viaaaa!!!
mercoledì 31 agosto 2011
Magariha vince
Magariha : questa è stata la tribù decisiva nella guerra libica. E’ stata a lungo a cavallo tra i pro e i contro Gheddafi . Al proprio interno erano spaccati tra quelli che Gheddafi aveva punito e quelli che aveva esaltato. Della Magariha facevano parte militari, uomini di Stato e dei Servizi ( compresi i bombaroli ) di Gheddafi ; ma anche ex potenti carcerati, eliminati , emarginati. Tra tutti bisogna capire il ruolo di Abdessalam Jalloud , uno dei capi della Magariha e co-autore del colpo di stato di Gheddafi contro il re Idriss nel 1969 . Tripoli è caduta solo tre giorni dopo la fuga di Jalloud dalla Libia ; era in residenza sorvegliata e aveva già tentato più volte di andarsene ; guarda caso ci è riuscito solo quando tutto era stato predisposto per far cadere Tripoli: la sua tribù ha preso la decisione di schierarsi contro Gheddafi; ha probabilmente mandato all’estero Jalloud per preparare il terreno della nuova Libia; e ha messo a frutto la sua forza considerevole , anche armata , per conquistare Tripoli in tre giorni. La Magariha ha fatto intervenire le tribù dell’altopiano del Gebel Nefusa, berberi e arabi assieme ; queste sono fatte da uomini “che sparano davanti e in silenzio”, e non da allegri patrioti che per tre mesi hanno “sparato in aria”, come si è rimproverato ai bengasini cirenaici. Quindi l’uomo chiave della caduta di Tripoli e di Gheddafi si chiama Jalloud ; e la forza che ha definitivamente spostato gli equilibri si chiama tribù Magariha.
E ora ? E’ poco probabile che Jalloud sia messo alla testa della nuova Libia ; è stato troppo implicato nei traffici di Gheddafi e ha accumulato troppi nemici ; ma come lui stesso ha detto , sarà molto utile al nuovo potere nel tessere relazioni economiche internazionali, che conosce molto bene. Si dovrà trovare un nuovo equilibrio tra clan tribali , tra regioni e popoli , piccoli ma diversi per storie , culture e tradizioni. Si dovrà vedere come contenere le spinte degli islamisti , che hanno partecipato alla rivolta ( non dimentichiamo che le carceri sono state svuotate da fratelli mussulmani, jahadisti , terroristi, fanatici di al Qaida ). E soprattutto dovrà essere trovato un accordo sulla gestione e la spartizione di un patrimonio energetico enorme per un piccolo popolo, come quello libico.
Sbagliamo quando continuiamo a ragionare da europei occidentali sul nostro concetto di libertà e democrazia applicato a popoli questa volta vicini e mediterranei ,ma diversi , molto diversi da noi ; in Libia i legami tribali sono dominanti e probabilmente lo saranno per molto tempo ancora : quindi le rappresentanze statali saranno determinate dall’equilibrio tra forze tribali ( militari, economiche e territoriali ). Il punto chiave per tutte le tribù è partecipare alla divisione della ricchezza energetica del Paese ; ce ne può essere per tutti ; e quindi nessuno deve prevalere con prepotenza sugli altri. Questa è la sfida non facile da risolvere ( le tribù dovrebbero essere più di cento , anche se quelle importanti non più di una decina ); e potrà essere risolta solo con una trattativa ben lontana dalla nostra cultura politico-democratica.
E Gheddafi ? Jalloud disse alla TV italiana che ormai non avrebbe potuto più lasciare la Libia, per motivi logistici. Quindi probabilmente sta trafficando in qualche buco dell’immenso Paese ; incitava a respingere quei “ratti” dei rivoltosi, forse sentendo già odore di “ratto” per sé stesso. E Jalloud , spinto anche da vecchio e solido rancore nei confronti del suo ex capo, disse anche che Gheddafi non avrebbe avuto il coraggio di ammazzarsi , perché caratterialmente debole. Forse tra poco lo ritroveranno ( magari vestito da donna , come crudelmente ha detto Jalloud) ; anche se ormai vivo o morto non sembra più strategicamente così importante .
Non aspettiamoci neppure una pulizia “etnica” contro i “fedeli” di Gheddafi ; pagheranno i mercenari, quelli presi a suon di dollari solo per combattere e fare stragi disumane ; pagherà la famiglia , come sempre famelica e smodata nell’uso del potere del capo; pagheranno alcuni simboli della follia del Rais . Ma molti , moltissimi facevano parte dei beneficiati della ricchezza libica distribuita da Gheddafi e dai suoi … cari ; e ora saranno pronti a servire i nuovi “padroni”.
L’ Europa e l’Italia possono e devono solo trattare con la Libia interessi economici ; non si avventurino su principi politici di alcun genere; nel Sahara la convivenza delle genti è tuttora dettata da regole che non sono le nostre e che oltretutto, sinceramente , dimostriamo di non conoscere .
Pubblicato da "L'Occidentale" il 31 agosto 2011
domenica 28 agosto 2011
Gli ostacoli di Bersani
Bersani e le tangenti di Penati:
«Vicenda dolorosa, vogliamo la verità»
Il segretario del Pd: «Non ci sono ombre sul partito.Non metteremo ostacoli alla magistratura»
E vuleva vedé ca faceva pure storie …ca metteva ostacoli…
mercoledì 24 agosto 2011
Camera 2806 Sofitel NY
Il procuratore di Manhattan Cyrus Vance jr. rinuncia alla accusa di violenza carnale su una cameriera d’albergo, ipotizzata contro Dominique Strauss Kahn (DSK).Il 14 maggio scorso non è successo niente di penalmente sanzionabile nella camera 2806 del Sofitel di New York. Come volevasi dimostrare…
Restano alcuni dettagli da chiarire :
- DSK è stato in un attimo ammanettato , incarcerato ed esposto a gogna mediatica per un delitto non compiuto ; come è stato possibile ?
- DSK ci ha rimesso il posto di Direttore Generale del Fondo Monetario Internazionale . Ci sono stati regolamenti di conti ?
- Ci ha anche rimesso la possibile e probabile candidatura alla Presidenziali francesi , non a quelle del Bronx, con tutto il rispetto possibile .
- Le versioni della violenza subita da parte della giovane donna guineana, sono sempre state poco credibili e dimostrabili ; tra tutte una ; è veramente possibile una “fellatio” di una trentenne alta 180 centimetri per 90 chili,circa, imposta con violenza da parte di un intellettuale sessantacinquenne, alto 165 centimetri per 75 chili di peso,circa ? Una fellatio , si badi bene , non un ...accostamento ; lui si sarebbe proprio fidato dei propri scarsi muscoli, per un gioco tanto…pericoloso contro sé stesso ?
- L’avvocato capo della signora guineana si è dimostrato subito razzista ( ce l’aveva per forza con la violenza bianca ) e interessato solo ai dollari di DSK ( non certo a quelli della guineana, che non c’erano ); quindi lo strumento era il razzismo e il fine erano i soldi ?
- Il Sofitel di New York , proprietà francese , si dette subito e tanto da fare contro DSK : perché ?
E ora comincerà la danza dei soldi , la povera cameriera guineana destinata a ritornare nell’ombra , con qualcuno che l’aiuterà ( il suo avvocato continua a chiedere soldi per sé e se avanzano anche per lei ) ;oppure destinata a rientrare in Guinea , vista la sua immigrazione illegale. DSK tornerà in Francia e comincerà da lì a far pagare i conti. E’ oltretutto di queste ore la probabile decisione del giudice francese di non perseguirlo a seguito della denuncia di una violenza subita dalla signora Tristan Banon ( modesta pubblicista-scrittrice ) , o da sua madre Anne Mansouret ( mediocre politica socialista, ma ex bella ), o da tutte e due , non si è capito bene, questa volta in Francia. E anche in questo caso DSK potrà chiedere danni, per diffamazione.
DSK ha perso il potere ; ma sta a vedere che con le sue probabili debolezze sessuali farà più soldi di quanto ne abbia persi ; non che sia interessato ; magari li manderà ai poveri della Guinea; ma di certo ora è lui il vincitore economico , la vittima ; e gli sciacalli , maschi e femmine che siano , famelici di denaro,avvocati bianchi e neri, donne pseudo-disperate per il loro onore calpestato,direttori di albergo equivoci, dovranno solo vergognarsi.
La storia dovrebbe finire qui . Le questioni dei soldi non faranno notizia. Le conclusioni ?
DSK ama il suo corpo , in maniera un po’ infantile ed esagerata.
Negli USA ci sono troppi assatanati di potere ( il giudice procuratore politico che cerca la sua rielezione sul sesso di DSK ) e di soldi ( l’avvocato nero della cameriera nera che urla sulle atrocità commesse dal potente bianco sulla povera immigrata nera, solo per farsi un nome alla TV e nei media e cuccarsi manciate di dollari sulla base della lotta di classe neri-bianchi ).
Molti francesi hanno trasformato la quanto meno contorta vicenda americana di DSK in ulteriore polvere da alzare con la ricerca di donne disponibili a testimoniare il carattere gallico e violento di quello che avrebbe potuto essere il nuovo Presidente ; l’immagine della Mansouret e della figlia Banon , vittime e prede del “brutale” e bramoso DSK , sono state quanto meno tristi ed avvilenti per la condizione femminile in Francia. Ma avvilente è anche stata quella forza mediatica francese, che si è voluta inchinare al circo giudiziario di Manhattan e del Bronx. Avvilenti sono anche le femministe francesi che si divertono a fare il tifo per la cameriera , senza rendersi conto dei danni che procurano alle idee che fingono di professare. E avvilenti sono anche gli avvocati francesi che si sono messi nella scia di quello americano a tentar di mungere soldi a DSK e signora ( che di soldi ne ha più di lui ).
Su tutta questa vicenda di Dominique Strauss Kahn , l’ “insostenibile leggerezza dell’essere” ha travolto il sistema mediatico- giudiziario americano ; ma anche quello mediatico- politico francese.
Pubblicato ne "L'Occidentale" il 25 agosto 2011
lunedì 22 agosto 2011
Martino lombardiano
Riccardo Lombardi
''La realta' e' che questa manovra non servira' assolutamente a niente, e compromettera' definitivamente le possibilita' di crescere di questo Paese. Quanti anni dovremo aspettare per renderci conto che l'Italia non ha bisogno di manovre, ma ha bisogno di riforme''.
Riccardo Lombardi , Partito Socialista Italiano , Delle riforme di struttura Anni ‘70
No , pardon ! Antonio Martino, idealista liberale, 22 agosto 2011.
sabato 20 agosto 2011
Bagnasco e le tasse
La Chiesa italiana va all’attacco di chi non paga le tasse. «Le cifre dell’evasione fiscale sono impressionanti», scandisce da Madrid il presidente della Cei, card. Angelo Bagnasco.
L’Unione Europea mette sotto accusa lo Stato italiano. Le esenzioni fiscali concesse alla Chiesa Cattolica violerebbero le regole della concorrenza in quanto i beneficiari operano anche nel mercato turistico e sanitario e quindi godrebbero di una situazione vantaggiosa rispetto agli altri operatori. L’ “azienda Chiesa”, infatti, grazie ad una norma introdotta dal Governo Berlusconi nel 2005, rivista l’anno dopo da Prodi, non paga l’Ici e solo il 50 per cento dell’Ires, con un’agevolazione di circa due miliardi di euro.
La procedura, che sarà avviata a metà Ottobre dal Commissario alla Concorrenza Joaquin Almunia, dopo la denuncia dei radicali Maurizio Turco e del fiscalista Carlo Pontesilli (segretario di anticlericale. net), mette sotto accusa il mancato pagamento dell’Ici e l’articolo 149 (4 comma) del Testo unico delle imposte sui redditi che conferisce a vita la qualifica di enti commerciali a quelli ecclesiastici permettendogli dunque di pagare meno tasse.
Per quanto riguarda lo sconto del 50% dell’Ires concesso agli enti della Chiesa che operano nella sanità e nell’istruzione la Commissione chiede una serie di informazioni approfondite, per chiarirne la legittimità, essendo risalente agli anni ’50, prima della nascita della Cee.
Non è la prima volta che l’Europa è chiamata ad esprimersi su questo argomento: il vecchio Commissario Neelie Kroes aveva già archiviato per due volte il caso e i denuncianti si erano appellati alla Corte di Giustizia di Bruxelles. Se il Vaticano non riuscirà a dimostrare la regolarità degli aiuti dello Stato per i suoi ospedali, scuole private, alberghi e altre strutture commerciali dovrà rimborsare all’Erario le tasse non pagate fino ad oggi e cesseranno i privilegi conquistati.
L’Italia tirerà la cinghia. Ma queste Eminenze ricco-vestite e ricco-vissute vorranno dare qualche minimo contributo , diverso dalle prediche , a questo povero Paese?
venerdì 19 agosto 2011
Bruciano gli euro
Ieri le borse europee sono andate giù del 5% circa ; seriosi i giornalisti commentano : ".. in Europa sono stati così bruciati 300 miliardi di euro.." Già ; se fossero andate su, allora avrebbero detto " sono stati trovati o stampati altri 300 miliardi di euro" ? Qualcosa non torna .
giovedì 18 agosto 2011
Yamaguchi-Cordero
A proposito di " culo "
Durante la Seconda guerra mondiale, Tsutomo Yamaguchi, ingegnere navale di Nagasaki, si trovò in trasferta a Hiroshima proprio il 6 agosto 1945. Stava per prendere il treno che doveva riportarlo a casa, quando, alle 8 e 15, scoppiò la bomba atomica. Si ustionò, ma se la cavò. Il giorno dopo, fasciato come una mummia, riuscì a partire per Nagasaki e la mattina del 9 agosto addirittura si presentò in ufficio. Neanche il tempo di raccontare ai colleghi quel che gli era capitato a Hiroshima tre giorni prima, che Yamaguchi, erano le 11 e 02, venne scagliato a terra dalla bomba atomica di Nagasaki. Ma anche quella volta restò in buona salute, sfuggendo perfino le conseguenze delle radiazioni e cavandosela soltanto con una mezza sordità all’orecchio sinistro. E’ ancora vivo, credo. L’episodio mi è tornato in mente allorché, l’altroieri, ho notato sui giornali l’ultimo poderoso intervento di Luca di Montezemolo, uno che, nella vita, ha avuto anche più culo di Yamaguchi.
© - FOGLIO QUOTIDIANO 18 agosto 2011
di Andrea Marcenaro
lunedì 15 agosto 2011
Treconti 6-
Finalmente , dopo tante premesse , Tremonti si è dedicato al tema “ austerità e sviluppo”. Se l’avesse fatto al liceo classico , gli avrebbero dato un 6- ; all’istituto tecnico per ragionieri forse avrebbe spuntato anche un 7. Cosa manca nello svolgimento di Tremonti ? Manca un’ idea di fondo e un disegno ; sono tante misure una accanto all’altra , senza una logica d’assieme ; per lo più misure giuste e indiscutibili ; con qualche lacuna o esagerazione. E’ altresì vero che la manovra forse è il risultato di tante idee ed esigenze diverse , mediate da Letta e infine da Berlusconi stesso. Resta il fatto che non è stata colta l’emergenza, momento raro , se non unico, per tracciare il disegno di una nuova Italia ; è un momento importante , sentito da tutti i cittadini, al di là di partiti , categorie ed associazioni ; e quindi un momento storico per gettare le basi di un nuovo patto economico e sociale nel Paese ; prima ancora di quello politico , che sarà sicuramente necessario .
Nelle proposte di Tremonti non c’ è un’anima liberale ; non a caso un gruppo di liberali , a cominciare da Antonio Martino, criticano lo spirito stesso della manovra ; in sostanza essi sostengono che sono previste troppe tasse per i ricchi , che stanno diventando una categoria morale da combattere contro ogni logica liberale : ma anche per tutti gli altri , che si vedranno togliere detrazioni fiscali e servizi pubblici ; questo sistema di imposizioni e il suo livello è nemico dell’economia di mercato e del suo sviluppo ; e quindi è insostenibile in una competizione continentale e mondiale.
Ma non c’è neppure un’anima socialista ; manca la redistribuzione del reddito, l’aiuto ai più deboli, un intervento dello Stato nei punti nevralgici e a rischio dell’economia libera, un rafforzamento dei servizi pubblici per i cittadini e le loro famiglie.
Quindi una manovra non “liberale” , non “socialista”, non “riformista” ; un intervento vasto e complicato , che segue la logica del tappa-buchi . Questa logica non sembra assolutamente deprecabile, visto che i buchi ci sono e vanno tappati , prima che la barca affondi , nonostante lo sforzo di tutti quelli che hanno provato o vogliono tuttora provare a levare l’acqua con i secchi ( continua a entrarne di più di quanta ne venga levata…). Ma sempre di tappa-buchi si tratta , quando la nave poteva essere seriamente ristrutturata, anche e soprattutto per la presenza non trascurabile dell’ Italia in Europa. Appare umoristica la frase “ l’ Europa ci ha commissariato” . Magari ci avesse imposto un sistema socio-economico moderno ed europeo, visto che noi non riusciamo a darcelo da soli….No : ci ha solo ricordato una regola “romana” : “pacta sunt servanda” ; abbiamo fondato l’Europa e aderito alla moneta unica ; abbiamo firmato dei patti ; dobbiamo rispettarli ; tutto qui. Potevamo chiedere all’ Europa di aiutarci in un sforzo “riformista” senza precedenti ; non l’abbiamo fatto , perché questo sforzo semplicemente non c’è stato e , a quanto è dato di capire, non ci sarà.
L’unica magra consolazione di Tremonti è che il voto sul tema fatto dalle opposizioni, da tutte le opposizioni, non supererebbe il 3+ , sia al liceo classico , che all’istituto dei ragionieri. Queste opposizioni, partitiche e non, sembrano ormai volteggiare in un delirio, politico e ideale, a volte così innocente, da stimolare commozione ( se non fosse per lo sciopero generale minacciato dalla Camusso ) : avere la loro collaborazione in Parlamento, anche nella semplice manovra tappa-buchi , allo stato attuale , sembra missione impossibile : pur tuttavia la Speranza...
Pubblicato da "L'Occidentale" il 16 agosto 2011
venerdì 12 agosto 2011
I caschi di Valentino
Roma, 12 ago. (TMNews) - "Sono con i contestatori". Valentino Rossi si schiera dalla parte dei protagonisti dei disordini che hanno colpito numerosi quartieri di Londra ed altre città della Gran Bretagna, in un'intervista rilasciata al quotidiano La Stampa. "La polizia dovrebbe dare una mano e risolvere i problemi, non mettersi a menare la gente e uccidere dei ragazzi. Se c'è questo casino, forse il perché sta proprio nel comportamento delle forze dell'ordine", ha dichiarato il centauro della Ducati
E perché mai il mito Valentino Rossi da Tavullia, londinese di adozione ( non si sa perché ), si schiera con questi bravi figlioli , saccheggiatori e picchiatori inglesi ? Escludendo l’adesione ideologica ( per aderire ad un ideale bisognerebbe averne uno ) , restano due possibilità ; o Vale se l’è fatta sotto per i suoi non pochi averi inglesi ( magari anche un negozio di caschi da saccheggiare )e si è subito schierato col nemico . Oppure , essendo ormai sulla via della pensione, ha deciso anche lui , come l’altrettanto mitico suo predecessore Agostini, di mettersi a produrre caschi ; poiché tutti i bravi ragazzi saccheggiatori li usano ( Cameron li ha vietati ! ) il nostro Fenomeno li rilancia ; e si fa amico delle sommosse . Dai caschi Agv passeremo ai caschi Vale, probabilmente più vivaci e più protettivi…
mercoledì 10 agosto 2011
La Cina nella tempesta monetaria
E la Cina ora si preoccupa del 90% delle sue riserve
di Francesco Sisci
Cosa può fare e farà la Cina del suo denaro? E cosa stanno facendo gli altri protagonisti economici in questi giorni tanto complicati? Queste le domande che inquietano oggi Pechino e dovrebbero agitare i sonni di tutti i Paesi al mondo. Infatti, con i forzieri colmi di 3.200 miliardi di dollari la Repubblica Popolare è al tempo stesso il maggiore creditore dell'America, e controlla oltre il 40% delle riserve monetarie globali.
Quindi, spostando anche lievemente il suo tesoro da una parte all'altra, dai dollari all'euro o ad altro, potrebbe condizionare tanti equilibri finanziari, già precari in un momento di crollo delle Borse mondiali. Oggi circa il 70% delle riserve cinesi è in dollari, un 20% è in euro, il resto è diviso fra gli altri. Pechino è assolutamente sconcertata dalla mancanza di gestione politica dell'economia sia dell'America che dell'Europa. L'aspra battaglia tra repubblicani e democratici per trovare un compromesso minimo che poteva esserci già il primo giorno, visto da qui, serviva solo alle agende elettorali dei due partiti, a costo del declassamento del credito americano. Parallelamente l'inerzia e la fatica dell'Europa nel risolvere il problema della Grecia ha portato al contagio della crisi anche in Italia.
E il motivo di questo stallo europeo è ancora meno chiaro di quello americano. Non si sa se sia dovuto solo alle diverse agende elettorali dei partiti tedeschi, oppure, come credono geostrateghi malpensanti di qui, serve a un piano franco-tedesco per affossare l'Europa meridionale, palla al piede dell'Europa virtuosa del nord. I due fenomeni di fatto mettono a rischio e svalutano circa il 90% delle riserve cinesi, e sottolineano l'inefficienza delle democrazie occidentali. Per le sue riserve è impensabile che la Cina venda dollari per comprare rupie indonesiane o real brasiliani, non ci sono altre obbligazioni al mondo che possano accomodare questa massa di denaro. Inoltre vendere dollari ora significa accelerare la svalutazione del biglietto verde. Infine lo yuan cinese ha un rapporto di cambio quasi fisso con il dollaro perché le due economie sono legate a doppio filo. Ma per Pechino la centralità assoluta del dollaro sembra finita. Pechino vorrebbe una riforma del sistema finanziario internazionale, limitando la centralità del dollaro e spingendo per la creazione di un paniere di monete di cui anche lo yuan potrebbe far parte. Una soluzione che potrebbe tutelare la Cina anche da rischi prossimi.
Questa riforma arriverà mai? Arriverà in tempo per frenare la valanga che incombe? In autunno la Federal Reserve potrebbe lanciare un nuovo programma di quantitative easing come stimolo economico (anche se ieri ha rinviato una decisione sul tema). Ciò però aumenterebbe il flusso di fondi speculativi in Cina e attizzerebbe le fiamme dell'inflazione che qui a luglio ha raggiunto il 6,5 per cento. Pechino vorrebbe che Washington tagliasse spese militari e allo stato sociale, per alleggerire gli oneri finanziari americani. Ma di fronte al braccio di ferro tra repubblicani e democratici, concordare una politica economica con il gigante asiatico è impossibile.
La crisi allora per Pechino non è tanto economica ma politica: una mancanza di governo, incapacità di trovare dei compromessi che non siano a malapena sufficienti. Tale deficit politico apre uno scenario di crisi più profonda di quella del 2008. Oggi la Cina teme che l'assenza di soluzioni politiche vere per America o Europa dia nuovo fiato alle spinte protezionistiche e che così si possa incrinare il sistema di libero mercato che ha trainato gli ultimi 20 anni di globalizzazione e la crescita cinese al 10% l'anno. Significherebbe che anche la politica globale rischia di prendere una nuova direzione, e a questo Pechino potrebbe già nelle prossime settimane cominciare a prepararsi.
10 agosto 2011
martedì 9 agosto 2011
Union-euro ?
L’Europa ha due strade per uscire dalla crisi: fare un passo indietro e rompere l’unione economica, tornando alla piena sovranità degli Stati nazionali o fare un passo avanti e fondare davvero l’unione politica europea con un suo effettivo governo centrale. Oggi è nel mezzo, come si addice a chi costeggia il baratro. Ha i vincoli dell’unione monetaria ma non ha le prerogative della sovranità politica, è schiava del mercato e non è padrona del suo destino. È esposta a tutte le intemperie perché non ha una Casa e nessuno che possa decidere di aprire, socchiudere o chiudere la porta.
Prima ancora dei poteri forti che mangiano quote di sovranità popolare e nazionale, l’Europa soffre i poteri deboli di un consorzio economico privo di decisione politica unitaria e di autorevole legittimazione democratica. Deve affidarsi a provvisorie coppie reali, come la Merkel e Sarkozy, prive di un mandato effettivo di sovranità per dettare legge agli altri Stati sovrani, o deve scivolare nel baratro della dipendenza economica o trascinati dal carro americano.
A questo punto sono plausibili due vie: una di ripresa degli Stati nazionali con le loro piene sovranità politiche, popolari e monetarie , ammettendo che l’Euro non riesce ad attraversare la tempesta e dunque si scioglie. Fare il passo indietro, allacciare patti ma evitare le unioni. Oppure fare quel benedetto passo avanti. Come? Innanzitutto lavorando
Marcello Veneziani Il Giornale 9 agosto 2011
lunedì 8 agosto 2011
Il ragionier Treconti
I piani di Tremonti sono sempre stati tutti , semplici, rigorosi e necessari. Ma sembrano sempre delle premesse , delle introduzioni a temi più complessi , che non svolge ; non sa ( c’è chi dice che il professore di “politica”, di quella vera, fatta di interessi dello Stato e di strategie per raggiungerli, non capisca niente ) o non vuole ( c’è chi dice che il professore sia incerto sulle strade concrete da percorrere per far progredire il Paese ) ? Il fatto è che lo svolgimento del tema “ progresso Italia” non è svolto. La premessa per il progresso , oggi nell’Euro, è fatta di conti a posto ; e fin qui ci siamo, più o meno e senza dover essere accademici ; sarebbero bastati dei bravi ragionieri, forse con buona conoscenza dell’inglese ( anche se non indispensabile ). E poi ? Ci sono dei nodi , che un governo in carica per cinque anni deve risolvere o quanto meno avviare a soluzione. A parte il fatto che l’attuale maggioranza aveva presentato agli elettori un programma e anche un programma economico , strapazzato poi dalle crisi internazionali ; e quindi i nodi stavano là e non dovevano essere inventati. Ma essi stanno sempre più stringendo le mani e le teste degli italiani . Vogliamo prenderne alcuni ? Eccoli.
Euro ; che fa l’Italia ? Tutti , non solo gli accademici, si rendono conto che questa moneta ha qualche problema, rappresentando sistemi economici diversi, molto diversi e talvolta competitivi e contrapposti tra loro; l’euro doveva servire ad una più rapida integrazione europea ; non è successo ; anzi per certi aspetti la sola moneta ha ottenuto effetti contrari alla integrazione di regioni economiche, di popolazioni e di culture, diverse o diversissime: quali siano i progetti politici italiani in materia non è dato sapere.
Rapporto finanza-economia. La finanza mondiale sta governando l’economia , con grave danno per i più e con soddisfazioni speculative per i …meno. E’ stata creata una nuova aristocrazia che sta governando il mondo. I fatti e le loro implicazioni sono noti ; e allora ? Siamo sicuri che non possiamo fare nulla ? Alcuni di questi aristocratici, alla questione, sorridono. E noi ? Che facciamo noi con delle banche che invece che a servizio dei cittadini , si stanno trasformando in loro padrone ?
Fisco ; una volta si diceva : “ pagare meno , pagare tutti”; sulla riforma e semplificazione fiscale si è fatto un gran bla bla ; e ora ? Siamo come prima o peggio di prima ( basti pensare alle accise sulle benzine ), con procedure complicate, incomprensibili ai cittadini ( capiscono come funziona il prelievo fiscale solo quando gli euro vengono presi alla fonte: cioè non vengono loro fatti neppure vedere ) e con centinaia di piccoli e grandi balzelli , la cui interpretazione e la cui gestione dà da vivere a migliaia di “professionisti”, normalmente intermediari parassitari , accademici e non , necessari per pagare meno possibile e stare in regola. Ma il “ pagare meno , pagare tutti “, con l’aggiunta del “ pagare facile”, sarebbe proprio una rivoluzione impossibile ? (A proposito , ma non esisteva un Ministero ad hoc per la semplificazione di qualcosa ? ).
Intervento dello Stato nella economia ; è interpretato come anti-liberale e quindi non è più di moda ; furono forse dette idiozie , quando si sostenne che l’ Italia fu traghettata dalle macerie della seconda guerra mondiale alla quarta potenza industriale del mondo in venti anni , grazie anche e soprattutto agli interventi dello Stato nella economia ? Non era forse un sistema che veniva studiato in tutto il mondo , come caso unico di capitalismo misto pubblico-privato in una economia di mercato ? Oggi quale è il progetto di investimenti pubblici in economia e quale il progetto per il loro controllo ?
Ecco : esempi presi qua e là . Tutto lascia pensare che si è scambiata la politica ( idee e strategie per gli interessi di uno Stato ) , con una specie di contabilità monetaria, economica ed elettorale. I dirigenti politici, scelti dal popolo per le loro idee e capacità, dovrebbero dirigere la gente e lo Stato ; non seguire le retoriche popolari ( come quelle recenti dell’antipolitica ).
Oltretutto in una situazione in cui l’opposizione esiste solo a berci sguaiati, incolti, sgrammaticati, confusi e il più delle volte solo settari e personalistici , quasi a coprire la mancanza di idee e , purtroppo, anche di ideali.
Pubblicato da " L' Occidentale" il 9 agosto 2011
sabato 6 agosto 2011
Bersani aristodemocratico
(ANSA) - ROMA, 6 AGO - 'Ci sarebbe voluto e ci vorrebbe un governo nuovo, fatto rapidamente, con personalita' autorevoli, credibili nel mondo, che riuscissero a raccogliere il massimo di forze parlamentari. Su questa ipotesi noi saremmo pronti ad abbassare un po' le nostre bandiere e a dare pienamente una mano''. Cosi' il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, in un'intervista al Tg3.
Il segretario Bersani dovrebbe rappresentare il popolo lavoratore italiano ; con chi ? Con “personalità autorevoli , credibili nel mondo”, di fronte ai quali si abbasserebbero un pò ( ? ) le bandiere ( ? ) del segretario ? E chi sarebbero queste personalità ? Ce li vogliamo far designare dal Club dei Nobel o da quello degli Oscar ? O basta il Rotary ? In nome del popolo italiano ?
Feltri e il vizietto
Meopatacca
Vittorio Feltri “..sarebbe un bel tipino, non ci sarebbe male , ma c’ha le gambe storte , ma c’ha le gambe storte …”; ha un vizietto ; gli piace volare all’altezza del bancone del bar e soddisfare i bassi istinti della gente , quali che siano, basta che si trasformino in acquisto del giornale. Anche ad Arezzo nel dopoguerra fecero la Bombarda , giornale goliardico trasgressivo , che vendeva l’ira di Dio , permettendo agli scansonati locali di fare grandi feste per tutto l’anno. Ora il Meopatacca Feltri se l’è presa con politici del passato che hanno “indebitato” l’ Italia , mettendoli alla berlina con tanto di foto e di insulti ( “ Colpa loro se siamo ridotti così” Il Giornale , 6 agosto 2011 ). Naturalmente si tratta di uso arbitrario di cose e di persone , con un chiodo di verità , ove il nostro Meopatacca ha attaccato la solita cornice e il solito quadro , falsi. Ma non gli viene voglia , qualche volta , di riflettere un pò ( non dico di leggere o addirittura studiare ) , prima di inondare il suo solito e divertente bar di banalità goliardiche?
Disse Pauline per il vizietto di Feltri : " imparo tantissimo dai miei errori : infatti ogni volta li faccio meglio" .
Vittorio Feltri “..sarebbe un bel tipino, non ci sarebbe male , ma c’ha le gambe storte , ma c’ha le gambe storte …”; ha un vizietto ; gli piace volare all’altezza del bancone del bar e soddisfare i bassi istinti della gente , quali che siano, basta che si trasformino in acquisto del giornale. Anche ad Arezzo nel dopoguerra fecero la Bombarda , giornale goliardico trasgressivo , che vendeva l’ira di Dio , permettendo agli scansonati locali di fare grandi feste per tutto l’anno. Ora il Meopatacca Feltri se l’è presa con politici del passato che hanno “indebitato” l’ Italia , mettendoli alla berlina con tanto di foto e di insulti ( “ Colpa loro se siamo ridotti così” Il Giornale , 6 agosto 2011 ). Naturalmente si tratta di uso arbitrario di cose e di persone , con un chiodo di verità , ove il nostro Meopatacca ha attaccato la solita cornice e il solito quadro , falsi. Ma non gli viene voglia , qualche volta , di riflettere un pò ( non dico di leggere o addirittura studiare ) , prima di inondare il suo solito e divertente bar di banalità goliardiche?
Disse Pauline per il vizietto di Feltri : " imparo tantissimo dai miei errori : infatti ogni volta li faccio meglio" .
giovedì 4 agosto 2011
Napolitano alla finestra
Sisu. Vista sul mare da una finestra che non esiste
Napolitano rimane alla finestra
Da “ Il Giornale” 4 agosto 2011
E dove altro dovrebbe stare ? Oltretutto dal Regno di Stromboli ; in vacanza , col breviario rosso in mano, di antica data !
Napolitano rimane alla finestra
Da “ Il Giornale” 4 agosto 2011
E dove altro dovrebbe stare ? Oltretutto dal Regno di Stromboli ; in vacanza , col breviario rosso in mano, di antica data !
Misura i desideri
Misura dei desideri , secondo Eraclito .
" Dei desideri, alcuni sono naturali e necessari; altri naturali e non necessari; altri né naturali né necessari, originati da vana opinione ".
Problema : il desiderio per la Brillante , potente trattrice ( trattore cingolato ) giunonica, in quale categoria di desideri rientra ?
" Dei desideri, alcuni sono naturali e necessari; altri naturali e non necessari; altri né naturali né necessari, originati da vana opinione ".
Problema : il desiderio per la Brillante , potente trattrice ( trattore cingolato ) giunonica, in quale categoria di desideri rientra ?
mercoledì 3 agosto 2011
Napolitano : icché vende ?
ANSA 2 agosto 2011 ; nei telefonini di tutta Italia .
“ Quirinale preoccupato per andamenti mercati ed economia. Napolitano : parola a politica e parti sociali , seguo confronto”.
Meno male che Lui segue confronto . Lo ha comunicato e messo per iscritto. Meno male che interpreta in senso lato il Suo altissimo ruolo istituzionale: o no ? In effetti egli dovrebbe essere un eccelso e silente notaio; così stabilirono i “padri” ( ? ) costituenti (art 87 Costituzione italiana ).
Un vecchietto in una bettola di Firenze si è alzato col bicchiere di rosso e guardandosi attorno ha berciato “ Ma Napolitano icché vvende ?”
Già : icché vvende ?
“ Quirinale preoccupato per andamenti mercati ed economia. Napolitano : parola a politica e parti sociali , seguo confronto”.
Meno male che Lui segue confronto . Lo ha comunicato e messo per iscritto. Meno male che interpreta in senso lato il Suo altissimo ruolo istituzionale: o no ? In effetti egli dovrebbe essere un eccelso e silente notaio; così stabilirono i “padri” ( ? ) costituenti (art 87 Costituzione italiana ).
Un vecchietto in una bettola di Firenze si è alzato col bicchiere di rosso e guardandosi attorno ha berciato “ Ma Napolitano icché vvende ?”
Già : icché vvende ?
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