ed è andato via.

Bracco


Baratta, zeru tituli, alla Biennale di Venezia ( di cui è stranamente presidente) ha detto: " grazie ! siamo arrivati alla fine". Se ne va ? Finalmente comincerà a lavorare? Ma no ! Resterà in casa Bracco e dovunque lo lascino sedere ; a riscuotere e a  pensare ; "hic manebo optime!" Siamo arrivati alla fine della fiera cinematografica , voleva dire ; non alla fine della sua poltrona. E cosi' continuerà ad occupare poltrone e strapuntini ; e a pensare  : il nulla. Ogni tanto tornerà a casa : Bracco.