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domenica 25 marzo 2012

Mario , the gardener


Signor Presidente Mario Monti,
forse ricorderà la storia di Chancy il giardiniere , nell’ultimo film di Peter Sellers , “Oltre il giardino” ; Chancy, modestissimo giardiniere, con le regole della Natura , dava consigli ai grandi magnati americani . In questo periodo si potano olivi. C’è una regola fondamentale in questo lavoro ; mantenere il giusto equilibrio tra legno e frasca.Il legno sviluppa la pianta ; la frasca , pulita e areata, con linfa discendente, porta il frutto. Sembra un lavoro facile ; e invece un buon potino è raro e il mestiere è tramandato da padre in figlio .
Sembra che Lei si sia dedicato a quella che in gergo degli olivicoltori si chiama “potatura di riforma” . Essendo stata la pianta troppo abbandonata o maltrattata nel tempo, si procede a tagli radicali del legno , con poca o nessuna attenzione alla frasca. La frasca tornerà tra qualche anno e nel frattempo la pianta sarà “rieducata”, ma non darà frutti. Se un contadino vivesse solo della sua oliveta e procedesse ad una potatura di riforma su tutti i suoi olivi , per cinque o sei anni non avrebbe reddito per sopravvivere. Quindi normalmente la potatura di riforma viene fatta, quando necessaria , solo su alcune piante ; se possibile non su tutte assieme. Quindi proceda pure a potare ; con qualche potatura di riforma , ma per lo più con potature stagionali, normali.
Le Sue attuali potature non toccano a sufficienza il “legno” ; dovrebbe levare le spese pubbliche superflue , non alcune soltanto e simboliche; levare gli enti inutili , che restano a migliaia ; eliminare i parassitismi dello Stato e delle Amministrazioni degli enti locali. Guardi , signor Professore , che lei è stato messo nella condizione invidiabile di avere mano libera per fare cose che i Partiti non possono fare , per veti contrapposti e per elettori da contentare . Lei non deve essere eletto da nessuno ; Napolitano ha provveduto a sistemarla in una nicchia del Senato da cui non potrà mai più essere rimosso. Quindi tagli i “legni” inutili e dannosi per la pianta ; subito e con decisione ;ora è il momento ; altrimenti la Natura la farà aspettare almeno un altro anno; non servono taglietti ; il ramo non si taglia a metà : o lo si leva o lo si lascia. Non esiti e non tratti ; il potino deve essere rapido e deciso nel suo lavoro ( ispirandosi lui alla sua scuola di riferimento, Roventini, Tonini o Breviglieri che sia , come Lei , bocconiano , alla Sua scuola economica ).
Sulla “frasca” bisogna lavorare di fino ; facilissimo sarebbe eliminare ; la frasca dà i frutti, quindi è produzione e consumo ; se Lei la tagliuzza qua e là senza criterio , mette in pericolo la sopravvivenza della pianta , almeno nel breve-medio periodo. Con tasse e balzelli , sfronda produzioni e consumi ; con imposte indirette irragionevoli ( pensi a quella generalizzata sui combustibili), impedisce i consumi stessi o li rende più difficili ; quando spesso essi ( pensi sempre ai combustibili ) sono fattore di produzione per molti settori dell’economia ; le tasse mal poste , come anche alla Bocconi insegnano, possono condizionare o ammazzare lo sviluppo.
Ci vuole dunque saper fare , equilibrio e decisione. Anche su questo problema del mercato del lavoro ; si metta dalla parte della pianta e non del contadino ; essa ha bisogno di concime ; lasci da parte le discussioni da osteria sul tipo di concime alla moda , se quello vecchio o uno nuovo. Gli dia il concime che Lei responsabilmente sceglie ; le consulte le ha già fatte; tenga in ogni modo da parte gente che della pianta non sa nulla e vuol parlare ( in particolare quelli che non hanno mai lavorato né nell’oliveta né altrove ; anzi mi permetto di consigliarLe, a questo proposito, di dare un distintivo ai suoi interlocutori, che evidenzi chi ha “sudato” , per differenziarlo da quelli che non hanno mai fatto o prodotto nulla, se non chiacchiere; solo per riconoscerli).E’ tempo di agire ; la pianta vuol bere e mangiare ; non è per niente interessata alle discussioni ; se poi qualcuno vuole farla deperire o morire ,Lei faccia pure un passo indietro ; che l’ignoranza e la malafede vengano fuori , con chiarezza ; oppure che si presentino soluzioni alternative migliori , con qualcuno disponibile a dimostrarlo e a responsabilizzarsi con la maggioranza parlamentare dovuta.
Da “Oltre il giardino” a “ Non ci resta che piangere” . Lei non avrà dimenticato il gabelliere di Benigni e Troisi : “chi siete ? cosa portate ? …un fiorino!” . Ecco , faccia in maniera che all’uscio gli italiani non trovino un gabelliere che chiede loro un fiorino , per entrare ed uscire di casa . Guardi che non siamo troppo lontani da quella situazione ; alcuni gabellieri hanno già piazzato il loro tavolino…

giovedì 22 marzo 2012

Al Qaida in Francia


“ Che figura di merda” avrebbe detto in un fuori onda Emilio Fede.
Sarkozy dispose: “ prendetemelo vivo !” E glielo hanno portato morto.
Mohamed Merah , francese di origine algerina, ha ammazzato a Toulouse sette persone ; tre parà e ,dopo quattro giorni, quattro ebrei , tre bambini e un rabbino della scuola ebraica della città.
Dopo tre giorni dalla seconda strage la polizia lo ha individuato e lo ha messo in stato di assedio in un piccolo appartamento al primo piano di un immobile cittadino. Merah prima ha detto che si sarebbe consegnato ; poi ha rinviato per due volte i termini della sua resa ; con tutti i media francesi e del mondo a guardare. Sono passati due giorni . Quello da dentro nel frattempo ha ferito due poliziotti. Niente: lo stato di assedio si è prolungato. Hanno tirato anche con l’ “ artiglieria”, per sfondare porte e finestre e per rintontire l’assassino. Poi sono rimasti a guardare, ad aspettare. Finalmente sono entrati ; lo hanno trovato chiuso in bagno ; è uscito sparando all’impazzata ; ha ferito altri due poliziotti ; e allora gli hanno tirato su e lo hanno ammazzato.
Gli israeliani devono avere assistito a questa storia , senza credere ai loro occhi. Merah non aveva ostaggi ; stava al primo piano di una palazzina , che era stata svuotata ; era armato e quindi avrebbe deciso lui se vivere o morire . “ Prendetemelo vivo !” : una pura idiozia ; prendetelo e basta , e alla svelta ; cinque , massimo dieci minuti, molti pensano e dicono.
Questa vicenda è carica di implicazioni politiche , in piena campagna presidenziale francese.
C’è chi dice che Sarkò abbia chiesto di allungare il brodo solo per stare sulla scena mediatica nazionale per ore intere da Presidente e non da candidato .Commento sicuramente cinico , ma con qualche fondamento, tanta appare la stupidità dell’ordine dato ( non si capisce bene neppure perché , dati i poteri e le prerogative presidenziali).
Ci sono i trascorsi di Merah ; già conosciuto dalla polizia ; educato alla “guerra islamica” nelle carceri francesi; formato nei campi militari di Al Qaida in Afghanistan ; passato , arrestato e poi espulso dal Pakistan; rimpatriato in Francia ; denunciato da cittadini del suo quartiere di Toulouse , per movimenti sospetti ; armato fino ai denti, lui e il fratello; sotto controllo da parte delle autorità locali, ma anche , sembra , dei servizi nazionali ( e segnalato come possibile terrorista dagli americani ). Poi , oplà, compie due stragi in quattro giorni, nella sua città. Qualcosa non torna.
Il Ministro degli Interni , Guéant, da molto tempo “segretario” di Sarkò e ex direttore generale della Polizia , con volto stupefatto, durante l’assedio, ha fatto conferenze stampa esilaranti nel loro non senso.
I candidati presidenti Bayrou, Joly e Melenchon , dopo le stragi, se la sono presa con i neo-nazisti , presunti colpevoli e da lì con la candidata del Fronte Nazionale, Marine Le Pen ; la quale ha avuto buon gioco poi a trattarli di “salauds” ( qualcosa di più spregiativo, rispetto a “ mascalzoni” ) e a insistere sul pericolo Eurabia , da tempo da lei denunciato ( parafrasando anche Oriana Fallaci ).
Lo stesso Hollande , candidato socialista, si trova a fare i conti con la dottrina mitterandiana , sull’accoglienza nel territorio nazionale di terroristi e poco di buono da tutto il mondo, a patto che stiano buoni in Francia ( gli italiani si ricordano di Cesare Battisti , che i servizi francesi, sotto Sarkò e Carlà, aiutarono a espatriare in Brasile , dopo che il Governo aveva fatto finta di concedere l’estradizione ); questo permissivismo , presentato come multiculturalismo “repubblicano”, appartiene soprattutto a Hollande , che ora si affretterà a picchiare contro ogni violenza con una mano , mentre con l’altra sa di tollerare , se non sostenere, il serbatoio di voti del sottobosco multietnico delle grandi periferie urbane, da cui nascono e crescono i bubboni tipo Merah ( che oltretutto non sembra il solo francese della rete di Al Qaida ).
Ma nella sostanza chi da questa vicenda dovrebbe uscire con le ossa rotte è proprio il candidato Sarkozy ; era Ministro degli Interni con Chirac ; poi ha fatto per cinque anni il Presidente . Sembra non aver imparato nulla . Se non ci fosse stato lui, la questione Merah , sarebbe stata chiusa dalla polizia francese, una tra le più preparate al mondo, in qualche ora. E a peggiorare la situazione ci sta l’equivoco comportamento dei Servizi francesi , che normalmente sono molto efficienti e quindi non usi a tali smagliature . Cosa sarà successo in realtà ? Sarkozy lo sa ; i francesi no: e molti quindi, a meno di colpi di scena inattesi, gli voteranno contro .

Pubblicato da " l' Occidentale" il 23 marzo 2012

lunedì 19 marzo 2012

Ciccio bello e permalo

 Ciccio si offende ; " non rompetemi le palle " ; così ; parole grosse ! Non intende dare spiegazioni . Ma come si permettono di dubitare ? Come si permettono di chiedere ? Lui dà , non prende ! Grazie Signor Ciccio  ! Sia bbbuono con noi , poveri cristi ! Quanto è bravo Lei ! Noi siamo nessuno ; peggio , solo delle povere cacche ! Perdoni l'ardire di chi si è permesso di sfiorare le Sue augustissime "palle" !

domenica 18 marzo 2012

In Francia vincerebbe Bayrou


Se non ci fosse Sarkozy di mezzo il centro-destra vincerebbe agevolmente le elezioni in Francia: questo dicono gli ultimi sondaggi. Tutta la sinistra assieme non dovrebbe superare il 40 % dei voti ; il resto va al centro ( Bayrou) - destra ( Sarkozy , Le Pen ). In poche parole i voti di Bayrou ( 13 %) possono essere determinanti ; e Bayrou è una costola del vecchio gollismo ; il suo centrismo è un modo di dire ; egli non vuole Sarkozy ; gli rimprovera una politica di spettacolo più che di fatti ; un senso dello Stato troppo da varietà . Ci sono anche differenze sui programmi ; ma potrebbero essere limate e potrebbero dar vita facilmente ad un programma comune. Oggi Bayrou avrebbe forti possibilità di essere eletto Presidente , se Sarkozy si ritirasse.

Ma non è così . Sarkò non si ritirerà ; e probabilmente si schianterà sulla corazzata della sinistra , in sostanza appoggiata anche da molti avversari del suo campo, a cominciare da gran parte degli elettori di Bayrou. Corazzata , perché la rete dei vecchi partiti socialista e comunista è fortemente mobilitata ; e, nonostante le divisioni interne , il “centralismo democratico” funziona ; i conti sono rinviati a dopo la vittoria.
C’è chi pensa che nello stesso partito di Sarkozy, l’ UMP, una eventuale sconfitta non sarebbe presa male. In effetti candidati alternativi oggi non ci sono ; tra cinque anni forse si , soprattutto dopo una presidenza socialista , come quella di Hollande , sulla carta, debole . E quindi alcuni giovani possibili candidati UMP per il 1917 stanno già sgomitando , pur facendo finta di sostenere Sarkò.
La campagna elettorale si sta srotolando secondo le previsioni. Sarkò accusa Hollande di essere bugiardo e suoi fedeli lo definiscono “prete mellifluo e gattamorta”. Hollande si atteggia a successore di Mitterand, a uomo di Stato capace di mediare sulle necessità del Paese, con slalom verbali e anche con contraddizioni programmatiche ; ma sta dietro alla grande macchina organizzativa , alle reti dei rapporti e delle lobbies, alla gestione della sua immagine pubblica. Melenchon , leader della sinistra socialista e comunista, sta avendo un buon seguito con la sua proposta di una “Assemblea costituente per la sesta Repubblica, sociale, laica ed ecologica”; ha portato per le piazze decine di migliaia di persone; i suoi voti saranno determinanti al ballottaggio ; e quindi il suo programma dovrà essere negoziato con Hollande. Nel frattempo la Joly , leader dei verdi, sembra crollata ; si parla anche di un suo possibile ritiro a favore di Hollande ; ma lei smentisce. Chi invece si è ritirato è de Villepin, ex primo ministro di Chirac ; sembra che non sia riuscito ad avere le 500 firme dei sindaci per potersi candidare ; ma c’è chi dubita che non le abbia neanche volute, dato il suo flop nei sondaggi ( attorno all’1 % delle intenzioni di voto ); sicuramente non si darà da fare per Sarkò , suo avversario storico; ma in ogni modo non sarà determinante e i suoi pochi voti arricchiranno le astensioni, salvo qualche dispetto con voto per Hollande. Marine Le Pen sta continuando per la sua strada, con un programma semplice, nazionalistico e con un certo appeal sugli elettori di stretta tradizione francese. Bayrou sta avendo più successo delle attese ; i suoi voti ( sembra per più di due terzi ) si riverseranno su Hollande , se Sarkò resterà candidato.
Quindi , tutti i conti fatti e al di là dei dettagli percentuali sulle intenzioni di voto ( al primo turno sembra che la sfida tra Sarkozy e Hollande si faccia più serrata di quanto sembrava all’inizio ) , ad oggi il socialista è ancora dato vincente delle elezioni presidenziali con circa il 55% dei voti . E Sarkò dovrebbe ritirarsi tra le braccia della bellissima Carlà e dei suoi cari.

Pubblicato da " l' Occidentale" il 19 marzo 2012

Belli lontani

 "Siamo belli lontani dall'accordo " disse la Magnifica Susanna Camusso.
Già : siamo proprio "belli lontani".

sabato 17 marzo 2012

Ciccio bello e perbene



“ Sono una persona perbene” ; ci mancherebbe altro ; soprattutto quando ce lo si dice addosso , col petto in fuori e la pancia in dentro. Questo si dice addosso Francesco Rutelli. Che obiettivamente ha visto un bel mondo.

Smise di studiare architettura, per fare il radicale con Marco Pannella , che lo ricoprì di riconoscenza; nel 1980 a 26 anni lo fece addirittura nominare segretario nazionale del Partito e nel 1983 deputato. Quando nel 1989 Pannella decise di non ripresentare alle elezioni il Partito Radicale , trasformandolo in Transnazionale, il nostro prima fece il suo Partito, i Verdi Arcobaleno e poi con Democrazia Proletaria fondò la Federazione dei Verdi; il tutto perché al mestiere di parlamentare ci si era affezionato. Ciampi nel 1993 lo fece Ministro. Nel 1999 fece il partito dei Democratici europei , aderendo ai liberaldemocratici continentali . Nel 2002 fece la Margherita. ; poi gli uniti nell’Ulivo ; poi il Partito Democratico ; e infine nel 2009 l’Alleanza per l’Italia, API. Non era riuscito a fare l’architetto ; ma il costruttore di Partiti e di mercati e mercatini legati alla politica , questo gli è riuscito bene, anzi benissimo ; un vero e proprio mestiere , con ideali a tutto tondo , dai radicali, ai proletari, dai liberali ai cattolici, passando per i socialdemocratici . Questa sua professione , come noto, è costosa. Richiede soldi e investimenti . Ma lui è una persona perbene . Quindi avrà trovato ,strada facendo, chi i soldi ce li ha messi ; magari si scoprirà anche, che lui non ne sapeva nulla, essendo  una persona perbene.
Nel 1994 Rutelli , sindaco perbene di Roma, nomina Luigi Lusi consulente giuridico del Comune; tanto per non fargli mancare nulla sembra che lo faccia anche nominare consigliere nella Metroferro spa e nella Trambus spa, oltreché Delegato del Sindaco. Nel 2001 Lusi è il tesoriere del Comitato per Rutelli nelle elezioni politiche che lo contrapponevano a Berlusconi . Dal 2002 al 2012 Lusi è il tesoriere della Margherita di Rutelli . Nel 2004 co-tesoriere dell’Ulivo. E anche tesoriere dell’ European Democratic Party di Francesco Rutelli.
Da questo breve quadretto l’incrocio delle vite di Rutelli e Lusi risulta non… occasionale. Lusi ha avuto le chiavi della cassaforte politica di Rutelli ; o no ? Una cassaforte ricca , a leggere le cifre pubblicate dai giornali ( più di 200 milioni di euro , 400 miliardi di lire ) solo di finanziamenti pubblici - rimborsi elettorali - per la Margherita ( e pensare che la “madre” di tangentopoli, la tangente Enimont, per cui i partiti di governo furono spazzati via nel 1993 , valeva in tutto 9 miliardi di lire ; proprio povera gente, quelli della prima repubblica ! ). Poi gli altri partiti e movimenti, i contributi privati, i tesseramenti eccetera. Si scopre ora che Lusi faceva vita da gran ricco. Ma Rutelli, persona perbene , non si era accorto di nulla ? Non sapeva dove Lusi abitava, dove faceva le vacanze , quali erano i bilanci dei suoi partiti e movimenti ? Nulla ? Non sapeva ? Il re è il re e il ciambellano è il ciambellano ; negli anni 2000…Non solo ; Rutelli si dice parte offesa , perché Lusi avrebbe portato via i soldi ; a chi li avrebbe portati via ? A lui ? Alla Margherita , che non c’è più ? E se dovesse restituirli a chi li dovrebbe restituire ? E gli altri soldi , quelli non sospettati di essere stati presi dal tesoriere, chi li ha presi ? Un gruppo di margheritini chiedono da tempo di vedere i conti ; senza successo. Rutelli, che è persona perbene , dice in due ore di conferenza stampa che non conosce questi conti e che Lusi è un ladro e un delinquente. E molti commentatori ritengono il parlare di Rutelli quello di una persona perbene . Sarà ! In questa conferenza Rutelli ha urlato che lui è la parte offesa ; e ha ricordato in questo il caso Marrazzo , nel quale in effetti era Marrazzo la parte offesa , il ricattato . Degli oggetti delle offese o dei ricatti è meglio non sapere ; non sono “penalmente rilevanti”. Così pare.
Nel 1993 , quando ormai i giudici avevano deciso la fine di Craxi , Rutelli , che è persona per bene, auspicò che il capo dei socialisti fosse portato a “ mangiare il rancio a San Vittore”;Craxi  non poteva "non sapere" : già! Grande eleganza e coerenza di Rutelli, persona perbene!
Lusi potrà anche aver sottratto soldi dai tesori che amministrava. Ma un minimo di decenza , di stile , di dignità e anche di umanità cattolica , alla quale sembra che Rutelli dica di ispirarsi, avrebbe voluto che il Re non si divertisse a schiacciare con il tacco dello stivale il suo Gran Ciambellano ; poteva dire che il furto è da accertare e, in caso da punire; e che lui dei conti non sapeva nulla; e fermarsi lì. A meno che egli , persona perbene , di tutto quel vortice di conti sappia e sappia molto ; e stia solo facendo fuoco di sbarramento preventivo , nel timore di esserne travolto. Perché in effetti il sodalizio Rutelli-Lusi , durato dal 1994 ad oggi ( negli ultimi anni addirittura in due formazioni politiche diverse ), appare profondo ; molto profondo. Oddio , c’è sempre la possibilità di quella che in breve viene definita “circonvenzione di incapace “ ; ma essa sarebbe un duro colpo per la storia di questi ultimi anni della Repubblica.
Ma che vuol dire “persona perbene” ?

Pubblicato da " l' Occidentale" il 19 marzo 2012

giovedì 15 marzo 2012

Chiudono la Corte dei Conti

(ANSA) - ROMA, 13 MAR - Il peso delle tasse punta a superare il 45% ''un livello che ha pochi confronti nel mondo''. Lo afferma il presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino secondo il quale ''il nostro sistema e' disegnato in modo da far gravare un carico sui contribuenti fedeli eccessivo''.

Le manovre di aggiustamento 2011 ''sulla spinte dell'emergenza'' - spiega - hanno operato ''soprattutto sul lato dell'aumento della pressione fiscale'' piu' che sulle spese.

Beh , grazie S.E. Presidente Giampaolino : senza questo Suo autorevolissimo parere non avremmo capito nulla ; ora ci è tutto chiaro. Ci resta una piccola ombra ; ad occuparsi di “giustizia civile e amministrativa” , ci sono quattro grandi sistemi : i tribunali civili , i tribunali amministrativi ( TAR ) , il Consiglio di Stato e la Corte dei Conti. E’ questo un lusso che ci possiamo permettere ? O bisogna cominciare a chiudere qualcosa ? Vogliamo partire dai cosiddetti magistrati dei“conti” ?

domenica 11 marzo 2012

Legalità sommersa





La Corte Suprema ha stabilito che il concorso esterno nel delitto associativo riguarda ''quei soggetti che, sebbene non facciano parte del sodalizio criminoso, forniscano, sia pure mediante un solo intervento, un contributo all'ente delittuoso tale da consentire all'associazione di mantenersi in vita, anche limitatamente ad un determinato settore, onde poter conseguire i propri scopi''. (Cass. Sezioni Unite Penali, 5 ottobre 1994).
Chiaro , nevvero ?

sabato 10 marzo 2012

Francia: vince chi non perde

Le elezioni presidenziali francesi sembrano un ballo sulla mattonella; con la testa di lui sulla spalla dell’altro ; con occhi socchiusi e qualche singulto; quelli intorno ritmano stancamente la lenta musica, battendo le mani , spesso fuori tempo.

Lui è il Presidente uscente , Sarkozy , detto Sarkò ; l’altro è lo sfidante Hollande , da sempre dirigente del Partito Socialista Francese. La presidenza francese sarà una questione tra i due. Le previsioni li vedono a poca distanza al primo turno del sistema maggioritario ( 29 contro 26% , a vantaggio del socialista ) ; al ballottaggio invece la distanza si allargherebbe notevolmente ( 55 contro 45 % ). Con queste previsioni , Hollande cerca di stare il più abbottonato possibile , per evitare errori; Sarkò invece è in caccia aperta. In effetti la partita si gioca sugli “altri”, come quasi sempre con questi sistemi elettorali.
Cominciamo col dire che, a quanto pare, circa il 50 % dei francesi ancora non sa per chi votare. Poi i candidati attuali sono 12; ma, secondo Legge, ognuno di loro deve raccogliere entro il 16 marzo le firme di almeno 500 sindaci , che li “ garantiscano” . Le previsioni dicono che i candidati con le 500 firme richieste non dovrebbero superare i sette o otto. A rischio si dice anche Marine Le Pen , candidata del Fronte Nazionale ; gli altri sostengono che lei gioca a fare la vittima del sistema ; ma la capo dei nazionalisti sostiene che le mancano ancora 30 firme e che in questa situazione ha anche difficoltà a reperire risorse per la propria campagna elettorale.
Tre candidati stanno, nei sondaggi, sopra al 10 % dei voti . La Le Pen stessa ( al 16 % circa e forse più ) , che rappresenta una destra populista , il cui elettorato tuttavia poco si riconosce in Sarkò e quindi difficilmente voterà per lui al ballottaggio ; anche perché con questo sistema elettorale si registra il paradosso che il Fronte Nazionale, con il 20 % dei voti circa, non è rappresentato in Parlamento e ha pochissimi sindaci ; e Sarkò è accusato di non aver fatto nulla per modificare questo sistema. Bayrou ( al 12 % circa ) , che è un candidato cattolico centrista , alla Casini ( ma più ruspante ; viene dalle campagne dei Pirenei ed ha un tratto molto umano e modesto ). ; il suo elettorato si dividerà al secondo turno tra Sarkò e Hollande , con preferenza per quest’ultimo. Melanchon , dato ora al 10% circa , che rappresenta da sempre la sinistra socialista , ma proposto anche dal vecchio partito comunista ; sicuramente i suoi voti andranno ad Hollande , che ricambierà con qualche ministero e alcuni collegi elettorali per le legislative di giugno prossimo.
Sotto il 10% vengono dati alcuni cavalieri solitari di destra e di sinistra ( monarchici, nemici personali di Sarkò, aspiranti ministri di un campo e dell’altro, rivoluzionari , anarchici ; ma anche ecologisti ( 3% circa ) , crollati nei sondaggi rispetto alle attese ( 10 % ) , soprattutto a causa di una candidata sbagliata , Eva Joly , approdata in Francia dalla Norvegia , causa matrimonio con il signor Joly ( poi morto suicida ), arrivata quarantenne in magistratura , nota per azioni giudiziarie clamorose e poi datasi alla politica , girovaga da Bayrou ai verdi. I suoi voti andranno tutti a Hollande : resta il dubbio se, in caso di vittoria , lui le farà fare il ministro o no. I voti degli altri candidati andranno in ordine sparso per Sarkò , per Hollande o per nessuno dei due.
Questo è oggi il quadro stanco delle prossime “presidenziali” francesi . Per la verità qualche gridolino di emozione c’è stato. Per esempio , quando Carlà , l’italienne , ha detto che loro ( lei e Sarkò ) sono “modesti”. Oppure quando lui , Sarkò, ha detto che, se perderà , si ritirerà a vita privata ( sempre che là ci ritrovi l’adorata Carlà ); e quando lei, Carlà , ha detto che lui rischia la vita per la Francia, dandosi troppo nel suo impegno , con pericolo di infarto . Oppure quando la compagna di Hollande , la giornalista Trierweiler, da sempre socialista, ha dichiarato che nel 2007 non votò per la Royal , moglie in carica di Hollande , per rivalità personale. Oppure quando la Joly, forse per uscire dalla sua progressiva inesistenza politica, ha detto che alcuni leaders dell’attuale maggioranza , a cominciare da Sarkò , hanno un ghigna “xenofoba”. Oppure quando molti giorni di campagna elettorale se ne sono andati sul dibattito attorno alla carne “halal”; gli islamici di Francia hanno nominato una commissione teologica per stabilire la compatibilità dell’alimentazione con carne proveniente da animale non sgozzato e con la testa non rivolta alla Mecca , con la dottrina islamica; e i politici si sono scontrati in materia.
Conclusione : sembra proprio che allo stato delle cose , Hollande o Sarkò vinceranno , solo perché l’altro avrà perso; e per la democrazia d’oltralpe e per la sua storia , tutto ciò non sembra molto bello.

Pubblicato da "l'Occidentale " il 12 marzo 2012

Sir Giorgio I



Non si capisce perché il ns Giorgio I dica al Governo di Sua Maestà inglese  che le ragioni addotte sul blitz nigeriano siano "inspiegabili" ; il Ministro della Difesa di Sua Maestà gli ha risposto che invece sono "spiegabilissime".  Oh Giorgio , Giorgio ! Guarda che qui non siamo a discutere sull'arbitraggio di una partita tra Napoli e Chelsea ; e devi  soprattutto individuare i tuoi  interlocutori . In Germania parlavi (e parli ?), con la Merkel, portando sfiga al tuo omologo Presidente , che si è dimesso accusato di traffici ; ora però ce ne è un altro ; magari cercalo. Nel Regno Unito devi parlare con Sua  Maestà , la Regina Elisabetta II , di cui sei pari grado, anche se  a termine.Ti fa schifo ? Stalin o Togliatti ti avrebbero spellato ? Lascia perdere ; non ci  sono più ; fallo con riservatezza ; ma rivolgiti alla Regina ; e non ai suoi sottoposti ; non si fa ; soprattutto se poi il sottoposto ti manda a quel Paese . Non tutto il mondo è come l'Italia , in cui le regole le puoi rigirare a tuo piacimento , compresa la "sacra" Costituzione.Il Governo italiano non è tuo dipendente né tuo pari grado ; e tanto meno quello degli altri . Per favore non farci fare figure di ...pulcinella.  Scialla , sor Presidente! Scialla !

mercoledì 7 marzo 2012

Pirati indiani


I marò italiani avrebbero sparato e ucciso due pescatori indiani, credendo che fossero pirati. Già la questione che turba il mondo è proprio questa ; esistono o no i pirati nell’ Oceano, davanti all’India ?  Ma no che non esistono ; come non esiste la mafia in Sicilia. No che non esistono. I marò erano andati là in vacanza ; gli indiani non sanno neppure cosa siano i loro pirati. Per ora processano i marò e  Sonia , la  piemontese , vedova di Rajiv Gandhi, figlio di Indira Ghandhi , tutti e due assassinati non dai marò italiani , ma da bravi ragazzi locali ( “pirati” ? ) . Poi si vedrà . Vorranno soldi.

lunedì 5 marzo 2012

Van Rompuy vs Putin


(ANSA) - BRUXELLES, 5 MAR - L'Unione europea ''prende nota'' del risultato preliminare delle elezioni in Russia, ''condivide'' le questioni sollevate dagli osservatori elettorali Ocse-Consiglio d'Europa (ineguale copertura televisiva dei candidati, procedure di registrazione) e ''incoraggia'' le autorita' russe ad affrontare le ''lacune'' emerse. Lo ha detto una portavoce della Commissione Ue, che e' pronta a lavorare con la Russia (''partner strategico'') su un'agenda ampia di modernizzazione del paese.

E’ come se il “continente russo” di Putin mandasse osservatori e facesse dichiarazioni sulle svolgende elezioni francesi o sulla elezione di tal Van Rompuy nella Unione Europea ; o ci dicesse come chiudere con l’ Euro e la stessa Unione , attraverso “un’ampia agenda di modernizzazione”…( ? ).
Van Rompuy vs Putin , che ovviamente se ne fotte.